La vera natura dei violenti che infestano i movimenti e le manifestazioni degli ambientalisti: non infiltrati del regime, ma banali ultras calcisitici.

Sabato scorso a Roma una partita di calcio di notevole importanza, la finale di Coppa Italia, poteva essere concretamente impedita dal capo della tifoseria napoletana, un galantuomo dal romantico nome di Genni 'a Carogna.

Le autorità sono riuscite a ottenere il nulla-osta a giocare soltanto dopo una delicata trattativa con questo avanzo di galera. A seguito di questa vicenda, un intervista della Repubblica a un ventiseienne ultrà dell'Atalanta ha chiarito molte cose sui violenti che si agitano dentro, ma soprattutto fuori dagli stadi italiani.

"Abbiamo deciso di uscire dal recinto delle partite," racconta l'anonimo ultrà, e chi voleva schedarci ora deve fare i conti con noi nelle piazze e nei cortei." La verità è semplice e banale: chi cerca la violenza può benissimo "andare dove c'è casino. Chi crede che gli ultrà li trovi solo allo stadio è rimasto indietro di cinque anni almeno," continua l'intervistato.

"Ci sono manifestazioni che come disordini valgono dieci partite. Se ci sono incidenti lo sai prima," dice l'ultrà. "Negli ultimi anni ho partecipato a decine di cortei perché sapevo che c'era casino. Dagli Indignati ai Senza casa ai Forconi alle proteste studentesche. E i No-Tav. L'anno scorso ero in Val di Susa ogni fine settimana."

Ecco svelato con agghiacciante semplicità uno dei misteri più cervellotici degli ultimi anni: chi è il mandante dei Black Bloc? Siccome si tratta di gente mai vista, fuori dal giro, i manifestanti assicurano che si tratti di provocatori mandati dalla polizia o dal regime. D'altro lato, forze dell'ordine e benpensanti, che parimenti non sanno con chi hanno a che fare, sono disposti a giurare che si tratti di frange estremiste e deviate della gente che protesta.

La realtà talvolta supera la fantasia, ma spesso è molto più sciatta e deludente: dietro alle esplosioni di violenza nei cortei non c'è chissà quale complotto del potere, ma gli ultras dell'Atalanta o di altre squadre di calcio: "Lo Stato adesso ci ritrova nelle piazze," leggiamo ancora nell'intervista: "i napoletani a Chiaiano per l'inceneritore, quelli del Nord a Torino coi Forconi o in Val di Susa, romani fiorentini e livornesi a Roma coi Senza casa. Voi li chiamate black bloc, ma sono ultrà."

Ecco spiegati gli scontri di piazza in seno a movimenti che nascono apertamente nonviolenti, ed ecco spiegata la presenza di provocazioni anche quando da uno scontro in piazza nessuna delle fazioni ha davvero da guadagnare.

Con buona pace dei sempre più numerosi complottisti, non occorre che giovani menti deviate siano guidate da oscuri disegni per generare caos e ansia: esiste una mano invisibile, che segue le leggi di Murphy, che farà in modo che l'evento più distruttivo accada puntualmente.

Detto in parole più volgari, su cinquanta e passa milioni di abitanti, è impossibile che non ci sia qualche decina di teste di cazzo, pronte a creare il massimo danno nel momento peggiore possibile.

Qual è il movente di questa insensata violenza organizzata? Pare che sia soltanto l'adrenalina: "È una specie di scarica che parte dalle gambe e divampa nella testa: e a quel punto parti. Parti e basta. Contro gli sbirri o contro i tuoi nemici." Alla base della guerriglia non c'è né il denaro, ne un qualsivoglia ideale. Del resto, "al vero ultrà, della politica non gliene frega niente," conclude il giovane hooligan.

Contenuti correlati

The Osa Project: Open source in Ateneo
The Osa Project: Open source in Ateneo La filosofia dell'open source si fa strada nell'Ateneo di Verona. L'Università ha infatti avviato un progetto che porterà nel giro di qualche anno a dotare i co... 2256 views fulvio_paganardi
Verona ferma al palo
Verona ferma al palo Negli ultimi 11 anni le 3 amministrazioni comunali che si sono succedute al governo della città non hanno fatto nulla per scongiurare la denuncia per eccesso di... 2752 views Mario Spezia
Frutti di stagione
Frutti di stagione Ogni stagione ha i suoi frutti... a saperli cogliere. L' inizio dell' estate ci regala a piene mani i frutti più dolci e saporiti dell' anno.Per uno s... 2463 views Mario Spezia
10 agosto Concerto al Maso
10 agosto Concerto al Maso Un tempo c'era ma chi l'ha vista più, una gallina di nome Marilù: galline, asinelli, pappataci e pipistrelli, scarafaggi, vermicelli, angioletti e mosconi ... i... 2053 views Mario Spezia
La cultura del buco
La cultura del buco La Giunta Tosi insedia la Commissione tecnica che dovrà valutare i progetti presentati per il traforo delle Torricelle."Nella rosa di componenti la commissione ... 2298 views fulvio_paganardi
Mamaòr e Vento
Mamaòr e Vento I territori abbandonati dai militari sono le uniche oasi naturali rimaste, salvate dalla manomissione umana e dalla cementificazione proprio per la loro special... 2253 views dallo
Giù le mani dai boschi e dalle praterie
Giù le mani dai boschi e dalle praterie Isde Italia e GUFI (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane) chiedono alle istituzioni di non autorizzare la ripresa dei tagli boschivi, un’attività che nel cas... 6880 views Mario Spezia
La Prateria
La Prateria L'importanza dei nomi e della memoria: stiamo perdendo completamente il senso e la memoria del nostro territorio. Ormai non conosciamo più il significato dei to... 2115 views Mario Spezia