Un rapporto segreto del governo americano, pubblicato da Greenpeace, rivela per la prima volta, nero su bianco, la posizione degli Stati Uniti sull'oscuro trattato. Si vede l'enorme influenza delle lobby europee e americane sui negoziatori dell'accordo. I media mainstream europei ne prendono atto.

"I sospetti diventano realtà. Gli Stati Uniti, lontano dai riflettori, lavorano per abbassare gli standard delle leggi europee su alcune delle più spinose questioni dell'accordo commerciale USA/UE (TTIP)." Non è il testo di un volantino del comitato STOP-TTIP, ma sono le parole di un quotidiano mainstream di un grande paese UE, el Pais, su quanto sta avvenendo in questi giorni a riguardo del trattato transatlantico che si sta scrivendo nelle stanze segrete della politica.

Tutto nasce dalla lettura di un testo, 248 pagine belle fitte, fatto circolare dalla sezione olandese di Greenpeace. Il documento, guarda caso tenuto segreto fino a oggi per volontà espressa dell'Amministrazione Obama, mostra come Washington, sotto la pressione delle "lobby" delle multinazionali, vuole dichiaratamente usare il TTIP per influenzare le leggi UE.

In sostanza, secondo il documento trapelato, Washington tenta di modificare il processo legislativo dell'UE. In alcune delle questioni più controverse relative all'ambiente e alla salute, gli Stati Uniti mirano a ridurre gli standard della normativa europea. L'industria cosmetica e l'uso di pesticidi nel settore agricolo sono due degli esempi più evidenti.

serveimageL'accordo, contrariamente ai desiderata dei potenti del mondo e delle lobby che li premono ("spingitori di cavalieri", diceva Vulvia) difficilmente si chiuderà quest'anno: sul segreto inizialmente imposto alla trattativa (che avrebbe dovuto essere un blitz) si sono abbattute troppe indiscrezioni, dai parlamentari europei che hanno fatto la soffiata, fino al documento di oggi. Così nell'opinione pubblica in molti paesi hanno cominciato a serpeggiare il malcontento e la richiesta di chiarimenti, raccolti da vari partiti di opposizione e finanche di maggioranza, come i socialisti francesi o i nazi austriaci, vincitori del primo turno alle ultime elezioni presidenziali.

Anche se i conservatori europei, Renzi in testa, sono sempre molto favorevoli al TTIP in pubblico, il testo dell'accordo contiene "discussioni molto delicate" su molte questioni, tra cui le norme relative al settore cosmetico, che negli Stati Uniti per esempio consentono l'uso di animali nei test di laboratorio, un po' difficili da liberalizzare in Europa, al settore agricolo (negli USA tutto è concesso, compresi OGM e una bella sleppa di pesticidi) e al settore alimentare, vero terreno di conquista delle multinazionali che vedono nei consorzi di tutela dei vari territori europei il nemico ai loro profitti.

Obama e Merkel ci hanno provato a chiudere i negoziati di quest'anno, ma il documento dimostra che questo sarebbe stato possibile solo se gli standard europei fossero stati significativamente più bassi a riguardo della protezione dei consumatori e della salute. E oggi superare questo sbarramento è un problema, con gli Stati Uniti immersi nella battaglia per la presidenza e l'Europa in attesa di elezioni chiave in due grandi potenze, Francia e Germania, in programma per il prossimo anno.

La questione è stata gestita in modo pessimo da negoziatori e politici: in primo luogo è mancata la trasparenza e ciò ha alimentato i sospetti sull'accordo anche da parte dei più convinti sostenitori delle multinazionali, che hanno fatto la coda per visitare EXPO l'anno scorso. Non è servito mettere l'accento sui vantaggi economici dell'accordo (diversi punti di PIL e decine di migliaia di posti di lavoro), perché, conti alla mano, grossi vantaggi non se ne vedono, anzi: i posti di lavoro perduti sarebbero molti e altamente professionali, e quelli guadagnati pochi, non sicuri e malpagati.

