La trasformazione del laghetto del Frassino da sito di conservazione della biodiversità a polo turistico-alberghiero diventa ogni giorno più evidente. Il Resort-Restaurant Le Ali del Frassino, nonostante il sequestro dei terreni disposto dalla Procura della Repubblica, ha ottenuto la totale disponibilità del Parco di Interesse Locale, realizzato dal Comune di Peschiera con un finaziamento di € 300.000,00 della Regione Veneto.

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Il percorso di accesso al Parco di Interesse Locale inizia nel Parcheggio del resort Le ali del Frassino. Si tratta dell'unico accesso autorizzato. Ci sono dei cartelli segnaletici molto ambigui in cui, sotto il logo del Resort-Restaurant Le ali del Frassino, si racconta della presenza di un Sito di Interesse Comunitario, di una Zona di Protezione Speciale e di un percorso naturalistico che permette di osservare svariate specie di uccelli, alcuni dei quali di fatto eliminati proprio a causa degli interventi realizzati dalla proprietà del Resort. Accanto a queste tabelle illustrative sono stati fissati in bella evidenza degli altri cartelli su cui risalta, a caratteri cubitali, l'avvertimento: PROPRIETA' PRIVATA - VIETATO L'INGRESSO.

Il parcheggio, nonostante il sequestro disposto dalla Procura in seguito alla realizzazione abusiva dello stesso parcheggio all'interno dell'area SIC, nei giorni scorsi era completamente occupato dalle automobili  dei clienti del Resort-Restaurant (vedi foto sotto).

Dal parcheggio il percorso scende fino al bordo del lago, dove è stato costruito un capanno di avvistamento con terrazzo sopraelevato aggettante, esattamente nella zona in cui negli anni passati era stata segnalata la presenza del Tarabusino (Ixobrychus minutus), un ardeide inserito in Allegato I della Direttiva Uccelli.

Da questo primo capanno il percorso prosegue in direzione nord fino ad incontrare sulla sinistra una spianata (fino ad un anno fa in questa zona c'era un ombroso boschetto) con tavoli e panche in legno ed una tabella che segnala ancora una volta la PROPRIETA' PRIVATA. La stradina ricoperta di pacciamatura prosegue verso nord fino ad incontrare un secondo capanno, stavolta arretrato rispetto alla riva del lago e più contenuto nelle dimensioni.

Lungo il percorso sono state posizionate alcune tabelle che illustrano le specie vegetali ed animali presenti. La più interessante illustra la presenza della Rosa canina accanto ad alcune piante di rosa provenienti da un vivaio, piante che nulla hanno a che fare con la rosa selvatica descritta nel cartello.

Fra il percorso pedonale e il bordo del lago (non più di qualche metro) ovunque sono evidenti i segni di sfalci ripetuti, che hanno eliminato quasi tutta la vegetazione spontanea fino all'acqua, dove sono state risparmiate solo alcune file di cannuccia, Phragmites australis (vedi ultima foto sotto).

Di fatto le strutture del Parco di Interesse Locale, vale a dire la stradina, i due casotti, le panche, i tavoli e le tabelle illustrative, per una spesa totale di 300.000,00 euro provenienti dalle casse della Regione Veneto, sono diventate una pertinenza* del resort Le ali del Frassino e del vicino confinante, titolare di un progetto di parcheggio per camper con annessa palazzina servizi.

Naturalmente gli ospiti del Resort sono liberi (e chi mai dovrebbe controllarli?) di organizzare festicciole con musica e schiamazzi sul bordo del laghetto, di far passeggiare cani di diversa taglia all'interno delle zone di nidificazione delle specie protette, di accompagnare i bambini sul terrazzo aggettante per farli divertire lanciando sassi sugli svassi .

Delle esigenze legate alla protezione ed alla conservazione delle specie protette sembra che nessuno voglia farsi carico, né il Comune, né la Regione, né i Carabinieri Forestali, né le associazioni ambientaliste, che anzi hanno preferito tenere il sacco ai saccheggiatori.

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*La pertinenza nell'ordinamento civile italiano è, secondo la definizione dell'articolo 817 del codice civile, la cosa destinata in modo durevole al servizio o ad ornamento di un'altra cosa.

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