Giorno dopo giorno, da anni, viene demolito con decreti legge e con la prassi corrente il complesso sistema di norme e di presidi che aveva garantito negli ultimi 50 anni un minimo di tutela ambientale. Avanti di questo passo per flora, fauna e ambiente sarà uno sfacelo.

Il Corpo Forestale dello Stato è stato eliminato con l'approvazione della riforma della Pubblica Amministrazione. I forestali saranno assorbiti da un altro corpo di polizia, probabilmente i Carabinieri. Al momento non c'è alcuna certezza su una decisione che da anni viene riproposta e rimandata.

Chi si è occupato negli ultimi 20 anni di gestione dell'ambiente e del territorio sa molto bene che fino al 2000 il controllo era effettivo, perché le guardie forestali e le guardie provinciali erano nelle condizioni di svolgere il loro lavoro e lo svolgevano effettivamente. Attualmente non esiste più alcun controllo sul territorio e sulla conservazione dell'ambiente, perché le forze di polizia sono state via via esautorate dal potere politico, che si è arrogato direttamente la gestione del territorio attraverso varie riforme che hanno spostato tutti i centri decisionali nelle mani delle Regioni e dei Comuni.

Questo nuovo passo nella direzione della eliminazione del presidio delle forze di polizia ambientale (anche la Polizia Provinciale sta subendo lo stesso destino) dimostra il totale disinteresse di questa classe politica per il più importante patrimonio italiano.

Va anche tenuto presente che il Cfs non è solo una forza di polizia, è anche una istituzione che gestisce i Centri di biodiversità forestale, le banche dei semi, i centri di studio e di ricerca di primissimo livello con pubblicazioni scientifiche riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo, i Parchi Nazionali e le Riserve Naturali, come Bosco Fontana, una miriade di piccoli interventi di riforestazione sia in pianura che in montagna con l'enorme lavoro di controllo e di studio che sta dietro ad ognuna di queste iniziative.

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Con lo stesso decreto Madia viene eliminata anche la Polizia Provinciale.

La Polizia Provinciale di Verona è composta da una trentina di operatori che hanno a disposizione: 11 Panda 4x4, 4 Subaru Forester, un Ducato Panorama allestito quale Stazione Mobile, 2 autocarri, 2 motocicli e 2 natanti dislocati sul lago di Garda.

     Vigilanza venatoria e contrasto al bracconaggio nel 2014

Sono state trasmesse all'Autorità Giudiziaria 54 notizie di reato comportanti l'accertamento di varie tipologie di violazione (sia in materia di caccia che in materia di armi), contestuale sequestro di 39 armi lunghe (fucili e carabine),  2 pistole (di cui n.1 di fattura artigianale), 6.900 cartucce, 50 mezzi vietati (reti da uccellagione, lacci, trappole), 1 visore notturno, 9 phonofil, 106 esemplari di fauna morta, 63 esemplari di fauna viva nonché la rilevazione e contestazione di 214 sanzioni amministrative.

L'attività di contrasto al bracconaggio ha portato al sequestro di 65 reti da uccellagione, 84 trappole con rete, 14 trappole a scatto e 13 archetti per la cattura di piccola avifauna.

      Controlli settore pesca nel 2014

Nel periodo di riferimento sono state sequestrate n. 109 reti da pesca vietate e/o impiegate in violazione alle norme vigenti (in tempo di divieto, senza contrassegni identificativi, ecc.). Complessivamente il Corpo di Polizia Provinciale ha provveduto a sequestrare, tra gli altri, n. 5 bilancini, n. 32 canne da pesca e vari esemplari di fauna ittica delle specie: agone, lavarello, anguilla, carpa.

      Altre attività svolte dalla Polizia provinciale: vigilanza nautica, vigilanza ambientale, controlli sulla gestione dei rifiuti, controllo allevamenti, violazioni in materia di ecologia, controlli sanitari negli agriturismi e nelle strutture alberghiere, gestione e monitoraggio faunistico, controllo delle specie nocive, controlli sulla raccolta funghi, coordinamento della vigilanza volontaria venatoria ed ittica (le 139 guardie volontarie hanno svolto nell'arco dell'anno 13.473 ore di servizio sul territorio).

