Male, malissimo, ma non tutto a rotoli. La vittoria di Trump potrebbe rivelarsi a doppia faccia, soprattutto per chi sta fuori dagli USA.

"La situazione politica [...] è disperata, ma non seria."

Ennio Flaiano


Vabbé: è andata così.

Nella prima economia al mondo, prima potenza militare, paese politicamente determinante per le sorti dell'intero pianeta, ha vinto il candidato meno presentabile misogino, razzista, plutocrate, prepotente, accentratore, vanesio, dispotico, fascista, lo avevamo detto.

Una bella batosta per chi si trovi a vivere negli States e, casualmente, a non essere bianco, maschio, anglofono, sano, eterosessuale, armato, bacchettone, ricco e cristiano. Sicuramente guadagneranno punti i negazionisti, coloro che ritengono ininfluente l'apporto umano nei confronti del riscaldamento globale, per cui aspettiamoci un passo indietro rispetto agli accordi COP22 di Parigi. Non nascondiamocelo, è una cosa grave.

Dal punto di vista sociale, Trump è favorevole alle armi per i privati cittadini e il partito repubblicano (a dirla tutta, non Trump in persona) è fortemente contrario all'Obama-care, il programma di sicurezza sociale da poco in vigore. Anche queste sono cose gravi.

Grave è anche il fatto che il sottoscritto non abbia azzeccato una previsione, giacché nell'articolo sopra citato ebbi modo a dichiarare: "non preoccupatevi, le probabilità di vittoria di Trump sono bassissime. Arriveranno copiosi finanziamenti da parte delle multinazionali a favore della candidata avversaria. E oggi, in democrazia contano solo i soldi." A dire il vero, non sbagliai di tanto: le probabilità di vittoria del platinato erano e sono rimaste basse fino al momento del voto, e i soldi sono arrivati copiosi nella squadra della Clinton, lasciando ai repubblicani le briciole. Ma non è servito a niente, e io rosico.

Ma un'innata perversione a guardare il bicchiere mezzo pieno (anzi, un quarto pieno, dai!) ci spinge a dare un'occhiata agli aspetti favorevoli di questa vittoria elettorale trash. Innanzi tutto escluderei l'eventualità, da più parti avanzata, di una terza guerra mondiale: come detto, "non si capisce perché dovrebbe scatenarla uno come Trump se non ci sono riusciti bombaroli come i due Bush e Obama", premio Nobel per la pace nel 2009 e successivamente inventore della guerra dei droni. Inoltre l'atteggiamento di Trump nei confronti della Russia (e con chi la fai la terza guerra mondiale, sennò?) mi sembra molto più tranquillizzante di quello della sua avversaria.

In più i discorsi pubblici di Trump parlano di lotta all'immigrazione, erezione di muri, tariffe doganali e chiusure varie. Non certo belle cose, per carità, ma che non implicano automaticamente una politica estera aggressiva come quella dei predecessori, fatta di omicidi mirati, bombardamenti con droni, intrighi, finanziamenti occulti alle formazioni più improbabili purché avversarie degli avversari degli USA (ricordiamo Saddam Hussein, Osama Bin Laden, i taleban in Afghanistan, l'ISIS in Siria/Iraq).

Le parole di Trump, invece, mi fanno venire in mente l'isolazionismo politico e i muri della Svizzera e dei paesi nordeuropei nei confronti degli stranieri poveri. Paesi magari stronzissimi, ma non mi risulta che abbiano causato guerre negli ultimi 700 anni. I muri fanno vomitare, ma non portano guerre per la conquista di risorse, né servizi segreti invadenti, né prevaricazione sulle sovranità dei paesi alleati. Anzi.

Ancora, parliamo di protezionismo: Trump minaccia l'imposizione di tariffe doganali e persecuzione delle aziende Usa che delocalizzano. E con questa politica diciamo stop ai trattati internazionali di libero scambio, North American Free Trade Agreement (Nafta), Trans Pacific Partnership (Tpp), e il nostro amato Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), tanto cari a Obama, a Hillary e alle multinazionali che li spalleggiavano.

In sintesi, per i poveracci e per le persone fuori dagli schemi, in USA saranno quattro anni durissimi, ma per i poveracci del resto del mondo non potrà che andare meglio che nel recente passato.

Contenuti correlati

Il risveglio
Il risveglio La primavera ci riporta i colori dei fiori, il canto degli uccelli, un po' di fiducia e qualche sorriso.Il freddo sta allentando la sua morsa, la settimana scor... 2591 views Mario Spezia
Velocità silenziosa
Velocità silenziosa Paolo Conte, nel suo lavoro del 2008 (PSICHE), ci regala un impareggiabile elogio della bici, da mandare a memoria.Una bella bici che vasilenziosa velocitàsopra... 2798 views paolo_conte
L'ultima Rosa di Natale
L'ultima Rosa di Natale Rosa di Natale, Elleboro nero, Helleborus niger, Ranuncolaceae. Fiorisce in pieno inverno sui pendii calcarei. Sulle nostre colline è stato sterminato dal "Pada... 3652 views Mario Spezia
La Veronetta che ci piace.
La Veronetta che ci piace. Quando l' integrazione si fa coi fatti e non con le chiacchiere.Domenica 25 Maggio 2008 i genitori e le maestre dei bambini della prima elementare della scuola ... 2468 views morena_cortesi
La mappa della filiera corta
La mappa della filiera corta Schede complete degli agricoltori biologici disponibili sul sito dell'AVeProBi, assieme ai gruppi di acquisto solidale.Dopo l'apertura della sezione C'è chi dic... 2811 views Michele Bottari
She did it
She did it L'ha fatto: Virginia Raggi e la giunta di Roma hanno dato un calcio nel culo a faccendieri, costruttori, palazzinari, ducetti toscani e tutti quelli che l'hanno... 3113 views loretta
Scopriamo i Sentieri della Fede
Scopriamo i Sentieri della Fede Venerdì scorso è stata protocollata presso il Comune di San Pietro Incariano la richiesta di rendere pubblico il progetto completo dei Sentieti della Fede, come... 2571 views Mario Spezia
Lo tsunami delle Infrastrutture Venete
Lo tsunami delle Infrastrutture Venete Una superstrada di dimensioni paragonabili al passante di Mestre ( la Superstrada Pedemontana Veneta - SPV) potrebbe attraversare il "Complesso di Villa Agostin... 2412 views alberto_passi