La morte di Fidel Castro segna la fine di un'epoca in cui Cuba ha saputo conservare in maniera tutto sommato soddisfacente il proprio patrimonio naturalistico. Proponiamo una breve analisi proposta dall'associazione COSPE, presente da anni nell'isola caraibica con alcuni progetti molto interessanti.

Cuba sta vivendo un momento delicato e complesso di transizione verso un modello di società più aperto, sul terreno economico, sociale, politico, di cui la ripresa delle relazioni con gli Stati Uniti rappresenta uno snodo decisivo. Lo scenario dei prossimi anni è certamente carico di rischi, per alcune delle conquiste storiche della rivoluzione, ma è soprattutto banco di prova del loro radicamento ed occasione per misurarsi con la sfida di un modello innovativo di società che ci riguarda tutti: un modello in grado di coniugare democrazia e diritti, miglioramento economico, equità sociale, tutela dei valori naturalistici e culturali.

E' una sfida ormai matura, per Cuba e per i cubani e le cubane, che vede e vedrà sempre più impegnati – con un ruolo probabilmente decisivo - i settori più dinamici di una società civile che aspetta con impazienza crescente la caduta di meccanismi e regole burocratiche e autoritarie che ne frenano le potenzialità.

L'ambiente sarà certamente uno dei terreni decisivi su cui si giocheranno gli esiti di questa sfida. L'orientamento verso un approccio di sostenibilità sembra essersi rafforzato in questi ultimi anni, grazie anche alla nuova consapevolezza sulla grave vulnerabilità di Cuba ai mutamenti climatici, che si manifestano ormai in modo concreto ed evidente almeno su tre versanti:

a) l'erosione delle coste, favorita anche dalla perdita delle difese naturali rappresentate dalle foreste di mangrovia e dalle dune costiere;

b) la salinizzazione delle falde acquifere, dovuta alla crescente penetrazione del mare;

c) l'aumento della potenza devastatrice degli uragani.

Questa consapevolezza ha influito sull'approvazione di programmi e politiche decisamente avanzati come il "Plan de recuperaciòn de playas", che prevede tra l'altro la distruzione di tutti gli edifici e le infrastrutture a ridosso delle spiagge.

Mentre le aree naturali protette coprono tra il 15% e il 20% del paese, si sostiene la diffusione dell'agro-ecologia, sia per ridurre l'impatto dei pesticidi sulle falde acquifere e sulle foreste costiere, sia per promuovere modelli di produzione agricola resilienti, in grado di assorbire meglio l'impatto degli eventi climatici estremi. Politiche importanti, tuttavia indebolite da scelte contradditorie: come il mantenimento dell'agricoltura convenzionale ad alto uso di agro-chimici e pesticidi nei settori cosiddetti "strategici" (fagioli, riso, zucchero), e la promulgazione di una "Ley de inversiones extranjeras" che potrebbe favorire l'ingresso di grandi multinazionali estere ed il rilancio delle monocolture transgeniche su vasta scala.

Fattori di rischio che sembrano destinati a crescere con la riapertura dei rapporti con gli USA, insieme all'aumento massiccio del turismo, e del suo impatto sui delicati eco-sistemi costieri.

Per quanto Cuba vanti sulla carta un estensione molto grande di Aree Protette3, il sistema di gestione e conservazione della biodiversità , presenta serie debolezze: a) le capacità di gestione di parchi e riserve naturali sono carenti; b) la gestione e la tutela della biodiversità si limita alle aree protette, e non si estende ai territori contigui; c) il sistema di governo delle Aree Protette (AP) non prende in considerazione la partecipazione delle comunità locali; d) mancano politiche e programmi per garantire la sostenibilità delle AP nel lungo periodo.

Cuba _Rotta Strategica_ Ambiente Agroecologia Economìa Sociale e Solidale

COSPE Onlus

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https://www.youtube.com/watch?v=oEJtFGdKc5M

Guantanemera Traduzione
Yo soy un hombre sincero

De donde crece la palma

Y antes de morirme quiero

Echar mis versos del alma.
Sono un uomo sincero

Di dove cresce la palma

E prima di morire voglio

Far uscire i versi dalla mia anima.
Mi verso es de un verde claro

Y de un carmín encendido,

Mi verso es un ciervo herido,

Que busca en el monte amparo.
Il mio verso è di un verde chiaro

E di un color rosso acceso,

Il mio verso è un cervo ferito,

Che sul monte cerca riparo.
Cultivo la rosa blanca

En junio como en enero

Para el amigo sincero

Que me da su mano franca.
Coltivo la rosa bianca

In giugno come in gennaio

Per l'amico sincero

Che mi dà la sua mano franca.
Y para el cruel que me arranca

El corazón con que vivo

Cardo ni ortiga cultivo:

Cultivo la rosa blanca.
E per il crudele che mi strappa

Il cuore con cui vivo

Non coltivo né cardi né ortiche:

Coltivo la rosa bianca.
Yo sé de un pesar profundo

Entre las penas sin nombres:

La esclavitud de los hombres

Es la gran pena del mundo.
Io conosco un dispiacere profondo

Tra le pene senza nome:

La schiavitù degli uomini

È la grande pena del mondo.
Con los pobres de la tierra

Quiero yo mi suerte echar,

El arroyo de la sierra

Me complace más que el mar.
Con i poveri della terra

Voglio dividere la mia sorte,

Il ruscello della montagna

Mi piace più del mare.