Complessivamente nel 2014 la PP ha prodotto: notizie di reato 150, verbali amministrativi 565, notizie di reato caccia 54, notizie di reato ecologia 26, notizie di reato codice penale 63, notizie di reato varie 6, illeciti amministrativi caccia 309, illeciti amministrativi pesca 76, illeciti amministrativi codice strada 118, illeciti amministrativi ecologia 12, illeciti amministrativi agriturismo - funghi/florafauna - viabilita' silvopastorale 33.

Visitando il sito della PP (polizia.provincia.vr.it) si può avere una panoramica completa delle funzioni finora svolte dalla Polizia Provinciale. Entro la fine dell'anno i funzionari e gli agenti della Polizia Provinciale dovranno trovare un nuovo collocamento nelle polizie municipali o in altre istituzioni similari. Dal 1 gennaio 2016 nessun agente uscirà più in pattuglia per fare i controlli che prima venivano effettuati dalle guardie provinciali nel settore caccia, pesca e controllo ambientale. Alcune categorie (cacciatori, pescatori, allevatori, ecc.) saranno ovviamente entusiaste della novità.

Anche i "Centri di recupero della fauna selvatica a rischio" navigano in cattive acque e rischiano di chiudere a breve. "Quest'anno abbiamo avuto un piccolo contributo dalla Provincia, l'anno prossimo non si sa", spiega Fabrizio Croci, del centro VerdeBlu di Castel d'Azzano, che due settimane fa ha rimesso in libertà diversi rapaci trovati feriti e curati. Se i centri chiudono non si sa dove andranno gli animali, è un problema di cui lo Stato si dovrebbe fare carico, anche solo perchè la legge obbliga a soccorrerli quando sono in difficoltà".

Sui giornali si dà ampio risalto alla risalita del pesce siluro nel Lago di Garda. La cattura di un esemplare di 80 kg nel Lago di Garda è la dimostrazione lampante che il pesce introdotto artificialmente in Italia dall'Europa orientale è ormai passato dall'emissario al lago. Tutti si stracciano le vesti per i danni che questa specie allogena potrebbe creare alle specie autoctone, ma nessuno si chiede come sia possibile garantire una gestione oculata degli ambienti, delle specie e degli habitat demolendo tutte le istituzioni che avevano il compito di controllare, di studiare e di intervenire in queste situazioni.

Ancora un esempio.: In Lessinia c'è da decenni un grave problema di inquinamento da nitrati. Qual'è la soluzione proposta da Valente, Pan e Valdegamberi? "Si riveda la direttiva nitrati". In altre parole: "Si alzino i livelli di tolleranza". Giustamente Michele Bresaola fa notare che: "La direttiva europea nitrati (vigente in Italia solo dal 2006) è nata nel 1991 al fine di tutelare le acque sotterranee e superficiali da inquinanti estremamente mobili come i nitrati. Queste forme azotate, se trascurate, diventano un grave problema per la potabilità delle acque (anche per la salute umana, sia chiaro)".

Chiunque riesce a capire che è semplicemente demenziale consegnare queste problematiche nelle mani dei politici e delle associazioni di categoria, che hanno ampiamente dimostrato di non tenere in alcun conto la tutela dell'ambiente e che in poco tempo manderebbero in rovina l'enorme patrimonio di conoscenza e di esperienza accumulato negli ultimi decenni dai corpi di polizia.

La gestione del territorio e delle specie viventi è una cosa molto importante e va messa nelle mani di istituzioni serie, dotate di personale competente e di mezzi adeguati, forti un mandato capace di rendere efficace la loro azione, indipendenti quanto più possibile dalla politica.

Purtroppo i parlamentari del PD seguono una logica lontanissima da questi obbiettivi e vicinissima all'approccio di Berlusconi e della Lega.