Nel giorno del primo maggio, festa dei lavoratori, passeggiando tra gli onnipresenti vigneti che caratterizzano fin troppo il paesaggio nel comprensorio del Baldo-Garda, ci si può imbattere in una serie di paradossi che stridono con il momento storico che stiamo vivendo.

 

Come scrissi in tempo di vendemmia a proposito della meccanizzazione; quando le nubi della crisi si addensano il primo pensiero degli imprenditori è come abbassare i costi di produzione, nella viticoltura moderna e razionale si pensa alla vigna come ad un campo di cereali. L'uva come polenta.

Per rafforzare la mia tesi mi è bastato vedere l'aberrante spettacolo di una potatura meccanica.

Agli occhi di un vignaiolo come a quelli di un acculturato enoturista, non sarà sfuggito che nei nostri vigneti si muovono più trattori che contadini.

Le potenti vendemmiatrici scavallanti, come in un film di fantascienza, si trasformano in potatrici, ed irroratrici di prodotti fitosanitari.

Il rapporto millenario tra l'uomo e la vite sta venendo meno, ed il viticoltore è equiparato e sostituito da semplici esecutori contoterzisti.

Nella ricorrenza del primo maggio, con una disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 30% (dati istat), con centinaia di sbarchi d'immigrati che cercano dignità, opportunità di lavoro e condizioni di vita umane, stride  ancor più vedere che l'agricoltura moderna a cui va il 40% del budget comunitario, s'affida ad una insostenibile industrializzazione di un prodotto d'eccellenza come il vino, con l'aggravante di una sempre maggiore dipendenza da molecole chimiche in sostituzione al lavoro umano.

Non è questo un esercizio di ipocrisia istituzionale? Usando le sagge parole del presidente della Repubblica Napolitano, "L'Italia è fondata sul lavoro, perché su di esso si basa anche l'equilibrio democratico del Paese".

Non è esagerato tirare in ballo Il presidente per questioni contadine? Francamente no, se si parla di cibo, salute, lavoro.

Tra matrimoni reali, beatificazioni, scandali e omicidi, campagne elettorali, la televisione pubblica e privata non ha dedicato un solo minuto all'argomento della nuova politica agricola comunitaria (PAC), quasi che mangiare sia un'abitudine, non una necessità primaria di un cittadino.

Un numero crescente di movimenti rurali e di organizzazioni della società civile in Europa, chiedono che la nuova PAC sia integrata con delle logiche e legittime proposte quali: accesso ad una alimentazione sana per tutti, redditi stabili e giusti per gli agricoltori, prezzi stabili e giusti per i consumatori, modelli di produzione ecologicamente sostenibili, diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra, riduzione nell'utilizzo di energie fossili, fine della distruzione dei mercati interni per i produttori locali nei paesi del Sud, distruzione causata dalle pratiche di dumping.

Questa opzione mette il pianeta e le persone prima del profitto e la solidarietà prima della competitività, e vorrebbe che la politica alimentare ed agricola europea debba essere una politica pubblica forte, con la fornitura di un'alimentazione sana di buona qualità, ed avente la sostenibilità e l'equità come valori centrali.

La comunità scientifica si sta rendendo conto che (come per il petrolio) si è forse raggiunto il picco della salute, e che l'alimentazione e l'agricoltura hanno delle responsabilità molto forti riguardo, per l'aumentare di patologie cronico-degenerative fra cui, in primo luogo il cancro, che purtroppo colpisce non solo gli anziani, ma sempre più spesso giovani e bambini.

Tornando alla realtà gardesana caratterizzata dal vino come alimento principe, è evidente che negli ultimi anni lo sviluppo del settore vitivinicolo è andato in molti casi in senso opposto. Nonostante l'eccellente lavoro di zonazione svoltosi sul nostro territorio, si è permesso di piantare troppi vigneti  in zone notoriamente poco vocate alla viticoltura, con l'evidente risultato che le uve sono ottenute solo grazie a massicci interventi chimici. Forse chi pensava alla piacevolezza del bere un vino leggero e fruttato di alta qualità come "l'irripetibile comunione dell'ambiente naturale e dell'ambiente umano", dovrà rendersi conto che il Vinino rischia in pochi anni di meccanizzazione di diventare un vinello: una condanna a tornare ad essere un diminutivo del panorama enologico italiano, che non rende onore al nostro splendido Benaco.

www.ilvalpolicellese.it ...

www.naturalmenteverona.org ...

nupa.altervista.org ...

www.internetgourmet.it ...

Contenuti correlati

Stop ai sacchetti di plastica
Stop ai sacchetti di plastica Legambiente lancia una petizione per non far slittare ulteriormente il termine per la messa al bando di quest'orrendo simbolo della società dei consumi.All'indi... 2901 views loretta
Viva el Tilio
Viva el Tilio La Lessinia è in lutto. Questa mattina è mancato Attilio Benetti, "el Tilio" per gli amici, un personaggio che avremmo voluto avere sempre con noi, per poter co... 2886 views ugo_sauro_e_michele_dall_o
Mister "So tutto io"
Mister "So tutto io" Ovvero la cruda ignoranza del sindaco Tosi, che è fortissimo nelle chiacchiere, molto meno nei fatti.Non è neppure detto che sia così forte a chiacchiere, perch... 2370 views Mario Spezia
Incontri confronti
Incontri confronti Al via la prima edizione di Free Entry: Ingresso libero alle idee, manifestazione che vede i giovani intervistare autori importanti della cultura e della letter... 2454 views fulvio_paganardi
Lo spreco del colore
Lo spreco del colore Le stampanti laser bianco e nero escono di produzione e saranno sostituite da quelle a colori in tempi brevissimi. Un salasso per utenti e ambiente, reso possib... 2286 views loretta_mazza
Verona investe sulla strada
Verona investe sulla strada 1000 pedoni investiti con 17 morti negli ultimi 5 anni sono un bel risultato per una amministrazione che da 8 anni punta ad incrementare e a velocizzare il traf... 2914 views Mario Spezia
Gilbert, Ruskin, le Dolomiti e l'Unesco. Brindisi finale con il Prosec...
Gilbert, Ruskin, le Dolomiti e l'Unesco. Brindisi finale con il Prosec... Cerchiamo di capire come sono collegate le Dolomiti con Valdobbiadene.All'inizio ci furono alpinisti, scrittori e artisti. Poi arrivò l'emblema dell'Unesco e fu... 3953 views Mario Spezia
Forcaioli
Forcaioli Sappiamo tutti benissimo come si risolve il problema dei morti sulla strada. Ma la politica e l'emotività si accontentano di punire sempre più severamente l'occ... 2342 views Michele Bottari