Una delle cause di debolezza dell’economia italiana è il lavoro nero, il quale non paga le tasse allo Stato e fa concorrenza ai lavoratori e alle imprese regolari. Con il reddito di cittadinanza la percentuale di lavoro sommerso aumenterà ulteriormente.

Quasi sempre il lavoro nero produce gravi danni ecologici sia nelle varie fasi di lavoro che nella fase di conferimento dei rifiuti.

Molti lavoratori italiani negli ultimi 10 anni hanno perso il lavoro perché le imprese hanno trovato il modo di produrre sottocosto gli stessi beni che prima venivano prodotti dai lavoratori regolarmente assunti. Si produce sottocosto principalmente con due sistemi: delocalizzando la produzione in paesi con un basso costo della manodopera oppure acquistando in Italia gli stessi prodotti da aziende che lavorano in nero. Entrambi i procedimenti sono stati ampiamente documentati dalla stampa e da indagini giudiziarie.

Nello stesso periodo moltissime aziende artigiane, ma anche aziende di piccole o medie dimensioni, hanno chiuso i battenti perché incapaci di reggere la concorrenza con aziende che utilizzano abitualmente il lavoro nero, anche camuffato da partite IVA.
I dati di Unioncamere sono questi: "Negli ultimi cinque anni, le maggiori sofferenze nel mondo artigiano hanno riguardato invece le imprese di costruzione, quelle di trasporto e le attività di falegnameria (-20% in tutti i casi). Le lavanderie si riducono del 17%, i piastrellisti del 15%, gli imbianchini del 14%, i fabbri del 13%. Anche le attività che realizzano lavori di meccanica generale, come la tornitura o fresatura, lasciano sul campo l'11% delle imprese"

Alcuni settori, come quello delle costruzioni, sono in stallo da anni e sono quelli in cui si è più consolidata la pratica del lavoro nero, facilitata dal meccanismo dei subappalti. Attualmente la figura dell'operaio specializzato non esiste più. Al suo posto troviamo operai generici privi di qualsiasi preparazione, spesso sottopagati, non di rado fuori regola. La qualità dei lavori negli ultimi 10 anni è crollata e si va sempre più verso una standardizzazione generale dei prodotti, cosa che può anche funzionare se ci si limita a produrre un utensile, ma diventa più difficile quando si deve costrire una casa.

Non parliamo dell'agricoltura, dove imperversa il sistema del caporalato, al nord come al sud, tanto per l'ortofrutta quanto per le vigne e per le olive. Chi tenta di produrre verdure, vino o olio di qualità, magari certificando i prodotti, deve battere la concorrenza di chi produce gli stessi prodotti al di fuori di qualsiasi regola.

La CGIA di Mestre si pone questo interrogativo: REDDITO DI CITTADINANZA: META' DELLA SPESA, PARI A 3 MILIARDI, ANDRA' A CHI LAVORA IN NERO? Infatti, è possibile ipotizzare che circa la metà della platea dei teorici destinatari di tale misura potrebbe essere composta da persone che lavorano in maniera irregolare. E visto che per l'anno in corso ai beneficiari del reddito di cittadinanza il Governo erogherà 6 miliardi di euro, verosimilmente la metà della spesa, pari a circa 3 miliardi di euro, potrebbe finire nelle tasche di persone che non ne hanno diritto.

"Con la diffusione dell'economia sommersa – dichiara il segretario della CGIA Renato Mason - a rimetterci non è solo l'Erario, ma anche le tantissime attività produttive e dei servizi, le imprese artigiane e del commercio che, spesso, subiscono la concorrenza sleale di questi soggetti. I lavoratori in nero, infatti, non essendo sottoposti ai contributi previdenziali, assicurativi e agli oneri fiscali, consentono alle imprese dove prestano servizio - o a loro stessi, se operano sul mercato come falsi lavoratori autonomi - di beneficiare di un costo del lavoro molto inferiore e, conseguentemente, di praticare un prezzo finale del prodotto/servizio molto contenuto. Prestazioni, ovviamente, che chi rispetta le disposizioni previste dalla legge non può offrire".

Non se ne parla molto, ma il lavoro nero ha anche un pesante impatto sull'ambiente. E' facile intuire che chi lavora fuori dalle regole conta sulla sua invisibilità giuridica per evitare i costi di smaltimento a cui sono sottoposte le imprese regolari. Scopriamo i "delitti ambientali" quando ormai sono stati commessi, ma non si trova quasi mai chi ha trasportato i materiali tossico-nocivi, dove sono stati ritirati, chi ha organizzato il business. Le discariche abusive, i materiali tossici scoperti nei sottofondi delle strade, gli incendi nelle discariche "regolari" sono solo i picchi di un fenomeno che è molto diffuso su tutto il territorio nazionale. Va da sé che quanto più aumenta il lavoro nero tanto più aumenta il fenomeno dell'abbandono o dell'occultamento dei rifiuti.

Di Maio ora ci informa che vengono destinati 250 milioni di euro in due anni per l'assunzione dei navigator, quella sorta di tutori che dovrebbero accompagnare chi ha aderito al Patto per il lavoro nel suo cammino fino al collocamento. La domanda per Giggino è questa: "Verso quali porti si dirigeranno questi navigator, visto che il governo sta chiudendo tutti i porti, sia quelli di mare, intesi come porti per l'attracco di navi sia quelli di terra ferma, intesi come aziende in grado di fornire lavoro?"

Contenuti correlati

La sentenza del TAR sul Pat di Negrar
La sentenza del TAR sul Pat di Negrar Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto ha respinto il ricorso di WWF, Legambiente, Italia Nostra, Il Carpino, Lessinia Europa e di 14 singoli ci... 2207 views Mario Spezia
Alla provincia di Venezia c'è un ufficio anti-ecomafie che funziona.
Alla provincia di Venezia c'è un ufficio anti-ecomafie che funziona. A Verona le autorità, che si sono ben guardate dal partecipare all'incontro con Saviano alla Gran Guardia, fino ad oggi non hanno mosso un dito per proteggere l... 2106 views gianni_belloni
Il vero autodromo si farà a Verona
Il vero autodromo si farà a Verona Appare sempre più evidente il grande progetto di questa amministrazione: trasformare Verona–città dei quattro sassi in Verona–città dell' automobile.  ... 2073 views Mario Spezia
Librarti
Librarti MANIFESTAZIONE SULLA PICCOLA EDITORIA con collettiva d'arte visiva ispirata al libro.coop. di Pedemonteapertura e presentazione collettiva con la partecipazione... 2010 views redazione
Parliamone
Parliamone Domenica si vota e il risultato del voto inciderà pesantemente sul futuro del nostro paese. Questo non ci impedisce di ragionare e di confrontarci .Eccoci arriv... 2184 views donatella_miotto
Appuntamenti di fine settimana
Appuntamenti di fine settimana Ce n'è per tutti i gusti: il convegno ISDE, la presentazione del libro di Giorgio Massignan, Il Fronte del Traforo, la pedalata ciclosofica, i Fontanili di Pove... 1545 views Mario Spezia
La paura della morte fa vincere le elezioni
La paura della morte fa vincere le elezioni Come si sta evolvendo la politica in relazione allo strapotere dei social media? Tra moderati e sovranisti, la parola chiave è la paura, come dimostrano le alte... 5881 views Michele Bottari
Terra e contadini. Niente intermediari
Terra e contadini. Niente intermediari Convegno molto interessante e partecipato. Per difendere agricoltura e ambiente la via delineata da Francia e Portogallo non prevede l'intermediazione dei polit... 2382 views Michele Bottari