La monocoltura della vite aumenta in maniera notevole la possibilità di sviluppare epidemie vegetali e malattie endemiche.

L'insorgenza della peronospora dipende dalle condizioni climatiche, ma trova condizioni ottimali di sviluppo all'interno dei territori monocolturali.

La Peronospora è una malattia causata da un fungo originario del Nord America: Plasmopara viticola.
Questo fungo è ormai presente su tutto il territorio nazionale e si sviluppa in particolari condizioni di umidità/calore provocando delle macchie giallastre sulle foglie, che possono portare alla necrosi dei tessuti. Le efflorescenze biancastre che si formano sulla faccia inferiore delle foglie sono prodotte dalle strutture riproduttive del fungo.

Tutti possiamo notare, passando sulle strade che costeggiano i vigneti, come quest'anno il fungo abbia prodotto danni evidenti ed estesi in molti vigneti. Purtroppo la malattia attacca anche i tralci, provocando delle spaccature longitudinali in cui il fungo sviluppa il suo micelio. In una fase più avanzata può attaccare anche i grappoli, facendoli seccare oppure provocando un tipico marciume grigiastro. I danni provocati alle piante dalla Peronospora possono pregiudicare anche il raccolto degli anni successivi.

Gli ambienti più adatti allo sviluppo della Plasmopara viticola sono quelli umidi e poco arieggiati, mentre gli ambienti esposti ed arieggiati vengono attaccati più difficilmente o in maniera meno virulenta. Anche il tipo di impianto, più o meno fitto e quindi più o meno arieggiato, influisce sulla diffusione del fungo. La correlazione tra densità degli impianti (nel caso della monocoltura abbiamo una presenza quasi esclusiva della vite) e diffusione del patogeno è evidente e nota. Come le pandemie fra gli umani, anche le infezioni generalizzate fra i vegetali sono più probabili, più frequenti e più virulente in condizioni di grande affollamento, o meglio di grande assiepamento.

Negli ultimi 2 decenni in Veneto, ed in particolare in provincia di Verona, abbiamo assistito ad una autentica invasione dei vigneti, che sono stati impiantati in ogni dove ed in qualsiasi condizione, da Isola della Scala fino a Spiazzi ed oltre. Valdadige, Valpolicella, Valpantena, Val d'Illasi, Valtramigna, Valdalpone formano ormai un continuum che è dilagato verso la pianura fino a raggiungere le Grandi Valli Veronesi.

Sono state eliminati boschi, boschetti, siepi, ciliegi, meli, albicocchi, peri trentossi e quant'altro possa far ombra alle vigne. I versanti delle colline sono stati spianati e poi ricoperti con terra argillosa proveniente dalla pianura. L'esposizione al sole è diventata un optional. Ci sono vigneti orientati in tutte le direzioni, da nord a sud, da est a ovest, oppure infossati in vallecole in cui l'aria può solo ristagnare.

Per controllare gli attacchi dei vari parassiti, che in queste condizioni possono propagarsi con grande facilità e velocità, vengono impiegate dosi massicce di pesticidi. Quest'anno l'impiego di anticrittogamici ha raggiunto livelli mai toccati, alla faccia di tutti i protocolli di sostenibilità e di RRR. Più avanti si passerà agli insetticidi, perché le piante così debilitate verranno facilmente attaccate da acari, tignole, cimici, sputacchina, filossera e mosca Suzuki.

I pesticidi in vari modi arriveranno fino a noi attraverso aria, acqua, vino e cibi e provocheranno delle conseguenze più o meno gravi sul nostro organismo. Certo non moriremo tutto d'un colpo, ma lentamente assorbiremo i principi attivi contenuti nei pesticidi e ci ritroveremo a fare i conti con una serie di conseguenze: allergie, intolleranze alimentari, disturbi dell'apparato respiratorio e del sistema nervoso, modificazioni genetiche, diminuzione della fertilità, insorgenza di tumori, patologie neurodegenerative, ecc.

Un capitolo lungo e complesso, quello delle malattie provocate dai pesticidi, che molti preferiscono non affrontare, anche se, come è il caso degli operatori del settore vitivinicolo, queste conseguenze li riguardano molto direttamente.

Contenuti correlati

Voci bulgare
Voci bulgare Teatro Filippini ' Verona ' 17 ottobre 2009 ' ore 21 Evelina Pershorova e Fanfara Ziganka in Voci Bulgare, scritto e diretto da Evelina Pershorova. Ho fatt... 3034 views Mario Spezia
Ancora affetti da Mal'aria
Ancora affetti da Mal'aria Escono i dati di Legambiente sull'aria che respiriamo: bilancio negativo per le polveri sottili nel 2007. Su 63 capoluoghi monitorati 51 sforano i 35 superament... 2570 views legambiente_veneto
Papè Satàn, Papè Satàn aleppe!
Papè Satàn, Papè Satàn aleppe! Secondo Ceresani, capo di gabinetto del ministro Fontana, i cambiamenti climatici sono causati da Satana.I Ministri e capi di gabinetto del governo giallo-verde... 5894 views dartagnan
Trump e Lega Nord contro i Parchi
Trump e Lega Nord contro i Parchi Dal Vermilion Cliff al Parco della Lessinia. Trump tenta di cancellare 27 monumenti nazionali. La Lega tenta di dimezzare i parchi del Veneto, sempre con la ste... 2402 views Mario Spezia
C'è chi dice NO
C'è chi dice NO Un'area di Veramente.org dedicata a chi si ribella ed esce dalla strada precostituita. Con pensieri, parole, opere e omissioni."Fermate il mondo: voglio scender... 2600 views Michele Bottari
Il dolore degli uomini
Il dolore degli uomini Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera di oggi"Volevamo braccia, sono arrivati uomini", sospirò trent'anni fa lo scrittore svizzero Max Frisch spiegando pe... 2134 views gian_antonio_stella
Ci vuole del Genio
Ci vuole del Genio Un piccolo esempio ci aiuta a capire che i responsabili degli allagamenti sono facilmente identificabili e, volendo, anche punibili. Se i responsabili di alcuni... 3896 views Mario Spezia
Ciàcole sul re Alboìn
Ciàcole sul re Alboìn Cantàda prima del poemetto in vintioto cantade con cui Tolo da Re (1918 – 2005) ripropose in versi la storia di Bartòldo alla corte di Alboino, il re dei Longob... 2300 views Mario Spezia