La distruzione dei canneti lungo le rive del lago di Garda è iniziata nei primi decenni del '900 e sta continuando ancora ai nostri giorni.

Le nuove piste ciclabili e il nuovo collettore costituiscono due elementi di rischio per la sopravvivenza dei residui tratti di canneto lungo le rive veronesi del lago di Garda.

Malcesine (Val di sogno), Torri, Garda, Bardolino, Cisano, Lazise, Castelnuovo, Peschiera: una lunga serie di interventi pubblici e privati, sia autorizzati che illegali, hanno ridotto la superficie dei canneti a pochi tratti sparuti e sempre più esposti al rischio estinzione.

Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di descrivere le iniziative dei Comuni di Malcesine, in val di Sogno, e di Lazise, in località Marra.
In realtà la riduzione dei canneti è iniziata molto tempo fa.
Nei primi decenni del 1900 si mise mano ai lavori per la realizzazione di porti, pontili e passeggiate lungolago intorno ai paesi rivieraschi sia sulla sponda veronese che su quella bresciana, con l'impiego massiccio di pietra e calcestruzzo e l'eliminazione dei canneti preesistenti.
Negli anni '30 è stata realizzata la attuale Strada Gardesana orientale. La vecchia strada era tracciata più a monte e a tratti non permetteva la vista diretta del lago.

Alla fine degli anni '80 venne portato a termine il primo collettore fognario del lago di Garda. Di fatto la realizzazione del collettore stravolse completamente la conformazione del bordo lacustre, sia con manufatti tecnici (scaricatori di piena, pompe di sollevamento) che vennero a invadere le spiagge, e in alcuni casi ne crearono di nuove, sia con la realizzazione di una "passeggiata a lago" realizzata per coprire le tubazioni a bordo acqua, che nulla aveva a che fare con l'andamento consolidato delle rive.

Le foto storiche del lago di Garda (foto 6) ci descrivono selve di canneti a perdita d'occhio da Garda fino a Sirmione e poi oltre, fino a Salò. Erano anni di acque limpide e di pesche miracolose. Il turismo esisteva già, ma i numeri erano ridicoli rispetto a quelli attuali.
Poi è arrivata l'industria del turismo, il boom economico, gli alberghi, i campeggi, i motoscafi, le seconde case, le terze case, i residence, le terme e le tarme. Serviva sempre più posto per i bagnamti e le canne un po' alla volta sono sparite, a volte tagliate, di solito estirpate, talvolta bruciate.

Le foto 1-2-3 mostrano il lungolago di Cisano dopo la realizzazione del collettore e della soprastante passeggiata. Non è vero che "tanto poi le canne ricrescono". Qui c'erano canne per una profondità di qualche decina di metri e non è ricresciuto un bel niente.

Le foto 4 e 5 mostrano il lungolago fra Pacengo e la Nautica Casarola. Vige una regola generale: dove ci sono i campeggi, le canne spariscono come per incanto. Basta andare su Google-maps e percorrere le rive del lago per verificare l'implacabile precisione di questa regola.

Ora le sparute macchie di canneto sopravvissute agli oltraggi dell'homo turisticus dovranno fare i conti con due nuovi temibili avversari: il nuovo collettore fognario e il dilagare delle piste ciclabili, che vengono spesso utilizzate per fare danni equiparabili a quelli fatti a suo tempo con le passeggiate lungolago.

Ultimo, ma non meno pericoloso avversario, è il deterioramento generale della qualità dell'acqua del lago, che viene considerata buona dai tecnici addetti al controllo, ma, stranamente, non permette la sopravvivenza di specie endemiche come il carpione, la trota lacustre e l'alborella ed ora sta rendendo difficile anche la sopravvivenza del Phragmites australis, altrimente detta cannuccia palustre.

A confermare la criticità delle condizioni ecologiche del lago sono arrivati i recenti ritrovamenti di centinaia di cadaveri di storni nella zona costiera di Desenzano-Sirmione, ma anche in zona Zattera e in zona Baraonda a Rivoltella. Precedentemente era stata segnalata una moria di cigni fra Peschiera e Salionze, trovati morti o agonizzanti insieme a decine di galinelle e di germani. Negli ultimi mesi sono state rinvenute nel lago anche carcasse di anguille e di altri pesci morti per cause imprecisate.

Contenuti correlati

Il risveglio
Il risveglio La primavera ci riporta i colori dei fiori, il canto degli uccelli, un po' di fiducia e qualche sorriso.Il freddo sta allentando la sua morsa, la settimana scor... 2587 views Mario Spezia
Tosi torna a casa con le pive nel sacco
Tosi torna a casa con le pive nel sacco Il Tribunale di Vicenza ha assolto Alberto Sperotto, presidente del comitato contro il traforo delle Torricelle, dall'accusa di diffamazione rivoltagli dal sind... 2756 views Mario Spezia
Scurloni e ciel a pegorina
Scurloni e ciel a pegorina In questo periodo terremoti ed alluvioni sono all'ordine del giorno.Ciel a pegorinaLa globalisassion, col fast food,la n'à portà anca el flash flood.I è quele a... 2305 views dallo
WWF, ICISS e quotidiani veronesi
WWF, ICISS e quotidiani veronesi Questa lettera-comunicato è stata spedita il 22.3.13 dal WWF sia al quotidiano L'Arena che al Corriere di Verona, che non l'hanno mai pubblicata. L'episodio è s... 3666 views wwf_verona
Lombrico d'oro 2018
Lombrico d'oro 2018 Il 5 maggio 2018 a Cavaion Veronese si svolgerà la terza edizione del premio "Lombrico d'oro".La manifestazione, rivolta in primo luogo ai Sindaci e alle Pubbli... 3311 views Mario Spezia
Negrar maglia nera
Negrar maglia nera Prosegue inarrestabile la distruzione dei vecchi pendii terrazzati. Dopo la distruzione delle marogne compare inesorabilmente il nuovo impianto a "ritocchino", ... 3607 views Mario Spezia
Du papà in un mese solo i sarea massa!
Du papà in un mese solo i sarea massa! El ris-cio l'è che oltre al papà del Gnoco, se cuchemo anca el papi de la Gnoca. Meio no pensarghe e tornar indrio co la memoria ai bei tempi.Da bocia me mama g... 2770 views Mario Spezia
E la vita continua
E la vita continua Adesso dobbiamo tutti osservare scrupolosamente le norme sanitarie, ma non dobbiamo farci ossessionare dal coronavirus.E' importante guardare fuori e guardare a... 5299 views Mario Spezia