Tutte le grandi civiltà. in ogni epoca, in tutti i continenti, a tutte le latitudini, hanno rispettato ed accolto gli stranieri.

Accogliere, nutrire e ospitare gli stranieri era un obbligo per i greci antichi. Sotto le sembianze dello straniero poteva nascondersi un Dio. Il rispetto dell'obbligo dell'ospitalità distingueva i popoli pii e civili dai selvaggi barbari ed empi.

La guerra di Troia, secondo il mito, inizia per il mancato rispetto del codice di ospitalità. Paride, figlio di Priamo, re di Troia, approfitta dell'ospitalità di Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone, per sedurre Elena, che è appunto la sposa di Menelao. Per vendicare questo affronto i re Micenei (Achei) dichiararono guerra a Troia, che a quel tempo era un'importante città greca sulla costa turca, all'imbocco dei Dardanelli.

Quando Ulisse approda nell'isola dei Ciclopi e viene fatto prigioniero da Polifemo, nel disperato tentativo di salvare la sua vita e quella dei suoi compagni, tenta di ricordare al suo ospite le norme dell'ospitalità, ma, per tutta risposta, il ciclope sbrana due compagni di Ulisse, mostrando così di appartenere più al mondo delle bestie e a quello degli uomini.

Una accoglienza completamente diversa viene riservata al naufrago Ulisse nell'isola dei Feaci, dove prima Nausicaa e poi suo padre Alcinoo lo ospitano e gli offrono una nuova nave con cui riprendere il viaggio verso Itaca. Il lungo racconto della permanenza di Ulisse nella terra dei Feaci illustra bene le consuetudini legate all'ospitalità nella Grecia antica. Il racconto della permanenza di Ulisse tra i Feaci occupa 4 libri dell'Odissea: VI, VII, VIII, IX.

Ulisse viene nutrito, lavato, vestito e accompagnato alla reggia da Nausicaa, figlia del re, "bella dalle bianche braccia". Ai dubbi iniziali dell'eroe: "Ahi, fra qual gente mi ritrovo? Cruda, villana, ingiusta o amica degli estranei e agli Dei sommessa?" segue la risposta incoraggiante di Nausicaa: "O forestier, tu non mi sembri dissennato e dappoco. L'Olimpio Giove, che sovente al tristo non men che al buon felicità dispensa, mandò a te la sciagura, e tu da forte la sosterrai. Ma, poiché ai nostri lidi ti convenne approdar, di veste, o d'altro che ai supplici si debba ed ai meschini, non patirai disagio".

Il re Alcinoo e la regina Arete lo accolgono e lo trattengono per giorni presso la reggia.
"Alcinoo, udito ciò, lo scaltro Ulisse prese per man, dal focolare alzollo, e l'adagiò sopra un lucente seggio, dopo aver fatto alzare il più diletto dei suoi figlioli, che sedeagli accanto".
Dopo aver libato a Giove, Alcinoo si rivolge con queste parole ai suoi commensali:
"Al primo raggio di sole in numero più spessi ci adunerem, perchè da noi si onori l'ospite nel palagio, e più superbe vittime si immoleranno: indi con quale scorta al suol patrio, per lontan che giaccia, possa, non pur senza fatica o noia, ma lieto e rapidissimo condursi, provvederemo".

Le regole dell'ospitalità prevedevano che l'ospite interrogasse l'ospitato sulla sua origine, sul suo viaggio e sulle usanze e la storia dei popoli incontrati.
Alcinoo si rivolge ad Ulisse con queste parole: "Parlami delle genti, e delle terre che di popol ridondano, e di quante veder t'avvenne nazioni agresti, crudeli, ingiuste, o agli estraei amiche, a cui timor de' Numi alberga in petto".
Inizialmente Ulisse nasconde la sua identità, ma poi capisce che le intenzioni dei suoi ospiti sono le migliori e quindi accetta di raccontare la storia del suo lungo e tribolato viaggio, partendo dalle battaglie sotto le mura di Troia per arrivare alle sue ultime disavventure nel viaggio di ritorno verso Itaca.
"Ulisse, figlio di Laerte, io sono. Abito la serena Itaca, dove lo scuotifronde Nérito si leva superbo in vista, ed a cui giaccion molte non lontane isole intorno, Dulìchio, Same (Cefalonia) e la di selve bruna Zacinto".

Testi originali nella traduzione di Ippolito Pindemonte.

Contenuti correlati

La Politica che vogliamo
La Politica che vogliamo Incontriamoci in forme autentiche di democrazia: partecipazione, relazione, unione fanno la forza.(Da http://agirepolitico.blogspot.com)La situazione italiana e... 2064 views fulvio_paganardi
Valdegamberi vaj in mona
Valdegamberi vaj in mona El Venessian el ga un bel dir che i vaj iè dentro al Parco. Carta parla e vilan dorme.Basta leggere il testo della Proposta di legge 451, detta taglia-parco, pe... 3575 views dartagnan
La riforma della Difesa e la deriva della Cooperazione
La riforma della Difesa e la deriva della Cooperazione Alex Zanotelli sulla Riforma delle Forze Armate, passata la settimana scorsa in Parlamento, e sulla Riforma della Cooperazione, mai presentata in Parlamento.&nb... 1773 views alex_zanotelli
L'ultima Rosa di Natale
L'ultima Rosa di Natale Rosa di Natale, Elleboro nero, Helleborus niger, Ranuncolaceae. Fiorisce in pieno inverno sui pendii calcarei. Sulle nostre colline è stato sterminato dal "Pada... 2775 views Mario Spezia
A ruota dei mille
A ruota dei mille Anche ai nostri giorni ci sono giovani ardimentosi che sfidano la sorte per affermare i loro ideali patriottici!Ho sempre assistito con fastidio alle celebrazio... 2112 views valeriano_albertini
Traforo: cronaca di un fallimento annunciato
Traforo: cronaca di un fallimento annunciato Il Traforo si sta rivelando sempre di più un tunnel dal quale nessuno sa più come uscire. Fino ad ora il traforo è stato una raccolta di fallimenti, in par... 2233 views alberto_sperotto
La TAV con le pezze al culo sbarca a Verona
La TAV con le pezze al culo sbarca a Verona Espropri, comunità tagliate in due, tunnel devastanti. La TAV si presenta nel nostro territorio con le peggiori intenzioni, ma i soldi da spendere sono troppi. ... 2242 views Michele Bottari
Nuovo collettore del Garda: grandi passi indietro
Nuovo collettore del Garda: grandi passi indietro La presentazione del nuovo progetto presso l'Ordine degli Ingegneri di Verona ha evidenziato un netto arretramento sul fronte della tutela ambientale del lago.I... 3488 views Mario Spezia