Venerdì 4 luglio ore 20.30 nelle Tenute Ugolini, strada di Bonamico n 11, BURE di San Pietro Incariano, incontro aperto a tutti sulle alternative al diserbo chimico. Mostra fotografica, informazioni sui danni alla salute, uso delle erbe spontanee in cucina, conferenza del dott. Beghini. L'invito è rivolto sopratutto agli amministratori e ai viticoltori.

Agli inizi della primavera abbiamo visto migliaia di ettari di coltivazioni trattati con diserbanti a base di glifosate, un prodotto notoriamente nocivo per l'ambiente, eppure ritrovato da ARPA puntualmente in tutte le analisi delle acque superficiali. Sembra che gli agricoltori, in particolare i viticoltori, non tengano in alcuna considerazione né la loro salute né quella dei loro clienti e si divertano a sfidare un destino che prima o poi presenterà loro il conto.

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Le sostanze più rilevate nel 2010 nelle acque superficiali sono: glifosate e il metabolita AMPA, terbutilazina e il metabolita terbutilazina-desetil, metolaclor, cloridazon, oxadiazon, MCPA, lenacil, azossistrobina, diuron, metalaxil, atrazina e il metabolita atrazina-desetil, clorpirifos.

/it/notizie/2013-pesticidi-nelle-acque-superficiali.html

Una ricca documentazione, anche storica, sull'informazione manipolata in Europa intorno al glifosate, che è stata raccolta e messa a disposizione sulla rivista on-line GreenMedInfo. Vengono evidenziate le ormai ben conosciute omissioni da parte delle aziende produttrici ed anche i meno comprensibili comportamenti di omertà da parte delle Commissioni scientifiche europee che negli anni hanno valutato la pericolosità ed il procedimento autorizzativo dei pesticidi.

Per avere un esempio di come vengano totalmente ignorati gli effetti tossici del glifosate basta leggere questi articoli:

http://www.vignaioli.it/periodico-vp/il-diserbo-allimpianto-e-nei-primi-anni-del-vigneto

http://Danielis, Stocco, Malossini, Sivilotti

Il governo tedesco sa  almeno dal 1998 che il glifosate causa malformazioni.

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Danni ambientali  Occorre precisare peraltro che l'uso estensivo e sistematico del diserbo prevede una lunga serie di controindicazioni, tra le quali:

- mette a rischio la salute degli operatori (che si possono proteggere) e della popolazione (ignari automobilisti, motociclisti, ciclisti, pedoni, raccoglitori, agricoltori, cittadini) nebulizzando un prodotto chimico tossico che agisce a distanza di vari giorni (a secondo della concentrazione può manifestare i suoi effetti a distanza di diversi giorni e permanere nel terreno e sulla vegetazione almeno per una settimana) lungo le strade e negli abitati;

- espone le scarpate sottoposte al diserbo a frane e smottamenti e conseguente elevato rischio di provocare incidenti stradali durante gli eventi piovosi  e nelle ore notturne;

- abbassa drasticamente la biodiversità vegetale ed animale e la capacità di autoregolazione dei numerosi habitat seminaturali che garantiscono, oltre ad un aspetto gradevole, la funzionalità e la biodiversità biologica delle scarpate stradali;

- si trasmette ai corpi idrici, dove sono state trovate concentrazioni inaspettate anche in Italia. determinando le condizioni accertate di danno alla fauna anfibia  e una delle più probabili cause di rarefazione degli anfibi in tutto il mondo;

- riduce sensibilmente l'assorbimento dell'anidride carbonica e l'abbattimento delle sostanze azotate contenute nelle acque superficiali da parte della copertura vegetale eliminata.

Lo sfalcio permette di controllare la rigogliosità della copertura erbosa dei prati (sia quelli del verde urbano, che quelli delle praterie secondarie della fascia collinare e montana), delle aree non coltivate, delle aie e dei margini erbosi stradali favorendo le piante perenni (prevalentemente emicriptofite) e che tendono a coprire uniformemente il terreno e a maturare arricchendosi di altre specie e mantenendo stabilmente la copertura (e la protezione)del terreno. Rappresentano cioè la migliore protezione del terreno sia dall'erosione che dall'ingresso delle erbe annuali e aggressive. Le cenosi che si sono adeguate alle condizioni locali e strutturate compenetrandosi, anche negli apparati radicali, dopo decine di anni di gestione attraverso lo sfalcio, nelle fasi di maturità raggiungono una omeostasi che permette loro di mantenere uno stadio di stabilità che può tollerare lunghi intervalli di tempo (anche di qualche anno) tra un intervento di taglio e quello successivo.

/it/notizie/2013-primavera-silenziosa-roundup.html

"In conclusione Siamo ormai consapevoli che l'ambiente è una risorsa unica e limitata, perché questa coscienza possa dare frutti dobbiamo cambiare abitudini, modi di pensare e c'è molto lavoro per ciascuno di noi! Sia dal punto di vista pratico, che sul piano informativo, ma anche nella formazione dei tecnici e degli amministratori che operano nel settore ambientale ed infine sul ruolo dei mass medi e di tutti noi cittadini.

È arrivato il momento di porre un argine all'irrazionale e criminale modo di utilizzare la chimica nei campi e nel resto del territorio. Questo obiettivo si può raggiungere facendo in modo che in varie forme e a tutti i livelli (con Ordinanze dei Sindaci, Norme di Polizia Rurale, Leggi e regolamenti Provinciali e Regionali, ma anche con l'intervento da parte dello Stato o dell'Unione Europea) si vieti definitivamente l'uso di sostanze inutili e dannose come i diserbanti"!

Fabio Taffetani, Ordinario di Botanica sistematica

Presidente di PAN Italia