Le ex Cartiere Verona. In un'area di circa 150.000 mq., sta per essere realizzata la costruzione di una city di oltre 300.000 metri cubi di nuova edificazione.

 

 

In questi giorni stiamo assistendo all'apertura di importanti cantieri edilizi. Le famose aree industriali dismesse della ZAI storica saranno radicalmente trasformate. L'intera zona passerà da una funzione produttiva ad altre destinazioni d'uso. Si prevede di realizzare circa quattro milioni di mc. di costruito, di cui un milione di edifici residenziali e tre milioni tra direzionale, commerciale ed alberghiero.

l'attuale situazione del mercato immobiliare, le reali necessità di una città come Verona e la crisi economica, giustificano la realizzazione di tutta quella volumetria? Da tenere conto che era stata prevista in anni in cui la situazione dei mercati ed economica era ben diversa.

le infrastrutture viabilistiche, già insufficienti con l'attuale assetto, come potranno rispondere all'aumento dei flussi di traffico causato dai nuovi insediamenti?

non si rischia in questo modo di creare migliaia di metri cubi di edificato che anziché riqualificare la zona la renderanno ancora più invivibile?

A mio modesto parere per migliorare realmente la qualità urbana sarebbero serviti interventi finalizzati a progettare una porzione di città, come si sta attuando all'estero, dove gli investimenti dei privati siano conseguenti alle scelte urbanistiche previste dalla Pubblica Amministrazione e ricavate da analisi oggettive sul territorio. Inoltre, negli altri paesi europei, prima di ogni nuovo insediamento, si interviene per fornirlo delle adeguate infrastrutture di trasporto, soprattutto pubblico, ma anche privato.

Purtroppo, qui da noi, si opera esattamente al contrario. Le scelte urbanistiche sono dettate dagli interessi economici degli operatori privati, che difficilmente coincidono con quelli della collettività. L'esempio più chiaro riguarda il progetto delle ex Cartiere Verona: in un'area di circa 150.000 mq., sta per essere realizzata la costruzione di una city di oltre 300.000 metri cubi di nuova edificazione. Ospiterà 70 negozi per 15.000 mq.; 12 bar e ristoranti, palestre, centri per il fitness, multisale cinematografiche per 4600 mq.; e uffici per 30.000 mq. Da tenere conto che in quella zona andranno giornalmente a lavorare circa 1500 persone e molte altre migliaia vi arriveranno con le loro automobili per usufruire dei servizi commerciali e direzionali. Tutto questo  significherà stravolgere i già precari equilibri urbanistici e sociali della nostra città. Ma soprattutto causerà enormi problemi alla viabilità, che la realizzazione di alcune rotonde non servirà certamente a risolvere. Allarmi questi  giustificati dagli stessi dati che escono dagli uffici tecnici del Comune in cui si afferma che durante i giorni di manifestazioni fieristiche si consiglia di tenere chiuso il centro commerciale delle ex Cartiere.

Sarebbe interessante capire sulla base di quali studi ed analisi sia stata motivata la scelta di un centro commerciale e direzionale in una zona delimitata da  due arterie congestionate di traffico come Viale Piave e Basso Acquar.

Concludo con una modesta proposta. Perché in quell'area, considerata la presenza della palazzina del CONI, non è invece stata prevista una cittadella dello sport a livello nazionale? Soprattutto una scuola di sport per i giovani. Si sarebbero potuti realizzare gli spazi per l'università di scienze motorie, quelli ricettivi per l'ospitalità, per i servizi commerciali  e per gli eventi sportivi.

Inoltre il trentennale bosco di pioppi, che si era naturalizzato, non sarebbe stato tagliato.

 Giorgio Massignan   (pres. prov. Italia Nostra)

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