Evidentemente Giovanardi ha ragione: anche una canna sola basta per bruciarsi il cervello. Infatti Tosi oramai straparla ed è convinto di essere l'opposizione di sé stesso. Dopo aver sperperato per anni in casa propria, ora punta il dito contro gli sprechi e si propone come il bonificatore della Nazione.

www.larena.it ...

"Sono convinto che anche questa volta prevarrà l'irresponsabilità della politica, se non ci si mette mano con coraggio, determinazione e responsabilità c'è solo da aspettare un po' di mesi…

L'Italia sta andando verso un declino inesorabile dei conti pubblici, faremo la fine della Grecia dove arriva la troika europea, che ti dice di dismettere decine di migliaia di posti pubblici"

"L'economia privata – ha concluso Tosi – viene uccisa dallo Stato perché lo Stato costa troppo. E costa troppo per due motivi: per il costo dei beni e servizi, finché non ci saranno i costi standard, e per i troppi posti pubblici, che in alcune realtà sono esageratamente troppi".

Così la racconta oggi il pretendente veronese al seggio di primo ministro.

Ma fino a qualche tempo fa pensava e faceva cose ben diverse.

Il Corriere del Veneto 25 gennaio 2010:

Nonostante i tagli del decreto Lanzillotta a Verona gli stipendi dei consiglieri di amministrazione delle partecipate comunali sono mediamente cresciuti, dal 10 al 50 per cento. E mentre il Pd grida allo scandalo, il sindaco Flavio Tosi invita alla calma. "I compensi attuali sono equi – spiega – perché calibrati alle responsabilità di chi si trova a gestire una grande azienda che deve fornire servizi ai cittadini. Si parla in alcuni casi di realtà dove lavorano centinaia di dipendenti, come Agec e Amia, o fatturano centinaia di milioni di euro ogni anno, come Agsm. Mi sembra quindi giusto che chi le amministra sia retribuito adeguatamente".

Il problema dei costi della politica, per il sindaco, è altrove. "Prima di guardare a quelli dei consiglieri comunali – attacca – sarebbe bene mettere mano agli stipendi gonfiati di parlamentari e politici della Regione".

L'Arena 10.4.2013:

Bertucco fa notare al sindaco che: "a fronte di un rapporto ottimale di una posizione organizzativa ogni 30 dipendenti, come si trova nei Comuni virtuosi, Verona ne aveva una ogni 15. In totale il rapporto tra dirigenti più posizioni organizzative era di un capo ogni 11 dipendenti. E nei mandati di Tosi i dirigenti da 56 sono passati a 58 e le posizioni organizzative da 160 a 177, portando il rapporto fra capi e diretti a 1 a 10".

(In questo documento si può vedere che le retribuzioni annue lorde del Segretario Generale, Direttore Generale e Dirigenti del Comune di Verona nel 2012 oscillavano mediamente fra gli 80.000 e i 150.000 euro: www.comune.verona.it ...)

Ma Tosi non ci sente né a rinunciare ai dirigenti a tempo determinato, né a bloccare il turn-over dei dirigenti di ruolo, né a rinunciare a una parte cospicua delle posizioni organizzative.

Sul sistema Tosi:

progettoverona.wordpress.com ...

progettoverona.wordpress.com ...

La situazione è insostenibile, se ne accorgono anche i dirigenti del Pdl che propongono una drastica riduzione agli stipendi dei direttori generali di Agm, Amia, Atv, Verona- Mercato e via dicendo:

corrieredelveneto.corriere.it ...

Ma dall'amministrazione Tosi, per bocca dell'assessore Toffali, si ribatte subito seccamente: "Proposta sbagliata, e per quasi tutti i dirigenti (tranne due) del tutto inapplicabile".

"Vogliamo ricordare – ha detto Giorgetti – che in Regione lo stipendio massimo del segretario generale è sceso da 195.800 euro a 183.180. A Verona invece gli stipendi sono ben più alti". E ha mostrato i numeri. Numeri alti: 312mila euro l'anno per il direttore di Agsm, 265mila per quello di Amia, 216mila per quello di Atv, 224mila per quello di Serit e via, via, via. Numeri formati essenzialmente da due voci: il compenso annuo lordo e il "premio incentivante".

Anche Valdegamberi il 02 Febbraio 2012 sul suo sito fa i conti in tasca a Tosi:

