Per salvaguardare le zone umide del basso lago, si propone al Sindaco di effettuare il censimento di stagni, torbiere, conche intramoreniche, fossi, risorgive e piccoli affluenti.

<p>Le colombare segnano <strong>il passaggio dal castello alla civilt&agrave; delle ville venete. <br /></strong></p>

<p>L&#039;elemento essenziale delle ville venete &egrave; che venivano edificate nella vicinanza di corsi d&#039;acqua ( fontanafredda &egrave; vicina al torrente Dugale), che garantivano la salubrit&agrave; dei luoghi e l&#039;irrigazione dei campi. <br />Attorno a questo nucleo padronale si sono progressivamente sviluppati gli edifici destinati alla conduzione dei campi, le case contadine, i porticati, i fienili, le cantine. <br />Non molto lontano in collina ci sono i campi che costituivano il podere di Fontanafredda. Per arrivarci, basta prendere <strong>una delle ultime strade bianche del territorio lacisiense,</strong> &laquo;strada della Fontana&raquo; che unisce le frazioni di Col&agrave;, Pacengo e Ronchi di Castelnuovo, un bellissimo percorso amato da ciclisti, podisti e cavalieri. </p>

<p>&nbsp;</p>

<p>Nella vicina localit&agrave; <strong>Monticoli c&#039;&egrave; una risorgiva</strong> che forma un laghetto, che a sua volta versa le acque nelle localit&agrave; sottostanti, confluendo nel Rio Dugal in loc. Pigno. E ancora il <strong>laghetto intramorenico del Pal&ugrave; Della Pesenata:</strong> questi fino a pochi decenni fa era un laghetto dove i bambini pescavano, ma oggi la carenza idrica (forse lo sfruttamento per l&#039;acquedotto comunale), ed il naturale processo di interramento lo hanno trasformato in uno stagno, ultimo stadio prima che diventi torbiera. <br />Questi ambienti acquitrinosi sviluppano una vegetazione prevalentemente erbacea tipica di luoghi umidi, muschi, ma anche giunchi, colorati iris e salcinelle, con alberi di alto fusto, come l&#039;ontano (importante in apicoltura per la produzione di propoli) e i salici (importanti per l&#039;ombreggiamento che, oltretutto, difende da specie pioniere infestanti come il rovo). I fossi, molti dei quali di propriet&agrave; del demanio pubblico, sono mal gestiti e necessiterebbero di maggior cura. <br /></p>

<p><strong>La coltivazione dei kiwi e delle mele</strong> hanno sostituito le variet&agrave; autoctone come la vite e l&#039;olivo, e, a differenza di queste ultime, richiedono continue ed abbondanti irrigazioni. Cos&igrave; negli ultimi anni c&#039;&egrave; stata una corsa alla trivellazione allo scopo di sfruttare le risorse idriche sotterranee che di fatto hanno abbassato le falde acquifere, specie quelle di superficie. Questo fenomeno richiamerebbe ad una maggior tutela, invece a meno di 1 km sul confine di Lazise il parco divertimenti <strong>Gardaland </strong>ha aperto un acquario che paradossalmente tutela l&#039;habitat marino! <br /></p>

<p>E pensare che le<strong> nostre campagne sono un parco divertimenti all&#039;aperto</strong>, fruibile a tutti gratuitamente, un habitat tutelato dalla convenzione di Ramsar, dove vivono stabilmente numerose specie di uccelli: gallinelle, germani reali, martin pescatori, aironi cenerini, uccelli acquatici ecologicamente dipendenti dalle zone umide.<strong> La Convenzione di Ramsar</strong> nasce per rispondere all&#039;esigenza di invertire il processo di trasformazione e distruzione delle Zone Umide quali ambienti primari per la vita degli uccelli acquatici, che devono percorrere particolari rotte migratorie attraverso diversi Stati e Continenti per raggiungere ad ogni stagione i differenti siti di nidificazione, e svernamento. Abbondanti in questi habitat sono anche gli insetti acquatici, tra cui varie specie di libellule che poi costituiscono il cibo preferito, insieme alle api, dei Gruccioni, coloratissimi uccelli migratori provenienti dall&#039;Africa, che tra i fossi ed i campi agricoli trovano abbondanza di cibo e nidificano in cunicoli scavati nei terrazzamenti d&#039;argilla di Col&agrave;. <br />L&#039;acqua &egrave; un elemento indispensabile per le colonie di api, alcune bottinatrici raccolgono esclusivamente questa: in estate la fanno evaporare allo scopo di abbassare la temperatura all&#039;interno dell&#039;alveare, ma gi&agrave; a fine inverno ne raccolgono in grande quantit&agrave; per nutrire le larve con la &laquo;gelatina operaia&raquo;, ovvero miele diluito. Per un paese che ha scommesso su questa risorsa, aderendo alle &laquo;Citt&agrave; del Miele&raquo; ed organizzando una fiera del miele, ci si aspetterebbe una maggiore sensibilit&agrave; a riguardo. </p>

<p>Vien quasi da pensare che lo scopo di queste iniziative sia quello di allungare la stagione turistica fino ad ottobre a tutto vantaggio degli albergatori, piuttosto che quello di promuovere i prodotti degli agricoltori. <br /></p>

<p>La responsabilit&agrave; che le politiche comunali hanno su questi ecosistemi non&nbsp;&egrave; affatto trascurabile. Esse infatti violano numerose normative europee e trattati internazionali. <br />Per esempio, si consideri l&#039;adesione della Repubblica italiana <strong>all&#039;Accordo AEWA</strong> sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell&#039;Africa &mdash; EURASIA, (legge n&deg;66 del 6 febbraio 2006) e che la relazione ambientale contenuta nella VAS del recente PAT di Lazise (piano asseto territoriale) avrebbe dovuto fotografare la realt&agrave; del territorio, ma cos&igrave; non &egrave; stato. </p>

<p>Ancora una volta gli interessi particolari hanno il sopravvento sugli interessi generali. <strong>Per questo vorremmo sapere dal sindaco Renzo Franceschini cosa intende fare per far rispettare le direttive comunitarie, dal momento che non vorremmo essere costretti a rivolgerci agli organi di tutela del Governo Europeo per ottenere il loro rispetto. <br /></strong>Per salvaguardare queste zone umide, si propone inizialmente di effettuare un censimento delle zone umide come stagni, torbiere e conche intramoreniche, ma anche fossi, risorgive e piccoli affluenti, individuandone le caratteristiche morfologiche, idriche e naturalistiche, al fine di non perdere questi straordinari ecosistemi dell&#039;entroterra benacense, patrimonio di inestimabile valore ambientale , economico e turistico. <br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></p>

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