Continua l'opera di smantellamento del SIC Laghetto del Frassino con una azione combinata di pubblico-privato.

A metà maggio, in pieno periodo di nidificazione, abbiamo assistito alla capitozzatura degli alberi sulla riva del laghetto. Da parte nostra abbiamo presentato le osservazioni al Piano Ambientale del Parco proposto dal Comune di Peschiera.

Il 18 maggio Katia Ferraro ha riportato su L'Arena la denuncia del "taglio illegale di alberi" presentata dalla Lipu e dal Coordinamento GARDA. L'avvocato Chiara Tosi, coordinatrice regionale della Lipu, ha rilasciato alla giornalista questa dichiarazione: "Due nostre guardie volontarie hanno documentato la grande quantità di alberi tagliati, operazione contraria a qualsiasi norma in materia, soprattutto per il periodo scelto per l'intervento. È stata danneggiata anche una parte del canneto, altro habitat importante, senza contare che il rumore provocato dalle operazioni di taglio avrà disturbato la nidificazione nella zona. L'allarme ambientale, soprattutto in riferimento ai nidi, c'è tutto. Valuteremo con un avvocato penalista se questi fatti siano penalmente rilevanti".

L'articolo riporta anche la prevedibile dichiarazione di sostegno alla proprietà del resort Le Ali del Frassino, responsabile del taglio e della capitozzatura degli alberi, da parte del Comitato Colline Moreniche.
Il comportamento di questo comitato, che prima ha denunciato la proprietà e poi, dietro magro compenso, è diventato paladino della stessa, è incommentabile.

E' stata comunque aperta un'inchiesta da parte dei Carabinieri Forestali e da parte nostra abbiamo fatto notare agli inquirenti che:
- sono stati capitozzati in maniera barbara alcuni alberi che, guarda caso, si trovano esattamente fra la nuova piscina e il lagetto;
- alcuni grossi rami tagliati sembrano in ottime condizioni di salute;
- i buchi praticati dai picchi sicuramente venivano usati da altri uccelli per nidificare;
- abbiamo la fotografia di un nido di pendolino appeso ai rami dei salici che hanno subito la barbara capitozzatura.

Il 23 maggio scadevano i termini per la presentazione delle osservazioni al PIANO AMBIENTALE PARCO LAGHETTO DEL FRASSINO, commissionato dal Comune di Peschiera ad un pool di esperti di fama nazionale (Cesare Lasen, Alberto Scariot, Michele Cassol) coordinati dalla dott. Paola Modena. Un collegio di tecnici dovrà ora vagliare le osservazioni arrivate, apportare al Piano le opportune modifiche e poi inviare il risultato finale alla Regione Veneto, che dovrà decidere se approvare o meno il Piano.

Alcuni discutibili interventi previsti dal Piano sono già stati finanziati dalla Regione Veneto con 300.000 euro e realizzati ancora prima che il Piano stesso ottenesse l'approvazione della Regione.
Stranezze della politica nostrana!

Il Piano Ambientale in questione si presta a molte critiche, sia di merito che di metodo.

La critica fondamentale riguarda la sovrapposizione che viene a crearsi fra il Piano Ambientale del Parco Comunale e il Piano Ambientale/Piano di gestione del SIC-ZPS. E' risaputo che le normative Europee e Nazionali, quali appunto quelle ralative alla rete Natura 2000, prevalgono su qualsiasi strumento normativo locale, qual'è appunto questo Piano Ambientale del Parco. Il buonsenso avrebbe voluto che si lavorasse direttamente alla stesura del Piano Ambientale e del Piano di gestione del SIC-ZPS, anche perchè il finanziamento dell'intera operazione proviene dalla Regione Veneto, responsabile per legge della rete Natura 2000. Invece si è preferito intrapprendere una strada tortuosa e confusa, che persegue obbiettivi molto diversi da quelli dichiarati.

Una seconda criticità riguarda la decisione degli estensori del Piano Ambientale di limitare sia lo studio che le proposte di gestione ai confini del SIC-ZPS. Questa decisione appare decisamente ingiustificata ed è stata contestata dalle associazioni ambientaliste e dalle opposizioni in Consiglio Comunale. Si chiede in sostanza di estendere il perimetro del Parco sino a comprendere tutta l'area corrispondente al bacino imbrifero del laghetto del Frassino e di disciplinare l'intera area con diversi gradi di protezione ambientale in relazione al valore naturalistico delle singole zone e ai fattori di pressione da esse esercitati.

La terza contestazione riguarda l'accoglimento da parte del Piano Ambientale di tutti gli interventi di espansione edilizia realizzati o previsti dal Comune di Peschiera, ma in qualche caso anche solo prospettati dai privati all'interno dei confini del Parco e nelle immediate adiacenze dello stesso. Questa decisione appare del tutto ingiustificata, perchè in contraddizione con gli obiettivi enunciati nel Piano Ambientale del Parco e con gli scopi per cui sono stati istituiti i SIC/ZPS. In particolare il Piano Ambientale accoglie come scontate tutte le aree di penetrazione previste la Piano degli Interventi del Comune di Peschiera, anche quando queste aree raggiungono la riva del lago nell'area prospiciente il resort Le Ali del Frassino.

In generale si contesta il fatto che il Piano Ambientale non pare teso ad invertire una situazione naturalistica che tende ad essere sempre più compromessa ed agonizzante a causa dei fortissimi fattori di pressione presenti, dovuti in parte anche all'incapacità dimostrata fino ad ora di gestire correttamente questa delicatissima area. Il Piano Ambientale in definitiva appare funzionale più alla difesa di forti ed evidenti interessi speculativi privati, piuttosto che alla tutela, alla protezione, alla salvaguardia e al recupero dell'area naturalistica e delle specie floro-faunistiche in essa presenti.