Niente cambierà se non cambiamo noi.

Diffondere la paura del terrorismo, o la paura più in generale, è pure una forma di terrorismo ed ha come risultato la limitazione della libertà individuale , alla faccia di tutte le regole sul rispetto della privacy. Chiunque condivida tale asserzione spesso viene additato come fiancheggiatore del terrorismo da chi trae dalla diffusione di quella paura un interesse personale o di parte.

Da quando si parla di attentati alla sicurezza, perpetrati dal terrorismo, abbiamo assistito a limitazioni della libertà individuale senza precedenti:

-          controlli con telecamere diffusi ovunque negli uffici pubblici e nelle aree urbane

-          controlli sulle conversazioni telefoniche

-          controlli sui dati personali (microchip su carte di credito e altri documenti personali)

-          controlli con body-scanner negli aeroporti

-          si stanno avviando sperimentazioni per inserire microchip, contenenti i dati anagrafici, sanitari e altro, sotto pelle alle persone; come già si fa sugli animali, ecc.

Sembra stia diventando realtà quel cupo mondo prefigurato da G. Orwell nel libro "1984".

Pensare di proteggerci dal pericolo del terrorismo, accettando supinamente ed incondizionatamente tutte queste limitazioni alla nostra libertà individuale, non significa già esserne schiavi?

Ci chiediamo mai :" A chi giova?"

Accettare continue e sempre più pesanti restrizioni, in nome della maggior sicurezza personale, non significa forse affidare la nostra vita a qualcuno che decide per noi, spesso a suo proprio vantaggio? Sovente siamo costretti a subire decisioni politiche, nazionali o sovranazionali, che favoriscono corporazioni potenti, per lo più legate ad interessi economici e finanziari di multinazionali che controllano, ad esempio, il mercato farmaceutico, le banche, i mercati alimentari, ecc. Basti pensare alle recenti vicende legate alla diffusione della paura del virus dell'influenza "A H1N1",o all'artificioso, altalenante gioco finanziario che ha "bruciato"i risparmi di milioni di persone. Siamo indotti al soddisfacimento di bisogni originati dalla diffusione della paura: paura della malattia e della morte, paura di non avere abbastanza denaro, ecc.

E' necessario liberarci dalla paura e da tutti i suoi untori; promuovere e diffondere la cultura della gioia, del benessere e dell'abbondanza; educarci al rispetto dei valori umani nella consapevolezza della dignità e del potere personale, ora così negati e vilipesi. Ogni forma di vita naturale, ove non manipolata artificialmente, manifesta ovunque la sua rigogliosa e generosa abbondanza. Andrebbe protetta, rispettata e assecondata.

Ciascuno di noi, nelle sue scelte quotidiane, con atteggiamento responsabile, può e deve farsi garante della propria e dell'altrui libertà. Ciò consentirebbe, oltretutto, di riappropriarci del sacrosanto diritto di autodeterminazione, sia nazionale che individuale.

Anziché sollecitare la propensione al consumismo, quale panacea alla crisi economica, varrebbe la pena di cercare e proporre nuovi modelli di sviluppo che siano più rispettosi della natura e dei reali bisogni dell'individuo, nella sua consapevole crescita umana e spirituale; che educhino al senso sociale, alla partecipazione, alla solidarietà ed all'unità nella diversità

Contenuti correlati

La nostra assurda guerra contro la natura
La nostra assurda guerra contro la natura I consumi stanno distruggendo un mondo infinitamente più affascinante e complesso dei beni che produciamo. Perché non ce ne rendiamo conto? L'opinione di Geor... 3545 views george_monbiot
Il labile confine tra carità e corruzione
Il labile confine tra carità e corruzione Se don Zenti si è accorto che la corruzione dilaga, vuol dire che la situazione è davvero grave. Si, perchè non è una novità e i giornali da tempo riempion... 2073 views Mario Spezia
"Sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
"Sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" Luciano Zinnamosca, architetto ed artista, da sempre attento ai temi ambientali e della sostenibilità, fin dai primi anni 80 ha lasciato un segno tangibile con ... 2197 views luciano_zinnamosca
Perché conviene essere onesti
Perché conviene essere onesti Nuovo ciclo d'incontri per "La scuola e la città" dal 20 gennaio dal titolo "Perché conviene essere onesti. I costi economici e sociali dell'illegalità" alla Fo... 2211 views redazione
Vedo, sento, parlo e racconto
Vedo, sento, parlo e racconto Senza informazione non ci può essere conoscenza. Senza informazione non ci può essere consapevolezza. Senza informazione non si è liberi. Con questi presupposti... 2282 views Mario Spezia
Dalle parole ai fatti
Dalle parole ai fatti Oggi, 8 giugno, è la giornata mondiale degli oceani.Tutti, politici, studiosi, giornali e TV si compiacciono nel descrivere il disastro che è sotto gli occhi di... 4099 views Mario Spezia
L'ottenebramento della luce
L'ottenebramento della luce Questi giorni segnano un passaggio fondamentale nello scorrere dell'anno. Tutte le civiltà e tutte le tradizioni lo celebrano con significati ed immagini spesso... 2214 views Mario Spezia
Condizionalità, contro le emergenze
Condizionalità, contro le emergenze L'etica dell'agricoltura contadina a tutela del territorio per prevenire le emergenze e a beneficio della sicurezza e della salute. Solo così, scendendo dal Mon... 2238 views attilio_romagnoli