Secondo il primo quotidiano nazionale, l'Italia sarebbe sempre più biologica. Ma il modello di riferimento è quello delle multinazionali e degli ipermercati. Dobbiamo essere orgogliosi o preoccupati?

Il corrierone di ieri parla di bio in Italia. Un tempo, avremmo gioito dell'interesse dei grandi media, oggi rimaniamo molto più freddi, nonostante i dati snocciolati dalla buona Gaia Piccardi siano positivi. Apparentemente.

L'articolo è la cronaca di un trionfo, non ancora arrivato, ma certo nelle aspettative di tutti gli operatori. "Il biologico ci osserva dai cartelloni pubblicitari e prosegue la sua opera di reclutamento con gli spot in tv, ha portato i suoi negozi specializzati sotto casa e i suoi prodotti addirittura sui campi da calcio, infine ha imboccato la strada della grande distribuzione sbarcando nei supermercati".

Ecco, proprio qui sta il punto: gli spot in tv, i negozi in franchising sotto casa, la pubblicità delle squadre di calcio di serie A e la grande distribuzione. Ma stiamo parlando di agricoltura biologica o della carne Simmenthal?

Il biologico che avevamo (e abbiamo) in mente noi è una cosa diversa, una parte di un argomentare complesso, che abbraccia sì il rispetto della terra, anche la salute dei consumatori (e ci mancherebbe altro), ma anche alcune cosette come il minimo impatto energetico, la decrescita, la sostenibilità.

Ci piacerebbe riscoprire, attraverso il bio, il contatto diretto con la terra che produce ciò che mangiamo, con il produttore. Ci piacerebbe che gli alimenti bio non scorrazzassero per l'Europa (quando va bene) tra grossisti e magazzini, prima di arrivare sul nostro piatto.

Ci piacerebbe che questo mangiar sano fosse lo sprone per uno stile di vita più sobrio, più orientato alla qualità rispetto alla quantità, al risparmio rispetto allo spreco, alla sostanza rispetto all'apparenza.

In tutto questo concetto, i supermercati, gli spot televisivi, il Palermo calcio (con tutto il rispetto per i gloriosi rosa-nero) c'entrano come cavoli a merenda, e la signora Piccardi ci sta raccontando la storia di un successo al contempo fittizio e del tutto privo di interesse.

Fittizio perché, se il biologico percorre la strada disegnata dal corriere, è destinato a un clamoroso flop. Per l'esperienza personale di ciascuno di noi, il biologico costa di più. Questo è dovuto a un errore di fondo: cercare di replicare i meccanismi dell'economia consumistica, aggiungendo dei vincoli in più.

I vincoli sono costi, e se, dopo averli aggiunti, fotocopiamo l'economia convenzionale, avremo prezzi notevolmente più alti. Ergo, il bio rimarrà sempre appannaggio di una minoranza di ricchi fighetti.

Privo di interesse perché, se questi sono i risultati e gli obiettivi del settore, allora il problema è proprio il settore stesso, come è impostato e organizzato, del tutto privo dei fondamenti etici che ne erano alla base solo pochi anni fa.

In Italia esistono i gruppi di acquisto solidale, migliaia di famiglie  che ogni giorno, col loro contributo modesto, cercano di staccare piccole aziende agricole bio dal giogo della filiera di distribuzione. Nello stesso momento, realizzano importanti risparmi economici e sperimentano una vita più felice, meno stressata.

Ma come potremo far circolare questo messaggio, quando l'informazione è occupata da ingombranti media di comunicazione che si limitano a sciorinare sotto dettatura dati provenienti dalla grande distribuzione organizzata?

Facciamo quello che possiamo,
utilizzando le nostre povere armi: internet e il passaparola.

Contenuti correlati

Ideologia, politica e ambiente
Ideologia, politica e ambiente L'Italia è l'unico paese europeo a non avere una rappresentanza ambientalista in parlamento. C'è dietro una lunga storia e una serie interminabile di equivoci.L... 2814 views Mario Spezia
Serve una riforma della PAC
Serve una riforma della PAC Fra il 2014 e il 2020 l'agricolura italiana riceverà finaziamenti per 10.444 milioni di euro dalla UE. Oltre 150 organizzazioni della società civile chiedono al... 2729 views Mario Spezia
L'Opificio dei Sensi
L'Opificio dei Sensi Sabato 12 gennaio alle 20, apre l'Opificio dei Sensi. Teatro, musica, arte, letteratura, cultura, cinema, incroci... e una chat con Catherine Dunne. E il 19 arr... 3524 views Mario Spezia
Traffico in Valpantena
Traffico in Valpantena Questa sera assemblea pubblica sul prolungamento della SP6.Assemblea pubblica 12 giugno 2008, ore 20.45, in sala polifunzionale Ospedale Marzana. Confronto e di... 2266 views Michele Bottari
Coldiretti mente sapendo di mentire
Coldiretti mente sapendo di mentire Crolla export ortofrutta (-12%), minimo del decennio. Tra la frutta più esportata nel mondo il dato peggiore è quello delle mele che crollano in quantità del 41... 3692 views Mario Spezia
Verona in bicicletta
Verona in bicicletta In tutta Europa si punta sulle due ruote. A Verona sul SUV davanti alla farmacia delle Due Campane.Se non fosse stato per gli Amici della Bicicletta nessuno a V... 2281 views donatella_miotto
Su quale turismo puntiamo?
Su quale turismo puntiamo? Il sindaco Tosi e i suoi accoliti hanno più volte dichiarato di puntare sul turismo di lusso, sul Jet set, sugli alberghi a 5 stelle, ma nella realtà le struttu... 2745 views Mario Spezia
Spiansa, bacàn
Spiansa, bacàn Una sera di mezza estate vedo Flavio, il presidente del Carpino e gli chiedo come va con i sbancamenti per l'impianto di nuovi vigneti dalle parti del Maso. "Ta... 3281 views dallo