Ci sono varie specie di zecche, alcune solo fastidiose, altre decisamente pericolose.

Da qualche anno una grossa zecca si aggira per i palazzi romani. Si è già rivelata mortale per alcuni governi ed è tuttora molto attiva.

Le zecche sono artropodi, appartenenti all'ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Arachnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni, e si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che variano secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo, tondeggiante e il capo, non distinguibile dal corpo, è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue.
Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all'estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all'anidride carbonica emessa e al calore dell'organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciando a succhiarne il sangue.
Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono attaccate all'ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.
Le patologie infettive veicolate da zecche che presentano rilevanza epidemiologica nel nostro Paese sono principalmente:
- l'encefalite da zecca o Tbe (causata da un virus)
- la malattia di Lyme, causata dal batterio borrelia
- la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca dei cani)
- la febbre ricorrente da zecche
- la tularemia
- la meningoencefalite da zecche
- l'ehrlichiosi.
Istituto superiore di sanità