Giorgio Massignan mette sotto accusa anche il Piano d' Area della Regione Veneto

Contribuiscono al saccheggio del nostro territorio anche le nuove realtà urbanistiche pianificate dalla Regione Veneto, con il benestare del Comune di Verona. Oltre ai milioni di mc. che saranno realizzati nelle aree dismesse e nelle nuove zone di espansione, la Regione Veneto, attraverso il Piano D'Area, ha ulteriormente voluto omaggiare il nostro territorio di altri milioni di mc. di volumi edilizi.

L'ex Opificio Tiberghien a Borgo Venezia. Destinazione d'uso prevista per la promozione di attività relative al direzionale, commerciale e ricettivo. Saranno recuperati tutti i volumi che erano destinati alle strutture produttive.

L'Agorà della Croce Bianca. Viene proposto un centro turistico ricettivo metropolitano. Sono inserite funzioni che renderanno ancora più caotica una zona in cui insistono già dei forti attrattori di traffico.

Ecocittà del Crocione. Si prospetta di creare un complesso ad uso direzionale, di servizi e residenziale, in una zona che già ora ha dei grossissimi problemi di traffico ed il cui problema principale è l'eccessiva quantità di centri commerciali.

Porte della Città Al Nassar di Parona . In una zona adiacente al fiume Adige e di possibile esondazione, è ipotizzata la costruzione di un complesso abitativo, direzionale e commerciale. Si tratta di un residuo delle vecchie aree edificabili del precedente P.R.G. del 1975 che prevedeva una città di oltre 400.000 abitanti. Nessuna amministrazione del passato, tranne un prima stesura del Progetto Preliminare di Piano del 1993 approvato solo dalla Giunta, è riuscita o ha voluto cancellare quella vecchia ed errata scelta di edificare in una zona ambientalmente pregiata, a pochi metri dall'Adige, confinante con la campagna, dove esiste ancora uno dei rari casi di rapporto senza soluzione di continuità tra il terreno coltivato e le rive del fiume. All'estero le aree verdi ancora inedificate vicino alle città ed in particolar modo se adiacenti ai fiumi, vengono rigidamente tutelate perché ritenute preziose. Da noi si pensa bene di realizzare su un area d'intervento di 72.399 mq.

Una colata di cemento composta di 11 fabbricati alti 11 metri con una superficie coperta di 6.780 mq. per la residenza e di 2 fabbricati di 11 metri con una cubatura di 24.930 mc. per una superficie coperta di 3.110 mq. di direzionale e commerciale. Tutto ciò potrebbe causare un grave danno paesaggistico ed un certo dissesto idrogeologico, tradendo i principi stessi che dovrebbero promuovere la stesura dei Piani d'Area regionali.

Polis – Paradeisòs. L'importanza strategica della zona dello scalo merci della ferrovia quale futuro parco urbano della città, con la possibilità di collegare, con percorsi pedonali e ciclabili, la stazione ferroviaria con la fiera e di ricongiungere tre quartieri da decenni separati, ci porta a contestare la scelta di realizzare delle strutture edilizie per il direzionale, il terziario e la residenza, che impedirà la realizzazione dell'unico vero grande parco urbano della città utilizzabile dagli abitanti di tre quartieri.

Ecoborgo di Mezzacampagna(seminario di San Massimo). Nella proposta di realizzare nell'area del seminario centri direzionali, ricettivi, commerciali e residenziali, possiamo individuare un motivo unicamente speculativo. Oltre a queste strutture è ipotizzata la costruzione di un centro sociale e assistenziale, che meglio si adatta allo spirito ed alle motivazioni per cui, in un recente passato, vennero destinati dei campi agricoli ad ospitare la costruzione del seminario. Se questa lottizzazione dovesse concretizzarsi, la conseguenza più immediata sarebbe l'ampliamento del tessuto urbano di San Massimo, che senza soluzione di continuità, in futuro si potrebbe unire con quello di Lugagnano e di Sona.

La nuova Contina a Verona sud. Temiamo che la realizzazione di un galoppatoio rappresenti il classico "cavallo di Troia" per pilotare uno sfruttamento speculativo del territorio di cui la città non ne sente il bisogno.

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