Continua l'analisi dell'economia web 2.0. I vantaggi delle innovazioni tecnologiche scemano non appena diventano di dominio pubblico. Gli svantaggi, invece gravano pesantemente su di noi e sul nostro pianeta.

 

Articoli precedenti:

Uber economy 1

Uber economy 2: caporali coraggiosi

Uber economy 3. the winner


Pleistocene, l'alba della civiltà umana. Urgh e Sgrunt sono due esemplari del genere Homo. Piuttosto evoluti, visto che hanno sviluppato la tecnologia della clava, che ha reso dominanti le loro rispettive tribù in quel lembo d'Africa.

Urgh, il più sveglio tra i due, ha appena approntato un'arma magnifica: un'asta lunga e appuntita, che ha chiamato 'lancia'. Con quella, è sicuro, riuscirà a mandare fuori la tribù di Sgrunt da quella terra abbondante di frutta e cacciagione.

Ma, dopo il primo combattimento vinto, ecco che la tribù di Sgrunt si ripresenta armata di lance, dello stesso tipo di quelle inventate da Urgh. Ora sono di nuovo pari. Sgrunt ha copiato la lancia, esattamente come aveva fatto tempo prima con la clava.

Ma Urgh è sempre un passo avanti a Sgrunt, e sta già progettando l'arma definitiva, un bastone tenuto flesso da una corda di budello, col quale lanciare asticelle con delle punte di selce, che ha chiamato 'frecce'. Il suo entusiasmo è appena scalfito da un dubbio: tutta questa fatica servirà a a qualcosa?

Il dubbio ha il suo fondamento: dopo la prima sfolgorante vittoria degli arcieri di Urgh, la tribù di Sgrunt si arma dei nuovi strumenti, e la parità è ricostituita.

Urgh non ha intenzione di farsi fregare di nuovo e si presenta da Sgrunt con un bastone su cui è stato issato un drappo formato da una piccola, candida pelle di capra. Nelle intenzioni di Urgh quello dovrebbe rappresentare un simbolo di tregua.

Ma gli sgherri di Sgrunt sono messi piuttosto male con l'interpretazione dei segni: a cosa servirà mai quel drappo bianco su quell'asta? Una nuova malefica arma? Così una freccia colpisce al petto il povero Urgh, portando via per sempre le sue ultime geniali idee, quelle che avrebbero risolto i problemi della sua (e dell'altra) tribù: la pace e la moratoria sugli armamenti.



In matematica una funzione si dice invariante rispetto a una trasformazione se rimane inalterata dopo tale trasformazione. Se consideriamo l'innovazione tecnologica una trasformazione, noteremo come la nostra utilità, o felicità, o soddisfazione, siano funzioni sostanzialmente invarianti rispetto a essa. La scoperta di una nuova arma non significa per Urgh il dominio, perché Sgrunt è lesto a copiarla. Piuttosto, armi più potenti per entrambi gli schieramenti significano battaglie più sanguinose rispetto a quando si risolveva tutto a manate in faccia.

Ma l'invarianza della funzione di utilità non coinvolge solo gli strumenti bellici. L'automobile, col suo corollario di strade, trafori e viadotti, è per esempio una delle più formidabili trasformazioni della nostra storia: permette di spostarsi in territori grandissimi senza fatica. Permette di percorrere la distanza tra Verona e Vicenza in 41 minuti.

Però, però... che succede quando l'auto ce l'hanno tutti? Che raggiungere Vicenza in 41 minuti non è più una meravigliosa possibilità, ma un obbligo. Grazie ai 41 minuti io potrò trovare un lavoro a Vicenza, ma allo stesso tempo il vicentino che ho lasciato disoccupato potrà trovarlo a Verona. Così entrambi saremo occupati (funzione invariata), ma con ottanta minuti di auto al giorno sul groppone.

