Strette tra debiti e crisi, molte persone si trovano sole nella disperazione, e alcuni compiono l'atto estremo. Equitalia al centro della discussione tra innocentisti e colpevolisti.

Il premier Monti negli scorsi giorni è andato in visita a Equitalia. "Le parole sono pietre," ha avvertito il primo ministro,  "attenzione a come si utilizzano nei confronti di Equitalia e dei loro funzionari, attribuendo loro responsabilità che esulano dai loro compiti".

Come spesso avviene, il gesto ha un forte valore simbolico: il governo sta dalla parte dei riscossori. E non potrebbe essere altrimenti, visto che uno dei punti forti del programma è la lotta all'evasione fiscale.

Possiamo essere d'accordo sul fatto che l'allarme suicidi di questi giorni sia pompato dai mass-media: a leggere i giornali, pare un bollettino di guerra. Tutti i giorni si contano i morti, e molti giornalisti senza scrupoli si scagliano, con la forza delle parole al vento, contro i responsabili di questo presunto allarme sociale, peraltro guardandosi bene dal fare nomi e cognomi.

Resta il fatto, comunque, che i suicidi ci sono stati e continuano a esserci, e l'assenza di prove sostanziali di un aumento effettivo di suicidi, non cancella la netta sensazione che ci si trovi di fronte a un fatto serio.

Sa da un lato i demagoghi camuffati da giornalisti evitano di fare i nomi dei responsabili, dall'altro il popolino ha le idee molto chiare, e ha trovato immediatamente i responsabili della propria sofferenza: le banche ed Equitalia.

Una grande massa di micro imprenditori, lavoratori di settori in crisi, la parte più debole ed esposta del sistema economico, si è trovata in questi mesi con il rubinetto delle entrate guasto.

Qualcuno ha perso commesse ed è costretto a licenziare o chiudere, qualcun altro è stato licenziato, altri ancora continuano a lavorare, ma affrontano una tremenda dilatazione dei tempi di pagamento. "Lavoro con la sostanziale certezza che metà delle mie fatture non sarà mai pagata," confessa un artigiano.

L'altro rubinetto, quello delle uscite, è rimasto invece completamente aperto, e dopo aver prosciugato tutto il prosciugabile, ha messo queste persone di fronte ai loro creditori, i loro dipendenti, i loro familiari, senza un euro bucato. E con una montagna di debiti.

Debiti che inesorabilmente seguono il loro corso con Equitalia, il braccio armato del fisco. La società pubblica di riscossione è al centro di molte tensioni da parte dei cittadini. E non è un caso: sono molte le denunce di tassi di interesse elevati ("da usura", secondo alcuni), eccessiva disinvoltura nei pignoramenti anche di immobili a fronte di debiti modesti, spesso a completa insaputa del cittadino.

Se a questo uniamo la scarsa chiarezza delle procedure di ricorso, e l'inevitabile condiscendenza verso i debitori ricchi e potenti, si comprende come il capro espiatorio sia servito su un vassoio d'argento. In realtà Monti, quando raccomanda di non attribuire a Equitalia "responsabilità che esulano dai suoi compiti", ha parzialmente ragione.

Con ciascuno di noi, il sistema economico/finanziario utilizza due strumenti speculari e terribili: una succulenta carota e un nodoso bastone. Con la prima ci attirano nei loro tranelli, quando ci invitano a comprare a rate, quando ci offrono mutui e prestiti, quando ci invitano ad aprire attività o partecipare ad attività rischiose.

Con il secondo passano a incassare il frutto dei loro raggiri, senza pietà, senza dilazione. Marketing e riscossione sono le due gambe del sistema economico dominante. Entrambe sono essenziali al sistema. Agiscono in apparente autonomia, la destra non sa quello che fa la sinistra, ma in realtà sono indissolubilmente legate.

Succede, a volte, in determinati periodi storici, che le carote inizino a scarseggiare. È una crisi seria, perché il sistema non lo prevede: perché tutto funzioni regolarmente le carote devono essere sempre abbondanti e in continua crescita. La mazzata che hai appena ricevuto fa meno male se hai una carota a disposizione.

L'inerzia del sistema però è grande: per questo motivo le bastonate continuano ad arrivare, ottime e abbondanti, fregandosene della scarsità di carote. E in mezzo ci sono, come detto, gli elementi più deboli, lasciati soli di fronte agli impegni che i carotari hanno sollecitato a prendere.

Per questo motivo è giusto, anzi sacrosanto, prendersela con chi manovra il bastone, a patto di ricordare che esistono almeno altri due corresponsabili alla pari: chi ci diede la carota, e noi che la mangiammo senza pensare che prima o poi l'avremmo dovuta pagare.

Contenuti correlati

Basta buchi!
Basta buchi! Il consiglio direttivo provinciale della sezione veronese di Italia Nostra, analizzati alcuni documenti relativi al passante nord (traforo delle Torricelle), pr... 2285 views giorgio_massignan
Insieme a Naturalmente Verona- part two
Insieme a Naturalmente Verona- part two All'annuale festa-mercato delle realtà veronesi che praticano l'economia solidale, le associazioni e i comitati ambientalisti si riuniscono. Sabato 4 ottobre al... 2456 views Michele Bottari
Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti
Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti Dal 20 al 28 novembre 2010 la seconda edizione della European Waste Week Reduction. Gli scopi della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti possono ... 2661 views redazione
Un passo avanti in Valpolicella
Un passo avanti in Valpolicella I comuni di Negrar, San Pietro Incariano, Marano di Valpolicella, Fumane, Sant'Ambrogio di Valpolicella, hanno concordato le regole per l'impiego di prodotti fi... 2888 views redazione
Verona s'è destra
Verona s'è destra Nulla di nuovo sotto la luce del sole: da sempre a Verona i giovani di buona famiglia vengono allevati nel solco della tradizione fascista all'insegna del motto... 3420 views Mario Spezia
Il ricordo del saccheggio
Il ricordo del saccheggio Un film di Fernando E. Solanas sul disastro argentino degli anni '90 con molti riferimenti all' Italia di oggi.Il Cineclub Verona con la Fondazione Aida present... 2280 views ugo_brusaporco
Luttwak l'imbonitore
Luttwak l'imbonitore Ieri sera alla Gran Guardia pubblico delle grandi occasioni per uno show tutto sommato deludente, nonostante gli applausi telecomandati della claque e i complim... 4026 views Mario Spezia
Neve a farve incenerìr!
Neve a farve incenerìr! NON MANDARE IN FUMO IL NOSTRO FUTURO. NO all'INCENERITORE di CA' DEL BUE. TRENTO COME VERONA.     Talvolta la partecipazione della popo... 2511 views redazione