Nel documento ci sono poi continui riferimenti al potere decisionale delle multinazionali, al punto che su questioni delicate come l'agricoltura e l'industria chimica i negoziatori arrivano ad ammettere di non poter "prendere una decisione senza consultare l'industria." Per contro, organizzazioni non governative e sindacati hanno più volte lamentato che il loro accesso ai negoziati è ostacolato, per usare un eufemismo.

Il grande valore del documento è che per la prima volta chiarisce la posizione degli Stati Uniti su aspetti chiave dell'accordo. Washington vuole accedere direttamente al processo decisionale in Europa sugli aspetti normativi. Nel complesso, l'UE ha i più alti standard in materia di protezione dell'ambiente e della salute (anche se l'applicazione non è sempre così severa, come dimostra lo scandalo Volkswagen). L'UE ha anche norme più severe nel settore chimico, pesticidi o in materia di organismi geneticamente modificati. Il governo degli Stati Uniti vede queste norme in materia di agricoltura, pesticidi, sostanze chimiche o carne trattata con ormoni come "ostacoli al commercio".

Il documento rivela una riduzione della protezione dell'ambiente da entrambe le parti. Si ignora il recente accordo di Parigi per ridurre le emissioni di CO2. Per Jorgo Riss, direttore europeo di Greenpeace, "i documenti trapelati confermano quanto andiamo dicendo da tempo: il TTIP mette interessi corporativi al centro del processo decisionale politico, a scapito dell'ambiente e della tutela dei consumatori. "

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Contro questo trattato, domenica 7 maggio è indetta una manifestazione nazionale a Roma. Il comitato di Verona raccoglie adesioni per un pullman. Chi è interessato, scriva Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contenuti correlati

Papillon
Papillon "Catturate Papillon, è un orso pericoloso"M49 è già stato catturato e imprigionato in Trentino, ma è riuscito a scappare da un recinto elettrificato con corrent... 3460 views micdallo
La Malva, il Malvone, l'Altea e l'Alcea.
La Malva, il Malvone, l'Altea e l'Alcea. Appartengono tutte alla famiglia delle Malvacee, cui appartengono anche l'Ibisco e il Cotone (Gossypium hirsutum L.).La più comune è la Malva sylvestris, ma son... 7037 views Mario Spezia
Come sopravvivere all'era digitale
Come sopravvivere all'era digitale Il libro del nostro redattore Michele Bottari sarà presentato in anteprima assoluta a Verona, alla Sobilla, il 28 febbraio alle 20:30 La Sobilla è a Verona, in... 2723 views Michele Bottari
La caccia nei SIC
La caccia nei SIC Come ogni anno sono riapparsi i capanni di caccia all'interno della zona di interesse comunitario (SIC) del Lago di Garda. Si fa strage di uccelli migratori in ... 5819 views Mario Spezia
Lupi e mufloni alle porte di Verona
Lupi e mufloni alle porte di Verona Si rincorrono su feisbuc e sui quotidiani veronesi le bufale sui mufloni.La vigilia di Natale, alle nove di sera, Luca Pasi posta su Facebook le fotografie di u... 2799 views Mario Spezia
Colline del Risorgimento
Colline del Risorgimento Le colline a sud del Lago di Garda comprese tra il Mincio e il Tione sono in pericolo: lunedì 21 aprile nasce un comitato per la loro tutela. Attenzione: è camb... 1824 views ernesto_cavallini
Vigneti e SIC
Vigneti e SIC I vigneti stanno prendendo il posto dei prati aridi e dei boschi in zona SIC. Siamo già usciti dalla Comunità Europea?NATURA 2000 è il documento della Comunità ... 2022 views Mario Spezia
A Malles vince il no ai pesticidi
A Malles vince il no ai pesticidi Al Referendum ha partecipato il 69% dei cittadini di Malles. Il 75% dei votanti si è espresso contro l'uso dei pesticidi nel territorio comunale. La popola... 1592 views Mario Spezia