Il Ponciro è stato importato nei secoli scorsi dalla Cina. E' una pianta ornamentale con molti pregi e qualche piccolo difetto. Ottima per creare delle siepi invalicabili, che di questi tempi vanno alla grande.

Ci passiamo davanti tutti i giorni senza farci caso: una lunga siepe molto malandata borda l'argine del Canal Camuzzoni proprio davanti alla stazione Porta Nuova; un'altra siepe, conservata  meglio, la troviamo lungo la strada che prosegue da Via Ca' di Cozzi verso Parona all'altezza del distributore ENI; una terza siepe fa bella mostra di sé sulla strada che da Garda sale a S.Vigilio, sul lato destro della carreggiata. In questi giorni possiamo ancora vedere alcuni frutti gialli appesi ai rami ormai spogli.

In passato le siepi erano importanti e venivano curate, oggi purtroppo non se ne occupa più nessuno. Il Canal Camuzzoni è sempre stato considerato pericoloso - chi ci è caduto dentro, difficilmente si è salvato - così qualche bravo giardiniere del Comune nei decenni passati deve aver pensato che una siepe così intricata e così ricca di spini avrebbe funzionato bene da argine per chi avesse avuto un momento di debolezza fisica o mentale.

Il Ponciro (Poncirus trifoliata) è uno degli agrumi meno conosciuti, appartiene come gli altri agrumi alla famiglia delle Rutaceae, che annovera fra le sue file i vari Citrus (arancio e arancio amaro, limone, pompelmo, mandarino, cedro, clementina, bergamotto, chinotto, limetta), le Fortunelle, il Dictamnus, il Ponciro e la Ruta, appunto. Il frutto del Ponciro è giallo e rotondo come una piccola arancia, con la buccia coperta da una leggera peluria. I fiori bianchissimi sono più grandi di quelli dei limoni e meno profumati. Le foglie sono trifogliate, con una foglia centrale più grande e due foglie laterali solitamente più piccole. Per questo è conosciuto anche come Arancio trifogliato o Arancio selvatico. Nelle ascelle crescono delle grandi spine che alle volte possono superare 5 cm di lunghezza.

Non è un sempreverde, infatti in questi giorni sta perdendo le ultime foglie, e può resistere a temperature anche oltre i 10 gradi sotto lo zero. In inverno i suoi rami intricati e spinosi di un bel verde intenso creano dei curiosi arabeschi. E' una pianta molto resistente, usata spesso come portainnesto per gli altri agrumi da frutto, resiste bene alla siccità, alle temperature estreme ed anche al pesante inquinamento delle nostre strade.

I frutti non sono commestibili freschi, per il sapore aspro e amaro, ma possono essere utilizzati per preparare marmellate, confetture e liquori. In oriente viene usato come rimedio naturale contro la gastrite. I frutti freschi conservati in un cesto emanano per lungo tempo un piacevole profumo e le bucce essiccate, oltre a profumare gli armadi, tengono lontane le tarme.

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