Il declino del Banco Popolare sembra inarrestabile. Il gruppo dirigente, i padroni dei pacchetti di maggioranza e i loro lacchè rischiano di trascinare nella loro rovina l'intera città.

 

 

Questa sera il Banco Popolare ha chiuso in Borsa con questi risultati:

DATI MERCATO

Apertura             4,806     Performance 1 mese:   -45,07%

Max oggi             4,89       Performance 6 mesi:     -67,37%

Min oggi              4,35       Performance 1 anno:    -70,00%

Max Anno          12,65 - 04/01/16               Codice Isin          IT0005002883

Min Anno           4,574 - 06/04/16               Codice Alfanumerico     BP

Il 7 marzo 2015 L'Arena titolava: "Il Banco Popolare sarà la terza banca italiana" e proseguiva: "Il Banco Popolare accetta la sfida della trasformazione in società per azioni e rilancia puntando ad essere il terzo polo bancario nazionale a fianco di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Ma non solo: riconferma la volontà di ricoprire il ruolo aggregante per le altre banche popolari obbligate per decreto legge a diventare spa".

Pier Francesco Saviotti dichiara: "Il Banco Popolare, grazie alla solidità raggiunta e confermata dall'esito dei test Bce, è a pieno titolo un soggetto aggregante, in grado di cogliere le opportunità del mercato una volta che queste si presenteranno".

Dopo aver spegiurato per un anno intero che non ci sarebbe stato nessun aumento di capitale, che non ci sarebbe stato nessun licenziamento e che entro fine febbraio sarebbe stata realizzata la fusione con Bpm, all'improvviso il 1 di aprile 2016 Saviotti annuncia un nuovo aumento di capitale di 1 miliardo, il terzo in cinque anni, dopo i maxi-aumenti del 2011 (due miliardi) e del 2014 (1,5 miliardi).

La BCE ha giustamente preteso, in vista delle nozze con Bpm, un rafforzamento patrimoniale del Banco, che si presenta all'appuntamento della fusione gravato da 6,5 miliardi di sofferenze nette e da una percentuale molto alta di crediti deteriorati in rapporto ai prestiti erogati, pari al 23,53% (contro una media italiana del 17,8%).

L'analisi pungente di Paolo Fior su Il Fatto Quotidiano del 24.03.16 mette in evidenza l'assoluta mancanza di segni di ravvedimento nella linea di condotta adottata fin qui dai dirigenti dei due istituti di credito e l'accanimento degli stessi per l'occupazione delle poltrone:

"La governance dell'entità che si verrà a formare dall'unione di Banco Popolare e Bpm rispetta al millimetro i criteri del manuale Cencelli. Agli azionisti della Popolare milanese spetterà il 46% del capitale, a quelli del Banco il 54%, è stato fissato un limite al diritto di voto al 5% del capitale e vi saranno due quartieri generali: la sede legale sarà a Milano, quella amministrativa a Verona. Per i primi tre anni il consiglio d'amministrazione sarà composto da 19 membri (di cui 9 indipendenti) e successivamente scenderà a 15 membri. Amministratore delegato della nuova banca sarà l'attuale amministratore delegato di Bpm, Giuseppe Castagna. Bpm poi avrà diritto a esprimere altri 7 consiglieri, tra cui il vice-presidente vicario. E arriviamo così a 8 consiglieri. Altri 9 li esprimerà il Banco Popolare, cui spetta di diritto la presidenza del nuovo istituto che sarà ricoperta da Carlo Fratta Pasini e due vicepresidenti. E siamo a 17 consiglieri. Gli ultimi 2 "saranno designati tra soggetti indipendenti scelti di comune accordo". Ergo, ci saranno tre categorie di indipendenti: quelli scelti dal Banco, quelli scelti da Bpm e quelli scelti "di comune accordo". Per non farsi mancare niente, l'attuale amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti assumerà l'incarico di presidente del comitato esecutivo, mentre l'attuale diretto generale del Banco, Maurizio Faroni, sarà direttore generale della nuova capogruppo. Sotto di lui ci saranno due condirettori generali, già individuati: uno in quota Banco e l'altro in quota Bpm".

I veronesi più anziani ricordano i tempi in cui il direttore dell'agenzia della Banca Popolare era considerato un benefattore del quartiere o del paese. I tempi sono cambiati, quei direttori non ci sono più. Al loro posto sono arrivati dei venditori di carta straccia che hanno turlupinato senza alcuno scrupolo famiglie, imprese, giovani e vecchiette. L'assalto alla diligenza è durato vent'anni, ma nessuno se n'è accorto e tanto meno ha dato l'allarme.

Contenuti correlati

Venerdì 15 in Sala Marani si scopron le tombe
Venerdì 15 in Sala Marani si scopron le tombe Venerdì 15 novembre - ore 20,45 in Sala Marani - incontro-dibattito su: "Appalti pubblici, società anonime, project financing, tangenti, corruzione, infiltrazio... 2248 views Mario Spezia
El leòn che magna el teròn
El leòn che magna el teròn Certe diete fanno proprio male!Sarà capitato a molti di passare per Bussolengo e di buttare l'occhio sul fastoso monumento che campeggia al centro della rotonda... 9995 views Mario Spezia
E la vita continua
E la vita continua Adesso dobbiamo tutti osservare scrupolosamente le norme sanitarie, ma non dobbiamo farci ossessionare dal coronavirus.E' importante guardare fuori e guardare a... 5219 views Mario Spezia
Inceneritori in Veneto
Inceneritori in Veneto Da Venezia e Treviso una importante iniziativa per chiarire una volta per tutte a cosa servono e a chi servono gli inceneritori.  L'ARPAV ha verificat... 2475 views redazione
La montagna malata di Senge
La montagna malata di Senge La carta geologica l'hanno mai guardata, sia quando hanno dato le prime autorizzazioni a cavare, sia dando l'ultima concessione di allargamento in aperto contra... 3714 views giorgio_chelidonio
Il Traforo di Verona sta diventando una Salerno-Reggio Calabria
Il Traforo di Verona sta diventando una Salerno-Reggio Calabria ASSEMBLEA CITTADINA venerdì 7 febbraio ore 20,45 teatro parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice PONTE CRENCANO_ _ _ Sabato 8 febbraio ore 12.00 il NO-BEL si te... 2788 views alberto_sperotto
Schiume in Adige
Schiume in Adige Scherzetto di Halloween: schiume nel nostro amato rigagnolo. Ma la notizia è vera (e documentata).Ci segnala il nostro amico Flavio Filini su infoverona: "Nel p... 2331 views charlie_mirandola
Le nuove Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della provincia di Veron...
Le nuove Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della provincia di Veron... Il Ministro Costa ha finalmente designato le tanto attese ZSC della regione Veneto, 35 per la zona alpina e 61 per la zona continentale.Il Ministero dell'ambien... 4411 views Mario Spezia