Eh, sì, perché accanto alle funzioni invarianti esistono anche quelle che sono profondamente variate dalla trasformazione tecnologica, spesso peggiorando. Per esempio, lo smog, il riscaldamento globale, l'entropia, la salute, il traffico, lo stress, la pericolosità delle strade, l'esaurimento delle risorse fossili. Buffo, no? I vantaggi delle innovazioni dopo poco si annullano, per livellamento o assuefazione, mentre gli svantaggi si ripercuoteranno su noi e sul pianeta per sempre.

C'è poi il problema della dipendenza, che si evidenzia non appena uno di questi dispositivi si rompe, lasciandoci inermi e incapaci di adottare una qualsiasi contromisura, come se l'umanità non fosse stata in grado di vivere, e bene, anche prima dell'avvento dell'automobile.

E queste considerazioni riguardano un'innovazione, l'automobile, che tutti considerano formidabile. Figuriamoci quando si parla di attrezzi più controversi, come il telefonino, la televisione o il karaoke.

Che fare, allora? Organizzare delle spedizioni da Trony e distruggere a mazzate tutta la merce esposta? Non servirebbe a molto. Ritirarsi sulle cime del monte Baldo, vestiti di pelliccia, e iniziare una vita ascetica e monastica, usando solo strumenti autocostruiti con legno e selci? Non ci sarebbe abbastanza posto.

no_facebookTornare indietro è impossibile, non abbiamo il fisico dei nostri antenati e, francamente, non sortirebbe effetti positivi. Ma rallentare la folle corsa alla tecnologia, soprattutto quella digitale, è possibile. Per far questo occorre sviluppare una critica. E, nel nostro piccolo, iniziare a sabotare.

 

Uber economy 1

Uber economy 2: caporali coraggiosi

Uber economy 3. the winner

La catena di montaggio del cervello

Una pila di libri

La macchina per scrivere

I giovani e il lavoro

Illusioni in 3d

"Il lavoro nelle economie diverse"

Lavorare gratis per EXPO





 

Contenuti correlati

WhatsApp registra le telefonate
WhatsApp registra le telefonate Uno studio della Repubblica Ceca rileva un traffico anomalo di informazioni dai dispositivi Android ai server della app durante le chiamate telefoniche. Un cons... 4434 views Michele Bottari
Sabotaggio 4: rivoluzioni social
Sabotaggio 4: rivoluzioni social La sopravvalutazione dei vantaggi della tecnologia è una costante degli attivisti di tutte le epoche, quasi quanto la sottovalutazione degli aspetti negativi. S... 2847 views Michele Bottari
Cingolani punta tutto sull'auto elettrica
Cingolani punta tutto sull'auto elettrica Secondo il ministro Cingolani, dobbiamo elettrificare le automobili, perché tutto resti come prima, compresi i SUV. La fisica, questa sconosciuta. "Se non ... 8023 views Michele Bottari
Il sogno di Bolis
Il sogno di Bolis Prosegue la ricerca per creare il giornalista meccanico: mentre la cultura si deteriora, le macchine diventano sempre più sofisticate e il gap tra uomo e macchi... 2777 views Michele Bottari
La Bestia e il GPS
La Bestia e il GPS I navigatori GPS sembravano una cosa brutta. Purtroppo la Bestia aveva in serbo qualcosa di peggio: google-maps. La morte del navigatore GPS è la dimostrazione... 3424 views Michele Bottari
Ci friggeranno il cervello
Ci friggeranno il cervello Se la Bestia non vi basta, se vi sembra poco il fatto che una decina scarsa di compagnie private controlli l'intero orbe terracqueo, state tranquilli. È in arri... 6078 views Michele Bottari
Pensiero Cibernetico
Pensiero Cibernetico Lunedì 18 novembre 2019, alle ore 21, presso il Teatro Modus, Verona, colloquio pubblico su tecnologia, economia, potere. Come la tecnologia digitale condizion... 2469 views Michele Bottari
Zaia e la sanità della sorveglianza
Zaia e la sanità della sorveglianza Google ha intenzione di papparsi la sanità pubblica e, come al solito, lo farà in un sol boccone. Il politico più amato dagli Italiani, invece di ostacolarla, h... 8146 views Michele Bottari