I negozi storici del centro stanno chiudendo tutti, i settori produttivi tradizionalmente più forti sono in crisi nera, le opere pubbliche sono più ferme che mai. Eppure i politici veronesi vedono un futuro radioso per Verona. Beati loro!

I negozi storici del centro, quelli che servivano la Verona ricca, la sua solida borghesia dalla inesauribile capacità di spesa, stanno chiudendo ad uno ad uno come se una peste indomabile li stesse sterminando. I motivi sono complessi e riassumono bene la situazione economica generale: sono crollate le vendite, non c'è stato un ricambio generazionale nella proprietà e nelle maestranze, i costi di gestione sono diventati insostenibili.

Eppure se andiamo a vedere cosa succede in altre città vicine e lontane, Rovereto, Brescia, Treviso, Mantova, Firenze, per fare alcuni nomi, non troviamo la sterminio di negozi di lusso che c'è stato a Verona. Segno che, pur in una situazione di crisi generale, le reazioni pubbliche e private possono essere diverse. A Verona da un decennio si insiste a proporre un nuovo polo commerciale nella zona delle ex cartiere, un polo con numeri da fantascienza, centinaia di negozi, centri commerciali dai quali sbucano i grattacieli, raccordi stradali e autostradali, parcheggi a iosa, tutto nuovo, brillante, bellissimo, modernissimo.

Sulla carta! In realtà abbiamo visto la totale incapacità di utilizzare in maniera intelligente il bellissimo centro storico della nostra città, che anzi da questi progetti faraonici è stato boicottato. Abbiamo visto anche l'inettitudine e i limiti culturali della giunta attuale, che non è ancora riuscita ed eliminare il traffico di automobili dal centro storico. Abbiamo dovuto registrare la scadentissima proposta culturale/musical/lirica e l'incapacità di programmare i servizi essenziali, primo fra tutti il trasporto pubblico. Sulle mirabolanti iniziative dell'assessore Richeto - poarìn - andrebbe scritto un capitolo a parte.

Le attività produttive non vanno meglio. Le migliaia di capannoni chiusi, talvolta addirittura scoperchiati per non pagare le tasse, sono sotto gli occhi di tutti. I più importanti poli produttivi veronesi hanno chiuso oppure pesantemente ridimensionato la loro attività. Il settore edilizio è ormai una mina innescata dalla quale tutti, banche, clienti e fornitori, girano alla larga. Il settore agricolo, nonostante i fortissimi finanziamenti pubblici e la totale deregulation sulla qualità dei prodotti (vedi PAC, PAN, ecc.), sta piegando le ginocchia. Perfino il vino, che ultimamente si fa anche con l'uva in fiore, vede diminuire sia il fatturato che la redditività. Tutto questo con buona pace della Bettina Campedelli, che tutti gli anni scopre nuovi segnali di ripresa (vedi bilanci del 2010, 2011, 2012).

Eppure ci sono settori che hanno saputo reggere egregiamente alla crisi, rinnovando gli impianti e migliorando la capacità produttiva. Nel settore metalmeccanico e in alcuni settori del manifatturiero si lavora parecchio e bene. A boicottare queste aziende meritevoli ci pensano due nemici invincibili: una tassazione che può raggiungere l'80% del fatturato ed un sistema legislativo che non è in grado di garantire i pagamenti, anzi li rende quasi velleitari. Gli ultimi governi non hanno fatto niente per ovviare a questi problemi e il governo Renzi ha peggiorato la situazione aumentando sia le tasse centrali che quelle periferiche.

Sembra che i politici veronesi, concentrati come sono sui processi che ormai hanno toccato tutti i livelli dell'amministrazione pubblica, non si siano accorti della situazione in cui versa Verona. Tosi scommette sul 2015, dopo aver perso tutte le scommesse degli anni precedenti. I veronesi, qual gregge di mansuete pecorelle, continueranno tenersi stretti i pastori che si meritano.

Contenuti correlati

Marezzane 17 luglio
Marezzane 17 luglio Oggi, dopo i Referendum sull'acqua, i Comitati hanno un motivo in più per gioire e festeggiare: sono i cittadini ambientalisti a poter vantare il successo, al d... 2022 views redazione
L'arte che brucia di Tinto
L'arte che brucia di Tinto Inaugura venerdì 2 maggio da Incorniciarte l'ultima mostra dell'artista veronese Enrico Tinto "Brucia Brucia Brucia": la nuova traccia creativa del suo lavoro, ... 2111 views alice_castellani
Il nuovo stadio
Il nuovo stadio Al posto del vecchio stadio, migliaia di mc. di cemento. Il nuovo è progettato poco distante, con effetti nulli sui disagi del quartiere durante le partite. 40 ... 1867 views giorgio_massignan
Se il cinema può salvare il Pink
Se il cinema può salvare il Pink Il secondo appuntamento dell'iniziativa di salvataggio del Circolo Pink '100 x 100' propone, sabato, due film in sala Lodi: la divertente commedia francese Crus... 2181 views alice_castellani
Ritorna 'Brutti Caratteri'
Ritorna 'Brutti Caratteri' Il falso mito della sicurezza e altro al Festival dell'editoria e delle culture indipendenti 'Brutti Caratteri', a VeronettaDa venerdì 28 marzo a domenica 6 apr... 1927 views alice_castellani
In Albania
In Albania Brevi impressioni da un viaggio a ritroso sulla tratta dei gommoni..Quando ci andò mio padre le cose non andarono tanto bene. Partirono per "spezzare le reni al... 2128 views Mario Spezia
L'amore ai tempi di Uber
L'amore ai tempi di Uber Il caporalato dei trasporti urbani non vuole uccidere solo i taxi, ma tutto il trasporto pubblico nel suo insieme. Solo i paesi ricchi resisteranno, quelli pove... 2648 views Michele Bottari
14 - Vinovinovino
14 - Vinovinovino Il Consorzio ViniVeri di Perugia sarà presente all'Areaexp "La Fabbrica" di Cerea l' 8-9-10 Aprile con degustazione di vini e prodotti naturali. 130 produttori ... 2326 views Mario Spezia