Molti italiani si stanno chiedendo quale sia il metodo più efficace per sgombrare il campo dalla presenza pervasiva ed ossessiva del venditore all'incanto di prodotti onirici. Qualcuno sta pensando al Referendum, qualcun altro alle elezioni che si faranno subito dopo.

Padre Giovanni Cavalcoli sostiene che il terremoto è un castigo divino per le unioni civili, così come la distruzione di Sodoma e Gomorra furono la conseguenza delle pratiche contro natura in uso fra i loro abitanti. "Lo dice la Bibbia."

Il Vaticano lo ha cacciato da Radio Maria, ma non ha cacciato il direttore, padre Livio Fonzaga, che ne aveva dette anche di peggio: "Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace. […] Arrivo al dunque, castigo divino. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili. Chiamiamolo castigo divino".

Aveva anche sostenuto che Fittipaldi e Nuzzi "erano da impiccare" e aveva spedito la Cirinnà fra le braccia della nera signora: "Questa qui, Monica Cirinnà, mi sembra un po' la donna del capitolo diciassettesimo dell'Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello".

Quest'altro invasato del Signore minaccia in continuazione i suoi avversari politici da Palazzo Chigi, da Montecitorio, dalle varie tivù di stato e dei privati, dai quotidiani e dai settimanali di qualsiasi orientamento politico, per non dire di tuitter, di feisbuc e di istagram. Pier Luigi Bersani, Massimo D'alema, Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida, Stefano Ceccanti, Salvatore Vassallo, Stefano Pizzorno, Angelo Panebianco, Franco Bassanini, Tiziano Treu, Marcello Pera, Mario Monti, Beppe Grillo, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi vengono radunati tutti in un unico calderone: "Chi vota no lo fa insieme a Casa Pound e Brunetta".

La vittoria del no al referendum viene rappresentato dall'assatanato dello sproloquio mediatico come l'inizio dell'Apocalisse, il ritorno all'età del ferro, la vittoria delle forze del male e della reazione contro quelle del bene e del progresso.

In realtà, da quando il venditore all'incanto di prodotti onirici ha occupato la scena politica (ed anche quella mediatica), in Italia si è scatenato il finimondo: i dati economici peggiorano di giorno in giorno, la corruzione ha raggiunto livelli inimmaginabili, la sanità è gravemente malata e alla scuola mancano sia i docenti che le aule agibili.

A tutte queste disgrazie croniche o endemiche, come si preferisce, bisogna purtroppo aggiungere la preoccupante sequenza di disastri naturali o ambientali: crolli di ponti, di strade e di viadotti, uragani, alluvioni, terremoti. Mancano solo le eruzioni vulcaniche, ma sono già state annunciate.

Ora, se Radio Maria avesse il coraggio delle proprie convinzioni, non potrebbe non vedere e non smascherare il diabolico rapporto di causa-effetto, di peccato-castigo che si sta manifestando davanti agli occhi di tutti gli italiani: l'arroganza del potere, detta anche superbia - I° peccato capitale, principio e radice di ogni vizio - è la vera causa di tanti disastri che stanno funestando il nostro sfortunato paese.

Il popolo ignorante direbbe più semplicemente che il bell'imbusto in maniche di camicia porta sfiga. La correlazione è pressochè identica, anche se i termini sono più prosaici. Chissà cosa consiglierebbero padre Cavalcoli e padre Fonzaga! L'antica saggezza popolare consigliava di spingere i portatori di sfiga il più lontano possibile dal perimetro del villaggio.