Flavio Tosi non è più il fascistello di provincia che si beccava una condanna definitiva per razzismo, ma non è diventato il politico progressista che Bolis avrebbe voluto forgiare. E' rimasto bloccato in mezzo - trans – al guado. L'immobilismo della sua giunta è la conseguenza diretta di questo stallo.

Da L'Arena di ieri:

"Venticinque milioni di debito, messi sul tavolo da Girondini (che martedì prossimo sarà ufficialmente proposto da Tosi come sovrintendente, al Consiglio d'Indirizzo della Fondazione) per spiegare quanto difficile sia la situazione dell'ente".

La gestione Girondini è stata un fallimento colossale e conclamato. Anche a cercarlo col lumicino, non si scoverebbe in tutta Verona nessuno che abbia il coraggio di difendere le scelte dell'ultimo soprintendente. La qualità degli spettacoli lirici, a detta di tutti gli amanti del "Bel canto", è scaduta a livelli improponibili. La programmazione degli spettacoli è in balia di venti contrari. L'unico conto positivo è quello proveniente dell'affitto dell'anfiteatro alle band e ai cantanti rock.

Allora, che si fa? Si riconferma come Soprintendente il perito agrario Francesco Girondini.

La vicenda del traforo ormai ha stremato anche i Cocai dell'Adige, uccelli noti per la tenacia e la resistenza. Dopo lo stop di Cantone, la giunta ha deciso di passare al progetto "ad una canna", ovvero con una sola galleria anziché le due previste finora. Ma sulla base di quanto ordinato dall'Autorità anti-corruzione, per seguire questa strada bisogna fare una nuova gara, per permettere, a chiunque lo voglia fare, di competere con Technital e soci per la realizzazione dell'opera.

Come dire: punto e a capo.

Il duo Tosi-Corsi non si dà per vinto. L'assessore Enrico Corsi non ha dubbi:

"Per la nuova gara sul Traforo delle Torricelle basteranno pochi mesi. Quanti? Dipenderà dal numero di concorrenti che decideranno di scendere in lizza. Ma in ogni caso, parliamo sempre di pochi mesi".

Una battuta che ci sembra di aver già sentito.

Sul contratto della durata di 99 anni con la Rizzani De Eccher per l'Arsenale ha detto tutto Roberto Puliero:

"Impegnadi in gran proclami,

no i se n'à gnanca inacorti

Che a quel'ora de sicuro

za saremo tuti morti ".

Palazzo Barbieri ha chiesto a Rizzani De Eccher di ridurre il periodo di affidamento in gestione della parte di Arsenale per cui è prevista la gestione privata. Rizzani de Eccher e Contec giustamente legano la riduzione della concessione ad una riduzione dell'investimento. Secondo il Comitato la riduzione dell'uso privato dal 55 al 30 per cento dell'area è "addirittura peggiorativa della proposta precedente perché si abbandona l'intera Corte Ovest al suo destino senza però rinunciare ai 12 milioni di denaro pubblico disponibili e al diritto di superficie per 99 anni dell'intera Corte centrale".

Staremo a vedere che posizione prenderà il nuovo Soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici.

Tosi ha poco tempo per queste bagatelle, impegnato com'è nella scalata allo scranno di Primo Ministro, scalata che al momento pare abbia scarse probabilità di successo. Non lo vogliono i suoi compagni di partito, che lo vedono come un pugno negli occhi. Ma si tengono alla larga anche i possibili alleati, che oramai hanno imparato a conoscerlo.

La sciabolata di Gentilini - "Perché tu, Tosi, rompi le palle" - ha lasciato il segno.

Il Cinque Maggio

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