La riuscitissima manifestazione del 25 Aprile all'Arena di Verona pone delle questioni serie, che vanno affrontate tenendo conto delle esperienze maturate nei decenni passati e delle prospettive con le quali dobbiamo fare i conti ai nostri giorni.

 

Gli anni '60 e '70 sono stati gli anni delle grandi speranze, delle grandi utopie, di Martin Luther King, di Gandhi, dei Beatles, gli anni dell'opposizione all'intervento militare in Vietnam, gli anni dell'obiezione di coscienza.

Le aspettative erano fortissime e tutta la società civile ne fu in qualche maniera investita. Anche i partiti più conservatori, come la DC e il PCI, dovettero fare i conti con questo anelito di cambiamento e di rinnovamento. Il cambiamento ci fu, ma spesso fu solo di facciata. La società in cui viviamo oggi è solo apparentemente molto diversa da quella del dopoguerra. Al posto delle chiese ci sono i centri commerciali e le televisioni. Al posto della DC ci sono Forza Italia e la Lega.

Le grandi istanze ideali di quegli anni non sono bastate a rinnovare la struttura, l'anima della nostra società. E' mancata la capacità di trasformare quelle istanze in proposte concrete, in leggi efficaci, in capacità operativa e in cultura popolare. Spesso gli uomini che impersonavano quelle istanze hanno completamente fallito il loro compito: si pensi a Francesco Rutelli, a Pecoraro Scanio, a Marco Pannella, si pensi al fallimento della esperienza complessiva della Federazione dei Verdi. Si pensi al fallimento di una grande associazione come il WWF italiano, che sta annaspando fra debiti e incapacità gestionale.

Per fare un po' di chiarezza su queste vicende, andrebbero tenute ben distinte le due anime di questo movimento: quella ambientalista e quella politico/pacifista. Questi due mondi hanno sicuramente dei punti in comune, ma nascono da radici diverse, hanno fatto percorsi autonomi e alla fine si sono accorpati per una malintesa convenienza politica. I risultati sono stati sempre deludenti e questo dovrebbe insegnare qualcosa. Il cartello di liste (2007) che aveva riunito Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica fu un fallimento e i tentativi successivi peggiorarono ulteriormente la situazione.

In secondo luogo vanno tenuti presenti i cambiamenti che sono intervenuti nella società italiana. The times they are a-changin', cantava Bob Dylan, e sono cambiati davvero. E' finito il tempo delle grandi utopie, dei grandi predicatori. Ai nostri giorni c'è bisogno di concretezza, di competenza, di capacità operativa. In Arena a scatenare l'entusiasmo del pubblico sono stati il sindaco di Messina, che raccontava di come è riuscito a ripulire le spiagge con l'aiuto dei suoi concittadini, o mons. Bettazzi, che spiegava come anche alla fine della seconda guerra mondiale si riconvertirono le fabbriche di materiali bellici in fabbriche di macchine ad uso civile.

I nostri tempi richiedono un salto di qualità nella direzione della concretezza e dalla competenza.

Un paio di esempi sui quali riflettere.

Negli scorsi anni l'ambientalismo veronese ha presentato due proposte di legge di iniziativa popolare per trasformare in parco l'intera zona del Lago di Garda e della Valpolicella. Chi ha studiato un po' la normativa dei Parchi sa che si tratta di una assurdità. La Valpolicella non ha nessuna delle caratteristiche di un Parco e non potrà mai diventare un parco, a meno che non si decida di eliminare la monocoltura della vite e di deportare quasi tutti i suoi abitanti. Il Lago di Garda e le colline moreniche sono in una condizione di degrado ambientale talmente avanzato che si può ipotizzare un unico tipo di intervento ragionevole: il blocco totale delle nuove costruzioni. Altro che parchi!

Dall'Arena di Verona è uscita la proposta di costituire un nuovo Dipartimento per la difesa civile non armata e non violenta, che dovrebbe inglobare anche la Protezione Civile. La domanda sorge spontanea: ma abbiamo davvero bisogno di un nuovo ministero?

Contenuti correlati

Sabotaggio 1: essere anonimi
Sabotaggio 1: essere anonimi Conosciuta la barbarie dell'Uber economy, vediamo come intralciarla, riscoprendo la nobile arte del sabotaggio. Prima arma: l'anonimato. La bestia si nutre dell... 4433 views Michele Bottari
Farfalle
Farfalle Sulla gran confusione che si fa fra amici e nemici e sui risvolti economici della presenza delle farfalle nel territorio.Da un paio di anni ho preso una cotta p... 2414 views dallo
L'agenda del sindaco
L'agenda del sindaco Il sindaco di Verona ha un sacco di tempo per televisioni, radio e giornali, ma ne ha pochissimo per incontrare i suoi concittadini e rispondere alle loro doman... 2448 views daniele_nottegar
La questione morale
La questione morale I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le azien... 2776 views enrico_berlinguer
La terza opzione
La terza opzione Per scendere dal loggione, oltre alle due strade prospettate da Giorgio Montolli sul n. 29 di Verona In, c'è una terza possibilità da prendere in considerazione... 2298 views associazione_il_carpino
Que viva la revolucion. O no?
Que viva la revolucion. O no? Dipendenza dal lavoro, dal denaro, dall'automobile, dalla tecnologia digitale: siamo forse la prima generazione che vedrà il crollo del capitalismo, ma non abbi... 2686 views Michele Bottari
Le risorse vanno trovate
Le risorse vanno trovate Ogni partito propone la sua soluzione miracolistica per rilanciare l'economia, ma nessuno ci dice come verranno finanziati questi "miracoli".In realtà i soldi c... 2343 views Mario Spezia
Tentazione lira
Tentazione lira Non c'è una terza via: o si resta nel sistema, con le banche, i professori (e relativi sacrifici), oppure se ne esce definitivamente. Tertium non datur: tornare... 3530 views Michele Bottari