Pompa magna e finzione sembrano essere i capisaldi dell'immagine di Verona nel mondo: dopo la falsa città dell'Ammore, oggi si parla della città del falso vino.

La Commissione Europea vuole andarci in fondo: ha chiesto informazioni alle autorità italiane sulla questione del vino tossico. Dopo l'inchiesta pubblicata dall'Espresso, ribattezzata "Velenitaly", è nato un vero e proprio caso di vini avvelenati con sostanze più o meno nocive. I numeri sono decisamente inquietanti.

Chianti e Brunello contraffatti, ma quello che più conta è che i vini sono contaminati da varie sostanze che col vino hanno poco a che fare: acqua, zucchero, ma anche acido cloridrico e sostanze varie, per lo più con lo scopo di "cancellare le tracce" di zucchero, vietato per legge.

Il vino da mosto di uva consisterebbe in qualche caso a un terzo o talvolta un quinto della miscela venduta. L'inchiesta parte (guarda caso) in Veneto ma arriva fino a Taranto, dove si trovano le aziende che producono il diabolico miscuglio, esportato in tutta Italia.

La produzione sotto indagine riguarda settanta milioni di litri di vino, da parte di una ventina di aziende. In particolare preoccupano due impianti, leader in Italia di produzione di vini a basso prezzo. Siamo daccapo: quando l'affare supera certi fatturati, la tendenza a fare i furbi, tipicamente italiana, emerge con prepotenza.

Si moltiplicano le perplessità sulla sostenibilità di un settore che, negli ultimi anni, è diventato ricchissimo, nonostante fosse sorretto da una superficie viticola modesta e locata in aree non certo salubri. Come dimenticare le parole del nostro poeta che parlò dell'amarone prodotto in Valpolicella?

Ma il rischio maggiore è che si crei una psicosi come quella per la mozzarella di bufala, che coinvolgerà inevitabilmente anche chi ha sempre lavorato con criterio.

Ancora una volta l'immagine di Verona subisce una stoccata: non perché sia particolarmente coinvolta nell'inchiesta, ma perché questa è scoppiata, non a caso, proprio quando si celebrava il Vinitaly nella nostra città, tra retorica e fanfare.

Dopo essere diventata la falsa capitale dell'Ammore, la nostra città si può fregiare del titolo di capitale del falso vino.  

Contenuti correlati

Resistenza a fumetti
Resistenza a fumetti Da Rinascita, per A Memoria d'Arte, Callone Remo (partigiano Lucio) espone alcuni fumetti ispirati dal periodo della resistenza facenti parte di una storia a fu... 2344 views alice_castellani
Trasparenza e competenza
Trasparenza e competenza Un gruppo di professionisti veronesi ha invitato il sindaco Sboarina e la sua giunta a dotare il Comune di Verona di un regolamento che garantisca trasparenza e... 2339 views redazione
Arpav Sboarina 5 - 0
Arpav Sboarina 5 - 0 L'ARPAV, nella sua relazione: "La qualità dell'aria in provincia e nel comune di Verona Sintesi - anno 2010", illustra con grafici e dati la gravissima situazio... 2488 views Mario Spezia
Criminali!!!
Criminali!!! Cosa rimane in piedi del mercato e delle teorie liberiste?Qualche anno fa Francis Fukuyama, maître à penser dei neoliberisti, ebbe sfortunatamente a dire che la... 2548 views dallo
Caro Giorgio
Caro Giorgio C'è un modo molto efficace per convincere i nostri colpevoli governanti a rimediare, a tutelare i nostri diritti fondamentali, a non inquinarci ulteriormente: c... 2526 views sergio_mantovani
11 - Viticoltura al bivio
11 - Viticoltura al bivio Ci sono tante maniere di fare il vino, come ci sono tanti modi di vivere. Nei momenti difficili, come quello che stiamo vivendo, serve buon senso e moderazione.... 2574 views Mario Spezia
Corso Milano
Corso Milano Quali soluzioni per traffico, parcheggi, mezzi pubblici, biciclette, pedoni Attualmente Corso Milano è una delle vie più inquinate d' Italia. Lo spostament... 2488 views fulvio_paganardi
I paggetti della domenica
I paggetti della domenica Non c'è solo il problema degli annessi rustici, come vorrebbero far credere i paggetti della domenica sul Bugiardello. Ci sono parecchie altre questioni ap... 2462 views Mario Spezia