Come ogni anno sono riapparsi i capanni di caccia all'interno della zona di interesse comunitario (SIC) del Lago di Garda. Si fa strage di uccelli migratori in una zona che dovrebbe essere deputata alla protezione degli uccelli.

Votare per una maggiore autonomia della Regione Veneto equivale a rafforzare la posizione di personaggi come Berlato e Valdegamberi, che impediscono ai SIC di diventare ZPS (dove la caccia è molto limitata), propongono ogni anno la caccia in deroga, chiedono la soppressione dei lupi e vogliono dimezzare la superficie dei parchi.

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), che successivamente avrebbero dovuto essere trasformati in ZSC (Zone Speciali di Conservazione, per la tutela della flora e della fauna) oppure in ZPS (Zone di Protezione Speciale, istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli uccelli selvatici).

In estrema sintesi: il SIC è solo un primo passo per arrivare allo ZPS, oppure allo ZSC. Per arrivarci servono una serie di passaggi che prevedono il Piano ambientale (descrizione dettagliata degli habitat e delle specie presenti) e il Piano di gestione (descrizioni degli interventi ritenuti necessari per una buona conservazione del sito).

Di fatto in Italia pochissime regioni hanno provveduto ad ottemperare a queste direttive della UE e la Regione Veneto è il fanalino di coda in questa classifica. Basta entrare nel sito delle Regione Veneto per verificare che l'inserimento dei dati è ancora in alto "lago" e che non c'è nessun accenno alla trasformazione del SIC IT3210018 Basso Garda in ZPS.

http://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/rete-natura-2000-download#IT3210007
http://www.veramente.org/it/notizie/2013-sic-zsc-zps.html

Il mese scorso abbiamo ospitato un interessante intervento di Valter Giuliano, ex presidente del Parco del Po-Colline Torinese, il quale metteva in evidenza i pericoli insiti nell'affidamento della gestione delle aree protette agli Enti locali.

"La storia insegna che se si fosse attesa la condivisione del territorio, almeno in Italia, non avremmo mai intrapreso una politica dei parchi e delle aree protette. La demagogia populista che percorre questa nostra epoca, incapace di idee e di slanci progettuali che sappiano andare oltre i tempi di una tornata elettorale - o peggio ancora di un sondaggio settimanale sugli umori elettorali - rischia di non saper produrre politiche capaci di garantire un futuro alle generazioni che verranno. Purtroppo non solo in campo ambientale...

Anche sui Sindaci, negli ultimi tempi, è emersa una retorica davvero oltre le righe, che li pone tutti sull'alto di una ipotetica classifica che, invece, dovrebbe segnare, sempre più, bassi punteggi, peraltro in totale assonanza con la qualità della classe politica e amministrativa che oggi pretende di governare -ai vari livelli- il Paese. Mi rendo conto che si tratta di considerazioni pesanti, ma è sufficiente leggere le cronache recenti per comprendere come le cosiddette Autorità locali, difficilmente siano in grado di sottrarsi alle spesso pesanti pressioni locali. Purtroppo, nella maggioranza dei casi, le amministrazioni locali risultano tolleranti al di là di ogni limite e chiudono non solo un occhio, ma entrambi".

http://www.veramente.org/it/notizie/legge-parchi.html

Il SIC Basso Garda è stato istituito proprio per garantire una adeguata protezione alle numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratori, che frequentano le rive e i canneti del basso lago. La legislazione italiana prevede che si possa cacciare dentro ai SIC, ma impone forti limitazioni alla caccia dentro agli ZPS. Quindi, per poter continuare a cacciare, vengono mantenuti i SIC ad oltranza, anche se l'Unione Europea ha già messo in mora la Regione Veneto per non aver ottemperato alle disposizioni europee in vigore già dal 1992.

Ma c'è di peggio. La legislazione europea e nazionale prevedono che una piccola percentuale di territorio venga preservata come Oasi di protezione della fauna selvatica. Infatti se guardiamo la cartografia dei comuni di Peschiera e Lazise vediamo che una discreta fascia di lago a ridosso della riva viene censita come "Oasi di protezione della fauna selvatica". Peccato che, mentre nel comune di Lazise la fascia adibita ad oasi arriva fino alla terraferma, nel comune di Peschiera la fascia di oasi è stata piazzata a 500 metri dalla riva, apposta per permettere ai cacciatori di fare strage di uccelli in un'area in cui la fauna dovrebbe essere protetta.

Pensiamoci bene prima di regalare a questi politicanti un supplemento di autonomia!

http://portale.provincia.vr.it/avvisi/calendari-venatori-2017-2018/PROVINCIA%20VR%20Pieghevole%20Venatorio%202017-18.pdf
http://www.anlc.it/testi/emilia-romagna_2008/RN2000.pdf