Di Maio promette di tagliare le gambe ai sindacati, come aveva fatto Renzi con l’art. 18. In questo modo l’aspirante premier grillino spera di ottenere l’endorsement (il sostegno) delle imprese, dette anche padronato

D’altra parte il sindacato ha abdicato da tempo alla sua funzione di nume tutelare dei lavoratori per occuparsi quasi esclusivamente della propria sopravvivenza, per altro più che dignitosa.

Una delle iniziative più redditizie inventate dai sindacati per garantire ai propri apparati entrate laute e sicure è stata l'invenzione dei Caaf (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale). Nel 2014 i Caaf CGIL hanno fatturato 87 milioni di euro, in gran parte provenienti dallo Stato, che riconosce ai Caaf un rimborso per le due grandi attività in cui i Caaf si sono specializzati: i modelli fiscali e il calcolo della dichiarazione di reddito equivalente, l'Isee, che consente l'accesso più o meno gratuito ai servizi statali e comunali come le mense degli asili e le scuole materne.

Nel 2015 l'Espresso ha pubblicato una inchiesta sui bilanci segreti di CGIL, CISL, UIL.

Circa 2,2 miliardi di euro di ricavi contro i 68 milioni messi nero su bianco nei resoconti di Cgil, Cisl e Uil. Che non hanno l'obbligo di presentare un bilancio consolidato da cui risulti quanto costa davvero la "macchina" a lavoratori e pensionati. A fare i conti è stato L'Espresso, che ha sommato i proventi legati alle iscrizioni, la quota-parte di competenza delle confederazioni sui 266 milioni che l'Inps incassa da artigiani e commercianti, gli incassi dei centri di assistenza fiscale (Caf) e i contributi che vanno ai patronati.

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2015/09/17/news/quanti-miliardi-incassano-i-sindacati-i-bilanci-segreti-di-cgil-cisl-e-uil-1.230063

Non si può dire che le Confederazioni degli artigiani e dei commercianti, come pure le associazioni delle piccole e medie imprese (API), siano da meno. Tutte queste organizzazioni stanno allegramente banchettando da decenni, in totale sintonia con i sindacati dei lavoratori, a spese delle imprese italiane e dei dipendenti di queste imprese.

Un'altra genialata che ha permesso alle confederazioni (sindacali e di categoria) di drenare un fiume perenne di risorse dalle casse dello Stato, dalle casse delle imprese e dalle paghe dei dipendenti è stata l'EBAV (Ente bilaterale artigianato veneto).
Nessuno sa esattamente quanti soldi vengano convogliati nelle casse delle confederazioni dei lavoratori, dei commercianti e degli artigiani con la tassa EBAV e non c'è modo di sapere quali e quante siano le reali prestazioni erogate dall'Ente bilaterale.

Provare per credere: http://www.ebav.veneto.it/www/

Le imprese e i cittadini italiani chiedono da decenni una sostanziale semplificazione della burocrazia, che renda superfluo il ricorso ai consulenti ogni volta che c'è da compilare una dichiarazione o da fare un versamento. Questa semplificazione non parte mai e tutti sappiamo perché non parte mai: semplificare la burocrazia vuol dire chiudere i rubinetti ad una serie di corporazioni che vivono lautamente sulle spalle degli italiani e che garantiscono ai partiti il consenso elettorale di cui questi hanno bisogno.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/30/cisl-raffaele-bonanni-segretario-sindacale-336mila-euro-lanno/1181430/

E' probabile che Di Maio conosca in maniera molto sommaria questi meccanismi e che poi, messo alla prova dei fatti, non saprebbe cavare il ragno dal buco, esattamente come sta succedendo a Roma con la Raggi. Resta il fatto che il problema esiste ed è uno di quei problemi che impediscono all'Italia di funzionare.