L'autostrada travestita da circonvallazione soddisferebbe solo gli appetiti dei soliti profittatori.

"Dobbiamo constatare ancora una volta che il nostro comitato non sbagliava: per realizzare il traforo tutte le tangenziali verranno messe a pagamento. Quello che si sta preparando attorno alla nostra città, dunque, non è un semplice "anello circonvallatorio", ma un vero e proprio sistema autostradale destinato a portare al totale collasso la viabilità urbana e precipitare Verona nel più nero degrado ambientale e sociale". E' il commento del presidente del Comitato contro il Collegamento autostradale delle Torricelle, Alberto Sperotto, alle prime anticipazioni sul 'sistema delle tangenziali venete', espressione sotto la quale, come è noto, si nasconde il raddoppio dell'autostrada A4.

"Il nuovo sistema delle tangenziali a pagamento prevede un'uscita ogni 3,8 km, per un totale di 28 uscite sui 107 km tra Verona e Padova", prosegue Sperotto. Nel tratto veronese, corrispondente alla Tangenziale Sud, ci saranno dunque solo tre svincoli, o caselli: Dossobuono (uscita Aeroporto); Verona Sud (uscita Fiera-Alpo) e Verona Est. Ma anche la cosiddetta tangenziale Nord- Ovest, cioè il Traforo delle Torricelle -nota il presidente - che l'assessore Enrico Corsi si ostina a chiamare "passante" ma nel quale, fin da subito, il nostro comitato ha riconosciuto le caratteristiche di un collegamento autostradale a pedaggio, conterà solo tre caselli: Poiano, Saval, Verona Nord". Chiede Sperotto: "Con solo tre uscite per ogni tratto, come si fa a parlare ancora di anello circonvallatorio? Questo è un sistema autostradale in piena regola e c'è da scommettere che non passerà molto

tempo prima che anche la tangenziale Est venga messa a pedaggio
"
.

"Avevano ragione Mosele e il consiglio provinciale tutto, quando - continua Sperotto - non più di un anno e mezzo fa, al tempo in cui i tecnici della Serenissima illustrarono il progetto delle tangenziali in Provincia, a temere per la 'morte civile' della città, dal momento che la messa a pedaggio delle tangenziali riverserà molto del traffico che oggi utilizza le tangenziali sulle strade urbane. Mi preoccupano, invece, le loro dichiarazioni di oggi, che indicano l'opera come necessaria".

Secondo Claudio Righetti, della commissione Urbanistica del Comitato: "Non c'è alcuna prova che il collegamento delle Torricelle riuscirà a decongestionare Veronetta. Sappiamo, ad esempio, che con un pedaggio di 0,75 euro (ma saranno almeno il doppio), l'utilizzo della tangenziale Nord sarebbe disincentivato di almeno il 30%, anche estendendo la Ztl sul resto di Veronetta. Possiamo solo immaginare l'effetto devastante del pedaggiamento sugli altri quartieri, e a Verona Sud in particolare, dal momento che lì la Ztl non è nemmeno prevista. Le vere ragioni del traforo e dell'anello circonvallatorio, dunque, - continua Righetti - non possono essere di tipo urbanistico ma, piuttosto, economiche e politiche. E vanno ricercate nella schiera di piccoli e grandi potentati che per pura sete di profitto (concessioni pubbliche, lavori stradali, pedaggi autostradali, lottizzazioni, centri commerciali) mirano ad aprire, grazie al Traforo, un nuova linea di sviluppo economico a Nord della città. Come si spiegherebbe, altrimenti, che un piccolo 'passante' di 11,8 km, venduto come soluzione al congestionamento di via Mameli, sia potuto diventare 'opera di interesse nazionale' alla pari del ponte sullo stretto di Messina?".

Il Comitato invita, pertanto, tutte le forze politiche della città, sia di centrosinistra che di centrodestra, a condurre una seria riflessione sull'impatto urbanistico, sanitario, ambientale e sociale di questo progetto insensato, frutto esclusivo della volontà dei pochi che, per puro calcolo elettorale, hanno abbracciato questa letale visione di sviluppo.

Il Comitato invita altresì i cittadini a ribellarsi al tentativo dei pochi che, con cocciuto spirito colonizzatore, vorrebbero scambiare una delle belle città del mondo, riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco, con uno sviluppo effimero, fatto di autostrade e centri commerciali. Sarebbero, infatti, proprio loro, i veronesi, a pagare di tasca propria, ogni volta che prendono una tangenziale, la distruzione della loro stessa città. Le cosiddette esenzioni dal pedaggio, infatti, riguarderanno solo percorsi tra due caselli, e comunque non avranno una durata superiore ai dodici anni.

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