I giornali locali riportano il resoconto delle azioni terroristiche messe in atto da alcuni attivisti padani ai danni degli allevatori della Lessinia che avevano accettato di installare sui loro pascoli le reti elettrificate fornite gratuitamente dalla Regione Veneto.

 

Oltre a distruggere le recinzioni e a rubare le attrezzature (accumulatori, cavi, paletti, filo elettrificato e pannelli fotovoltaici) i facinorosi hanno lasciato bene in vista dei cartelli con scritte intimidatorie rivolte ai loro colleghi allevatori: "TRADITORI  INFAMI  MENDICANTI  VENDUTI".

Sembra che le recinzioni fino ad ora installate abbiano funzionato ottimamente, tanto da ridurre a zero le predazioni nelle zone protette.

Evidentemente il buon risultato ottenuto dai tecnici della Regione non è piaciuto ai politicanti-guastatori, che temono di perdere l'egemonia talebana fino ad ora esercitata sui pascoli della Lessinia.

Il rifiuto preconcetto, più volte manifestato da parte di alcuni esponenti dell'associazione Tutela della Lessinia, di utilizzare le risorse messe a disposizione della Regione Veneto dal progetto europeo Life WolfAlps,  sta producendo dei risultati degni dell'ottusità da cui è stato generato.

Spesso si dimentica che gli allevatori della Lessinia, oltre ai 560.000 euro messi a disposizione dalla Regione Veneto e dalla Comunità Europea con il progetto Life WolfAlps, ricevono ogni anno una serie di più corposi finanziamenti relativi ai capi di bestiame, alle quote latte, al tipo di pascolo utilizzato, alla ristrutturazione delle malghe e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi finanziamenti provengono dai contributi versati dai cittadini veneti, italiani, europei ed anche extracomunitari che vivono e lavorano nei paesi della UE. E' risaputo che il 40 % del bilancio europeo viene utilizzato per sostenere l'agricoltura e l'allevamento.

L'agricoltura e l'allevamento hanno bisogno di questi finanziamenti e nessuno ha intenzione di metterli in discussione. Ma chi riceve questi finanziamenti dovrebbe di tanto in tanto ricordarsi che ha un debito di riconoscenza nei confronti di tutti i cittadini italiani ed europei che fanno regolarmente affluire nelle loro tasche i vari contributi e che questo debito di riconoscenza dovrebbe comprendere anche un minimo di rispetto per alcune regole elementari che tentano, tra l'altro, di garantire la sopravvivenza delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione nel nostro bellissimo continente.

Risalta, in questo contesto silvo-pastorale-eversivo, il doppio gioco della Lega Nord, che in Regione difende il progetto Life WolfAlps e sporge denuncia ai carabinieri contro i malversatori, mentre nei comuni lessinici schiera sistematicamente i propri sindaci a fianco di chi reclama l'eliminazione dei lupi.

L'Arena: Distrutti recinti antilupi 2016111102105000106

Il Corriere: Recinti anti-lupo abbattuti e minacce 2016111102114700203

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