Sette giorni, a cavallo di Natale, con emissioni zero. Un grande quotidiano rompe un tabù e parla di decrescita.

Tutte le persone di buona volontà che si riconoscono nella necessità della decrescita sono solite stupirsi per l'assoluta assenza, nei media convenzionali, non solo di questo concetto, ma anche di concetti più semplici e immediati come sobrietà, risparmio, eccetera.

Invece organi di informazione, politici, opinionisti ci sommergono con stimoli verso lo sviluppo, magari condito dalla parola sostenibile. "Sviluppo sostenibile" è un ossimoro insopportabile, come "bombe intelligenti", o "catastrofe umanitaria", ma per l'opinione pubblica è il massimo a cui può tendere un ambientalista senza diventare noioso, scomodo, estremista.

Eppure, talvolta il muro dell'omertà pare rompersi. Sono squarci temporanei, intendiamoci, ma sufficienti a farci respirare qualche boccata di aria pura. È ora la volta di Repubblica, con un lungo articolo intitolato "Niente auto, poco cibo: la mia vita a emissioni zero" di Paolo Rumiz, che da oggi diventa il mio personalissimo idolo.

Si tratta del resoconto, un po' intimistico, ma pieno di esempi pratici, di sette giorni vissuti dall'autore consumando il minor quantitativo di CO2. Con dedizione ragionieristica, Rumiz ha misurato tutto: "i chilometri in treno, il cibo consumato, i tempi di cottura, gli sciacquoni", e ha tirato le somme.

"La mia vita è cambiata," sostiene Rumiz. "Sono diventato più ricco, più leggero, più sensibile all'insulto dello spreco. E sicuramente più ai ferri corti con un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso."

Le sue riflessioni ci fanno capire molte cose, per esempio che "sono i trasporti quelli che sballano il conto. L'aereo soprattutto, che spara gas-serra in quantità letali. Solo per ricuperare i voli di quest'anno, mi dicono, dovrei piantare alberi per una vita."

"E occhio alla carne, perché il foraggio inquina cento volte più del letame", continua Rumiz, un po' impreciso, ma nella sostanza ineccepibile.

È una guerra dura, zeppa di trabocchetti ("che senso ha tirare la cinghia se il mondo continua a vomitare gas fottendosene del domani," si domanda Rumiz), contro tutti, con infrastrutture non adatte ("In Italia le due ruote viaggiano solo su polverosi regionali, il che vuol dire cambi continui e tempi da tradotta del Piave").

Sullo sfondo, l'Italia degli sprechi ("lo sciopero-incubo è finito da una settimana e tutto è come prima. L'Italia ostaggio dei Tir, come il Cile di Allende").

Godiamoci questa chicca di fine anno proveniente da un gruppo editoriale assolutamente conformista e condiscendente, ma popolato da giornalisti in grado di esprimere un pensiero libero e indipendente.

Contenuti correlati

Se il cinema può salvare il Pink
Se il cinema può salvare il Pink Il secondo appuntamento dell'iniziativa di salvataggio del Circolo Pink '100 x 100' propone, sabato, due film in sala Lodi: la divertente commedia francese Crus... 2639 views alice_castellani
Buttalo alle ortiche
Buttalo alle ortiche Una ricetta semplicissima per uno squisito risotto alle ortiche. Si raccolgono i germogli delle ortiche (Urtica dioica, più rigogliosa con foglie ... 2729 views scef_del_bosc
Tosi si spara addosso da solo
Tosi si spara addosso da solo Continua la polemica di Tosi con i magistrati, colpevoli di averlo incriminato per diffamazione e calunnia ai danni della trasmissione Report e dell'inviato Sig... 3201 views Mario Spezia
La montagna malata di Senge
La montagna malata di Senge La carta geologica l'hanno mai guardata, sia quando hanno dato le prime autorizzazioni a cavare, sia dando l'ultima concessione di allargamento in aperto contra... 3679 views giorgio_chelidonio
La Francia chiede a 150 cittadini estratti a sorte di proporre soluzio...
La Francia chiede a 150 cittadini estratti a sorte di proporre soluzio... Un esercizio di democrazia diretta di grande respiro.Per 6 fine settimana, distribuiti fino al 26 gennaio, i 150 si riuniranno per elaborare delle proposte cond... 2923 views Mario Spezia
Agricoltura Biologica. Come si fa?
Agricoltura Biologica. Come si fa? Sabato 27 ottobre ore 10.00 a Quinzano presso la Sala Civica in Piazza RighettiIl dott. Enrico Casarotti, Presidente A.VE.PRO.BI (Associazione veneta produttori... 2619 views Mario Spezia
Tosi torna a casa con le pive nel sacco
Tosi torna a casa con le pive nel sacco Il Tribunale di Vicenza ha assolto Alberto Sperotto, presidente del comitato contro il traforo delle Torricelle, dall'accusa di diffamazione rivoltagli dal sind... 2587 views Mario Spezia
Democrazia a Verona
Democrazia a Verona Il traforo è il primo vero banco di prova per la democrazia nella nostra città: da una parte i politici, dall'altra la popolazione (e il buonsenso).Prove di dem... 2304 views alberto_sperotto