Sabato 12 ottobre alle ore 16.00 pressso la sala conferenze del Museo di Storia Naturale (Lungadige Porta Vittoria) ci sarà la presentazione ufficiale del libro che raccoglie 10 anni di osservazioni del WWF nell'Oasi del Vaio Galina. Si tratta di un avvenimento al quale siamo tutti invitati a partecipare sia per il grande interesse del libro sia per dimostrare il nostro interesse per la difesa della rete Natura 2000.

.

.

Dal 1993 il WWF di Verona ha trascorso quasi vent'anni all'Oasi del Vajo Galina, qualche chilometro sopra Avesa, sui 27 ha del Fondo Sponde di proprietà degli ICISS (Istituti Civici Servizi Sociali). In questo lasso di tempo l'Associazione ambientalista ha svolto numerose attività nell'area, tra cui ricordiamo la  gestione del territorio (creazione e manutenzione di un sentiero didattico e di un orto botanico, gestione biologica di 300 ulivi, ripristino di muretti a secco, apicoltura) e l'educazione ambientale (migliaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado portati in visita). Il fiore all'occhiello dell'opera svolta all'Oasi è sicuramente rappresentato dall'attività scientifica, riassumibile nei monitoraggi di flora e fauna svolti nell'ambito di progetti coordinati da Università/Musei/Istituzioni varie. L'importanza del monitoraggio svolto dal WWF risiede nel fatto che l'Oasi del Vajo Galina era compresa all'interno di un SIC ovvero di un Sito di Interesse Comunitario, in particolare del SIC IT3210012 denominato "Val Galina e Progno Borago", esteso per 980 ettari tra i comuni di Verona, Negrar e Grezzana. Tali siti sono stati istituiti dalla Comunità Europea e formano, nel loro insieme, la rete Natura 2000: tale rete serve per tutelare la Biodiversità, cioè le differenti forme di vita vegetali e animali minacciate sempre più dall'espansione delle attività antropiche. Solo in provincia di Verona  sono presenti 19 SIC/ZPS per un totale di 22915 ettari protetti. Per la Comunità Europea, SIC e ZPS vengono conservati attraverso la stesura di un piano di gestione e di un adeguato  monitoraggio: senza queste due condizioni il SIC non può evolvere verso la forma giuridica di protezione finale, costituita dalla ZSC, Zona Speciale di Conservazione. Il SIC "Vajo Galina e del Progno Borago" è stato prescelto ad inizio anni ‘90 del secolo scorso per la presenza dei prati aridi, formazioni erbose seminaturali ricche di fiori, in particolare di orchidee selvatiche, il che li rende habitat prioritari cioè degni della massima protezione. Perché i prati aridi sono così importanti dal punto di vista della biodiversità?  Perché negli anni Cinquanta il professor Ruffo aveva scoperto che, sulle Prealpi, essi costituiscono delle oasi xerotermiche, cioè delle zone dove sono presenti delle specie disgiunte dal loro areale, normalmente esteso più a sud. Sono cioè degli scrigni di biodiversità.

Tuttavia questi ambienti, assieme agli altri di origine antropica diffusi nel SIC e cioè siepi, uliveti, frutteti, muretti a secco e incolti sono molto fragili. Infatti, senza l'intervento umano, tendono ad evolvere naturalmente dapprima verso l'arbusteto e quindi, definitivamente, verso il  bosco nelle formazioni dell'orno-ostrieto o dell'orno-querceto, cioè bosco di carpino nero o roverella frammisti a orniello. Fenomeno che si è puntualmente verificato nel SIC IT31210012 e che non è stato contrastato nel corso degli anni, proprio a causa dell'assenza di un piano di gestione. Paradossalmente un'altra minaccia alla biodiversità del SIC è rappresentata dai vigneti moderni che vanno ad insediarsi proprio sui prati aridi. I vigneti moderni, intensivi e generalmente a ritocchino (perpendicolari alle linee di livello), distruggono le antiche marogne, distruggono il substrato (e quindi i resti archeologici), modificano l'idrologia e, soprattutto, diminuiscono drasticamente la biodiversità, con l'uso massiccio di pesticidi, anticrittogamici ed erbicidi.



"Osservazioni naturalistiche nel SIC Vajo Galina e Progno Borago"

.

Contenuti correlati

Guido Ceronetti, chi era costui?
Guido Ceronetti, chi era costui? Una breve rassegna di scritti di Guido Ceronetti, un intellettuale colto, originale e stimolante. Da riscoprire.In un pensiero di Gor'kij sulla memoria trovo u... 2011 views Mario Spezia
Libro: Via dei matti numero 37100
Libro: Via dei matti numero 37100 13 storie autenticamente veronesi raccontate da un causidico che conosce molto bene Verona. Si, l’avv. Renzo Segala (sperando che almeno il nome dell’autore ... 4427 views redazione
Monsignor Zenti, Capriolo Zoppo e il laghetto del Frassino
Monsignor Zenti, Capriolo Zoppo e il laghetto del Frassino Alla filosofia ambientale 'laissez faire' di Monsignor Zenti, io preferisco quella olistica di Capriolo Zoppo, capo indiano skokomish.Il leggendario Don Mario G... 1726 views dallo
Caccia grossa a Verona
Caccia grossa a Verona Safari di caccia al cinghiale ammessi in tutta la provincia, dalla pianura alla montagna, sia nelle aree coltivate che nelle aree protette.La penuria di uccelli... 3465 views Mario Spezia
Nuove richieste di referendum sul traforo.
Nuove richieste di referendum sul traforo. Eminenti personalità della scienza e della cultura presentano 5 nuovi quesiti referendari.Un gruppo di personalità veronesi ha deciso di presentare in Comune 5 ... 1821 views redazione
Èrghene!
Èrghene! La coltivazione degli olivi secondo l'ing. Gilberto Avanzi, detto Cìo, uomo di solida formazione umanistica e scientifica, ma anche attento sperimentatore di te... 2951 views Mario Spezia
Ultimo giorno al San Giò Film Festival
Ultimo giorno al San Giò Film Festival Una nutrita rassegna di film e musica, tutto di primissima qualità, con un forte interesse per i temi ambientali.Ultima serata del San Giò Verona Video Festival... 1655 views ugo_brusaporco
Scopriamo i segreti del Pantheon
Scopriamo i segreti del Pantheon Pasquetta con CiViVi e il Gruppo Alpini a Santa Maria in Stelle per conoscere gli affreschi del Pantheon.A S.Maria in Stelle il 5 aprile, giorno di Pasquetta ha... 2005 views marta_fischer