Ritrovato nell'archivio della Biblioteca Capitolare un documento, risalente all'alto medioevo, che sembra la cronistoria dei nostri giorni.

Sensazionale ritrovamento a Verona: un documento di incerta datazione, descrivente probabilmente le calate dei barbari nell'alto medio evo, richiamerebbe sinistramente  fatti attuali. Abbiamo la possibilità di farvi assaggiare qualche stralcio.

"Le loro orde seminavano ovunque, al loro passaggio, distruzione e disperazione, uccidendo chiunque e derubando qualunque cosa si potesse tramutare in denaro.

Non facevano prigionieri, ma passavano a fil di spada uomini e animali, abbandonando gli uni insepolti e razziando gli altri, con una voracità che non aveva uguali.  Distruggevano con odio implacabile templi e monumenti e palazzi, dei quali non conoscevano il valore e non riconoscevano la bellezza.

Si vantavano di aver decapitato una statua o bruciato una chiesa. Tutto quanto era stato costruito e progettato ed ordinato per abbellire le nostre contrade, veniva spoliato e abbandonato all'incuria e alla desolazione. Particolare accanimento mostravano nella distruzione di libri e pergamene, che non sapevano leggere e consideravano come una oscura minaccia.

Accumulavano incredibili ricchezze che poi dissipavano con imprese dissennate ed una vita dissipata . Non avevano rispetto alcuno per i notabili e gli alti ufficiali, che deponevano dai loro incarichi, insediando al loro posto uomini dediti a perpetuare la rapina.

Anche coloro che all'inizio si erano schierati dalla loro parte, sperando di ottenerne così i favori, non furono risparmiati, ma subirono la stessa sorte di umiliazione e, talvolta anche di morte.

Il popolo, che all'inizio li aveva osannati, ammaliato dalla loro forza e dalle loro promesse, subì la sorte peggiore. I tributi, continuamente richiesti, non bastavano mai a saziare la fame di costoro e la gente era costretta a nascondere le proprie misere cose per non vedersele rubare."

Testo e traduzione a cura del prof. A. Trinca

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