L'accordo di Bali porta con sé nuove e più stringenti regole sui gas serra, ma anche una visione decentrata del nostro mondo.

L'accordo di Bali rappresenta il superamento del Protocollo di Kyoto e impegna i Paesi firmatari a un negoziato che comincera' il prossimo anno e culminerà in un accordo a Copenaghen nel 2009.

L'intesa raggiunta nell'isola indonesiana ha stabilito aiuti ai paesi poveri, per metterli in grado di affrontare i disastri naturali e gli effetti del riscaldamento globale, sia finanziari che tecnologici.

Sono stati stabiliti anche aiuti per la conservazione e protezione dei boschi e delle giungle. Inoltre, si riconosce la "necessità urgente" di lavorare per la riduzione delle emissioni di carbonio provenienti dalla deforestazione e che sono responsabili del 20 per cento dei gas.

Da sottolineare anche l'impegno a raddoppiare le foreste fino ad arrivare a 16 chilotoni trattenuti di anidride carbonica, e la necessità di un taglio delle emissioni di gas tra il 25 e il 40 per cento, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2020.

Un fatto positivo è che i politici presenti a Bali hanno ascoltato e dato per assodato quanto detto dagli scienziati, in particolare l'ultimo rapporto ONU sul cambiamento climatico. Le teorie del "va tutto bene, non creiamo allarmismo" sono affondate con i loro falsi sostenitori.

Viene da chiedersi se abbiano ascoltato anche i poveri del pianeta e il pianeta stesso. Nelle due settimane di dibattiti, seguite al rapporto ONU, abbiamo sentito le voci di chi avrà la vita sconvolta dal nostro insensato stile di vita, senza esserne responsabile.

Abbiamo sentito di Tuvalu che affonda, costringendo gli indigeni a valutare seriamente opzioni di migrazione. Abbiamo sentito storie dal Bangladesh dove migliaia di persone sono morte per condizioni meteorologiche inspiegabilmente avverse, nel solo anno corrente.

Abbiamo sentito anche dell'inattesa virulenza di malattie come la malaria in Africa e non solo, dovuta anch'essa al cambiamento climatico. E non parliamo di paesi come la Giamaica e l'intera zona caraibica, dove economie intere sono appese a un filo, in attesa di un possibile devastante uragano.

Tutti questi, a loro modo, hanno gridato: "Smettetela di comportarvi come dei maiali: se non vi mettete in riga presto, i primi a lasciarci la mènega saremo noi!". Sono stati ascoltati?

L'impressione è che siano stati ascoltati solo gli interessi dei grandi paesi, che hanno sì ammesso la propria responsabilità, ma hanno proposto soluzioni tampone, non radicali cambiamenti al proprio stile di vita.

Il tutto nella speranza che il tempo allenti la pressione dei media sul clima: basta un inverno freddo e tutto si sistema. Ma noi non molleremo l'osso: relazioneremo tempestivamente sugli effetti del cambiamento climatico dei prossimi anni.

Professionalmente, obiettivamente, per carità, con cifre e dati oggettivi, ma senza condiscendenza. Diamo voce a questi poveri del mondo, le prime vittime del disastro.

Facciamo sentire a questi diseredati che non sono soli nella lotta contro il cambiamento climatico. Non accontentiamoci degli scarsi risultati dell'accordo:  la roadmap di Bali per il futuro, dovrà essere seguita puntualmente.

Contenuti correlati

Vino & Rivoluzione Industriale
Vino & Rivoluzione Industriale La crisi impone dei cambiamenti sia nelle decisioni della politica sia nella pratica sul campo.Quando le nubi della crisi si addensano, il primo pensiero degli ... 1480 views attilio_romagnoli
Il futuro di Fumane e della Valpolicella
Il futuro di Fumane e della Valpolicella Il Comitato Fumane Futura organizza il secondo incontro Giovedì 8 Aprile, ore 20.30 Presso l'ESSICCATOIO DELLE UVE "Terre di Fumane", via Ponte Vajo, 9 a FUMANE... 1342 views redazione
E' meglio tagliare le tasse sulla casa o quelle sul lavoro?
E' meglio tagliare le tasse sulla casa o quelle sul lavoro? Tagliare le tasse sulla prima casa creerà problemi più gravi di quelli che vorrebbe risolvere. L'attuale crisi dell'edilizia non dipende dall'Imu e dalla Tasi, ... 1587 views Mario Spezia
2 - Cosa sono "i veleni" utilizzati in agricoltura
2 - Cosa sono "i veleni" utilizzati in agricoltura Prosegue il ciclo di interventi sulla viticoltura. Il dott. Coato illustra i vari prodotti chimici impiegati.Tecnicamente i prodotti utilizzati in agricoltura s... 1518 views flavio
Verona, gli alberi e l'Unesco
Verona, gli alberi e l'Unesco Distruggere è molto facile e non richiede grande cultura. Conservare e recuperare è più complicato e richiede amore, conoscenza e lungimiranza. Alla Cronaca, ov... 1159 views redazione
L'evoluzione del nimby
L'evoluzione del nimby I movimenti del 'no' spiati per cinque mesi da uno studio, per capirne i punti di forza e smontarli. Il partito del cemento non accetta sconfitte.Questa mattina... 1295 views Michele Bottari
Marcia Stop Pesticidi in Valpolicella
Marcia Stop Pesticidi in Valpolicella Domenica 13 maggio ore 10.00 appuntamento in via Mara a San Pietro Incariano.Una marcia per esprimere pubblicamente la richiesta di un'agricoltura rispettosa de... 1371 views Mario Spezia
Corso di viticoltura biologica
Corso di viticoltura biologica Le lezioni si terranno presso l'Istituto Stefani Bentegodi via O. Speri, S.Floriano di S.Pietro in Cariano (VR). Le iscrizioni al corso sono ancora aperte. ... 1070 views Mario Spezia