Il primo febbraio nella sala conferenze ATER si è tenuto un convegno su "Lo stato delle acque in provincia di Verona", organizzato dal Carpino, Legambiente e Terra Viva. I relatori rappresentavano gli Istituti scientifici maggiormente qualificati e tutte le Istituzioni pubbliche deputate ai controlli. Da questo primo incontro sono emerse alcune proposte su cui lavorare nei prossimi mesi.

Tre considerazioni



La prima considerazione riguarda la vastità dell'argomento: è stato scelto di fare il quadro su "chi fa cosa e come", cercando innanzitutto di capire i meccanismi che regolano l'approvvigionamento idrico,  le modalità e la qualità dei controlli dell'acqua per uso potabile.

Registriamo come fatto positivo l'adesione e la partecipazione di tutte le Istituzioni interessate all'approvvigionamento, al monitoraggio della qualità, alla sorveglianza sui rischi per la popolazione.

Di grande interesse gli approfondimenti proposti dai professori universitari sugli aspetti idrogeologici che regolano l'andamento delle acque nel sottosuolo, sui concetti di biodiversità e sulle problematiche imposte dal trattamento delle acque reflue.

Il quadro della situazione



  • I medici ISDE hanno posto l'accento sui rischi gravi per la salute rappresentati dagli inquinanti rilevati in alcune aree della provincia;


  • Alcuni rappresentanti  dell'Associazionismo hanno sottolineato  il rischio derivante dall'eccessivo uso di  sostanza chimiche in agricoltura e dalla diffusione delle monocolture che tendono ad azzerare la ricchezza della biodiversità;


  • L'onorevole Andrea Zanoni, membro della Commissione Ambiente, ha fornito un quadro sulle interrogazioni alla Commissione Europea relative alle situazioni di inquinamento in provincia  di Verona;


  • Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 22  ha  sostenuto che il livello qualitativo dell'acqua pubblica è buono e che il Servizio sanitario è impegnato a vigilare perché sia garantita acqua pulita ai cittadini;


  • Altri interventi di persone presenti in sala hanno evidenziato alcune situazioni critiche specifiche diffuse su tutto il territorio della provincia veronese.




Le proposte 



  1. Riprendere nel prossimo futuro alcuni singoli aspetti  ed approfondirli in maniera specifica, ad iniziare dall'impatto delle circa 7.000 tonnellate di prodotti chimici usati ogni anno come pesticidi in provincia di Verona , allargando il confronto alle associazioni e consorzi degli agricoltori.

  2. Verificare con gli Enti di controllo la completezza della gamma di sostanze monitorate rispetto ai principali prodotti utilizzati in agricoltura e ai nuovi prodotti introdotti.

  3. In considerazione della ricorrente presenza di diserbanti  nelle falde si propone alle Pubbliche Amministrazioni di eliminare l'uso degli erbicidi nelle aree pubbliche, in particolare l'uso di quelli a più lunga persistenza.

  4. Predisporre  un censimento a tappeto in tutta la provincia degli utilizzatori di solventi clorurati (tri e tetracloroetilene) e di eventuali altri inquinanti più frequentemente presenti  nelle acque;

  5. Avviare un percorso per la costruzioni in un tempo definito di una banca dati unica sullo stato delle acque, che integri quelle delle singole amministrazioni e includa i parametri  indicativi dello stato della biodiversità dell'ecosistema.

  6. Censire ed inserire nella banca dati la mappa dei pozzi privati riportandone la qualità secondo i dati esistenti, favorendone un monitoraggio completo e costante.

  7. Affermare, attraverso provvedimenti comunali, provinciali, regionali il principio che l'acqua è un bene pubblico da preservare e che eventuali  danni alla sua integrità vanno risarciti da chi li ha provocati.



 Le relazioni svolte durante il convegno sono consultabili sul sito del Diparimento di Prevenzione della ULSS 20

 

Contenuti correlati

Sviluppo agricolo e condizioni ambientali degli agroecosistemi
Sviluppo agricolo e condizioni ambientali degli agroecosistemi La nostra è una società che si considera evoluta, tra le prime al mondo, e, come tutte le democrazie occidentali, sta attraversando una fase di fortissima contr... 2131 views prof_fabio_taffetani
Dove sono finiti i passeri?
Dove sono finiti i passeri? Quelli che fino a pochi decenni fa erano gli uccelli più comuni nei nostri cortili, dove spartivano le granaglie con le galline e gli altri animali domestici, o... 9370 views Mario Spezia
Notte coi lupi
Notte coi lupi L'iniziativa promossa da Legambiente per la protezione dei lupi e dei bovini è sicuramente condivisibile e va sostenuta concretamente dando la propria adesione ... 2101 views Mario Spezia
Ribellarsi all'eccesso di tecnologia
Ribellarsi all'eccesso di tecnologia Lunedì 14 ottobre, ore 20:30, presso il teatro Modus, colloquio pubblico su tecnologia, economia, potere. Con Michele Bottari, del gruppo EXIT. Grazie allo sma... 2157 views Michele Bottari
Il sogno di Bolis
Il sogno di Bolis Prosegue la ricerca per creare il giornalista meccanico: mentre la cultura si deteriora, le macchine diventano sempre più sofisticate e il gap tra uomo e macchi... 1942 views Michele Bottari
Democrazia e Inquinamento
Democrazia e Inquinamento Il processo di elaborazione delle decisioni dovrebbe svilupparsi all'interno di un confronto reale e continuo con la popolazione, che dovrà pagare in diversi mo... 1726 views Mario Spezia
Facebook ci cambia il cervello
Facebook ci cambia il cervello Da formidabile strumento di cultura e informazione, a fonte di sindrome psichica. Se la rete si trasforma in facebook, il nostro cervello è a rischio.Era il "lo... 1968 views mirco_gasparini
La Malva, il Malvone, l'Altea e l'Alcea.
La Malva, il Malvone, l'Altea e l'Alcea. Appartengono tutte alla famiglia delle Malvacee, cui appartengono anche l'Ibisco e il Cotone (Gossypium hirsutum L.).La più comune è la Malva sylvestris, ma son... 7017 views Mario Spezia