Lago del Frassino: fra tutte le istituzioni italiane probabilmente il sistema giudiziario è quello messo peggio.

Per distruggere un habitat ci vuole qualche giorno, per rispondere di questi atti, non bastano i lustri. Focalizziamo l'attenzione su un caso particolare: il laghetto del Frassino.

Nei primi mesi del 2014 alcune associazioni ambientaliste segnalarono al Comune di Peschiera, alla Provincia di Verona, alla Regione Veneto, al Corpo Forestale dello Stato (si chiamava ancora così) e alla Procura della Repubblica una serie di presunte irregolarità all'interno dell'area di pertinenza del Laghetto del Frassino, che è un Sito di interesse comunitario (SIC), Zona di protezione speciale (ZPS) e Oasi provinciale di protezione faunistica, nel comune di Peschiera.

La Procura della Repubblica ritenne che le segnalazioni fossero fondate e aprì un procedimento giudiziario. Venne fissata una prima udienza il 17 novembre del 2016, ma per problemi legati alla costituzione del collegio giudicante l'udienza venne spostata al 12 gennaio 2017.

Si sa che l'organico dei giudici è incompleto in quasi tutti i collegi e che il personale amministrativo è del tutto insufficiente. A titolo di esempio citiamo Milano, dove "La situazione è assai critica, meno 15% di scopertura tra i magistrati, meno 35% tra il personale amministrativo", dichiara la presidente della Corte d'Appello di Milano Marina Anna Tavassi.

Il 12 gennaio 2017 la scena si ripete identica: vengono convocati gli avvocati, i testimoni, le parti in causa e gli interessati a vario titolo, ma c'è un nuovo problema di organico del collegio giudicante e quindi l'udienza viene rinviata all'8 giugno 2017.

Da gennaio a giugno mancano esattamente 5 mesi. Per fare un bambino ne servono 9, non uno di più non uno di meno. Si dà il caso che l'avvocato del tecnico comunale di Peschiera, inquisito per alcune presunte irregolarità amministrative, sia giustappunto una signora in stato di gravidanza da 4 mesi. Cosa c'entra? C'entra eccome, perché l'8 giugno la signora in questione fa pervenire al presidente del tribunale un certificato medico che certifica il suo ricovero in maternità e così il presidente del tribunale rimanda nuovamente la prima udienza al 1 marzo 2018.

I fatti denunciati risalgono al 2011-2012-2013-2014. Dopo 4 anni dalla presentazione dell'esposto (2014) il processo non sarà neppure iniziato. Intanto i vari proprietari di terreni prospicienti il lago e inseriti nell'area SIC-ZPS hanno realizzato una serie di interventi che molto probabilmente hanno avuto un impatto negativo sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie protette presenti all'interno del SIC-ZPS.

Uno di questi interventi è consistito nella realizzazione di un ampio parcheggio privo di autorizzazione in una porzione di terreno all'interno della zona SIC in cui fiorivano due tipi di orchidee (Orchis purpurea e Ophrys apifera) e in cui nidificava l'averla piccola (specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli). Nonostante i sigilli posti dal magistrato il parcheggio continuò a essere utilizzato e anzi intervenne addirittura un accordo fra il Comune di Peschiera e la proprietà dell'albergo per un utilizzo comune del parcheggio abusivo.

Contemporaneamente a nord del parcheggio una ampia porzione di prato fra la strada e il lago era stata arata per impiantare un nuovo vigneto, ma la trasformazione era stata bloccata dal sequestro disposto dal pubblico ministero Valeria Ardito. Pur avendo destinazione agricola, quest'area ricadeva infatti nel SIC-ZPS. Seguì un ricorso che ottenne il dissequestro del terreno. Ci fu poi opposizione al dissequestro e all'inizio di giugno il magistrato ha disposto un nuovo sequestro del terreno arato (Decreto GIP Tribunale di Verona N. 16/727vRGNR – N. 16/3185 RG GIP).

Degli interventi realizzati dal Comune di Peschiera, anche questi privi delle necessarie autorizzazioni, abbiamo già parlato in Lago del Frassino sotto assedio. Sui terreni posti a nord della proprietà Le Ali del Frassino è prevista la realizzazione di un parcheggio per roulotte e camper con palazzina direzionale, mentre in altre zone circumlacuali sono state presentate richieste per ulteriori trasformazioni dei terreni incolti in vigneto.

Tutto questo per sottolineare come alla lentezza esasperante del sistema giudiziario corrisponda da parte dei proprietari dei terreni prospicienti il lago una frenesia operativa priva di incertezze e di tentennamenti.