"Il confronto sulla spesa per i dipendenti, tra i comuni di Napoli e Verona, tenendo conto anche del trasferimento del personale dal Comune all'Agec e delle dimensioni della città partenopea, dimostra quanto nella nostra città si sia predicato bene e razzolato male. Napoli, con quasi 1 milione di abitanti, ha 22 aziende partecipate dal comune, mentre a Verona, con poco più di 264 mila abitanti, ne esistono 5? Mi pare che anche in questo caso in conti non tornino. Il sindaco, quando cita i dati ministeriali sul costo dei dipendenti pro capite negli altri comuni del centro sud, dovrebbe, per onestà intellettuale, ricordare anche quelli che fanno arrossire la sua amministrazione. In molte città dell'oltre Po, spesso criticate da Tosi nei salotti televisivi per la loro incapacità amministrativa, le spese per abitante dei dipendenti comunali, sono inferiori che a Verona. A Bari il costo per abitante del personale è di 248 euro, ad Avellino di 284 euro, a Campobasso, 269, a Benevento, 259 euro, e così via. Che dire poi dei numeri nelle altre città del Veneto? A Verona, 370 euro per abitante, (non conteggio il personale da poco trasferito all'Agec) mentre a Vicenza, 328, a Treviso, 261, a Bergamo, 227, a San Martino buon Albergo, 233, a San Giovanni Lupatoto, 226, a Badia Calaverna, 198, e così via. I Numeri non barano. Perché non ha iniziato a sfoltire l'elefantiaca macchina amministrativa di Palazzo Barbieri, riducendo il numero di consulenze esterne strapagate? Perché non ha ridotto i compensi per i dirigenti del comune e delle partecipate? Perché non ha eliminato il ruolo del city manager del comune che ci costa un occhio della testa e che poteva essere sostituito con personale interno? Perché non ha limato i compensi per il suo addetto stampa?"

Già, il fido Bolis: /it/notizie/2011-affare-bolis.html

Perfino il sindacato sente il dovere di intervenire:

www.larena.it ...

Il segretario generale di Cisl Massimo Castellani accusa Agsm e Comune di garantire stipendi stellari e diversi benefit ai dirigenti dell'azienda di lungadige Galtarossa. Castellani dichiara infatti: "Nel gruppo Agsm ci sono 10 dirigenti che percepiscono stipendi a partire da 150mila euro all'anno, con premi di produzione elevati e una tantum annuali da 20mila euro per obiettivi raggiunti". E prosegue: "Inoltre, dal 2006, l'azienda ha deciso di premiare i suoi manager con dei benefit speciali come, per esempio, auto aziendali di grossa cilindrata. Audi e Bmw di vari modelli, comprensivi di carburante e spese varie. Automezzi che sono ad uso promiscuo, vale a dire che possono essere usati anche per questioni personali". CASTELLANI punta poi l'indice su altre spese a bilancio come le sponsorizzazioni, "fra cui l'Hellas per un milione e mezzo di euro, e altre spese di pubblicità per un milione". E conclude: "Si spende poi un altro milione di euro per consulenze esterne pur avendo 10 dirigenti pagati profumatamente".

E' infine interessante leggere alcuni articoli di questo regolamento del Comune di Verona:

INDIRIZZI GENERALI PER LA DISCIPLINA DELLE DESIGNAZIONI, NOMINE E REVOCHE DEI RAPPRESENTANTI DEL COMUNE IN ENTI, AZIENDE ED ISTITUZIONI

Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 7 del 20 luglio 1994

Modificato con deliberazione del Consiglio Comunale:

n. 95 del 28 novembre 2007

n. 19 del 15 marzo 2012

ART. 4

1. Le persone che possono essere candidate devono possedere i requisiti necessari per essere eletti Consiglieri comunali e devono essere scelte tra persone che abbiano una qualificata e comprovata competenza per studi compiuti, per funzioni svolte presso aziende pubbliche e/o private, per funzioni svolte ed esperienze acquisite, per qualifiche professionali o per attività di lavoro.

ART. 7

2. Si può procedere alla revoca della rappresentanza globale del Comune presso enti, aziende e istituzioni qualora l'attività 5della rappresentanza nel suo complesso dovesse rivelarsi in contrasto con gli indirizzi programmatori del Consiglio comunale nella materia.

3. Si può revocare un singolo o parte dei rappresentanti comunali presso enti, aziende e istituzioni, qualora risultino gravi motivi di incompatibilità o di grave e pregiudizievole incoerenza con la carica ricoperta o di contrasto con gli indirizzi programmatori del Consiglio comunale.

4. il Consiglio comunale o il Sindaco, in base alle rispettive competenze, devono prendere immediatamente atto della decadenza degli incarichi ai sensi della legge 19/3/1990, n. 55 e successive modificazioni e integrazioni.

7. Il rinvio a giudizio per reati contro la pubblica Amministrazione di un rappresentante del Comune presso ogni tipo di ente – direttamente o non direttamente dipendente o controllato – comporta la revoca immediata dalla carica ricoperta da parte dell'organo competente.

ART. 9

2. Tutti i rappresentanti del Comune operanti negli enti, aziende e istituzioni sono obbligati a segnalare tempestivamente e per iscritto al Sindaco ogni eventuale irregolarità qualora ne vengano a conoscenza nell'azione amministrativa dell'ente in cui ciascuno opera; ogni grave omissione in tal senso costituisce presupposto di revoca ai sensi dei precedenti artt. 7 e 8.

3. Il Sindaco ha comunque facoltà di chiedere in qualunque tempo relazioni sull'attività svolta.

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Durante gli ultimi 6 anni un gran numero di politici, di dirigenti e di amministratori pubblici veronesi sono finiti sotto inchiesta. Qualcuno è già stato condannato. Il sindaco di tutti i veronesi avrebbe dovuto vigilare ed intervenire prima ancora che intervenisse la magistratura, se davvero avesse avuto a cuore il bene della città.

Invece si è comportato come un capo-clan, proteggendo e difendendo i suoi uomini inquisiti.

Ora con questi metodi vorrebbe risanare l'intera nazione. Auguri alla nazione!