IL LAUREATO è uno dei migliori film americani di sempre. Uscì nel 1967 e divenne immediatamente un simbolo di quell'epoca per la eccelsa qualità degli autori e degli attori, per una colonna sonora irripetibile, per la critica feroce delle società e della famiglia tradizionale americana. Altra cosa dalle disquisizioni del ministro Poletti sul 30 e lode dei nostri giovani laureati.

Il film ebbe un successo strepitoso ed incassò numerosi premi per la splendida regia di Mike Nichols, come anche per la superba interpretazione del giovane Dustin Hoffman, di Anne Bancroft, alias Mrs. Robinson, e della giovanissima Katharine Ross. La colonna sonora propone una serie di brani che a ragione sono entrati nella storia della musica pop. The Sound of Silence, scritta e cantata da Paul Simon, è una delle più belle canzoni di quell'epoca e mantiene intatto il suo fascino a distanza di 50 anni.

Un solo anno dopo l'uscita di questo film in America si scatenò il finimondo e per un po' sembrò che le stesse radici della società americana stessero per vacillare. Le rivolte contro la guerra in Vietnam e contro l'apartheid scossero l'America fino alle fondamenta.

Soprattutto entrò in crisi il rapporto della generazione più giovane con il resto della società americana. Una crisi profondissima, che sembrò allora irreversibile. Musica, poesia, filosofia, cultura hippie, droga, movimenti di protesta, lotte per i diritti civili, rivoluzione sessuale, tutto sembrava esplodere in una deflagrazione in cui una carica creativa senza precedenti si mischiava con una carica distruttiva altrettanto potente.

L'establishment americano sbandò paurosamente a destra (il 4 aprile 1968 venne assassinato Martin Luther King) e votò quasi di fila 4 presidenti repubblicani: Nixon, Ford, Reagan e Bush, prendendosi una pausa di riflessione a metà strada con Carter.

Non si può dire che i movimenti degli anni '60 e '70 non abbiano avuto alcun influsso sulla società americana - l'attuale presidente degli USA è pur sempre un "negro"- ma la carica eversiva di quei movimento fu un po' alla volta disinnescata con abilissime campagne di stampa e soprattutto con la riproposizione ossessiva di un benessere universale che, pur non essendo mai esistito nella realtà, funzionò egregiamente come soporifero di stato.

Ci è rimasta una bellissima canzone, che esprime con un testo poetico di grande intensità espressiva il senso di isolamento e di estraniamento che i giovani di quel periodo percepivano con tanta forza.

MUSICA, TESTO ORIGINALE E TRADUZIONE

https://www.youtube.com/watch?v=4zLfCnGVeL4

 

Hello, darkness, my old friend

I've come to talk with you again

Because a vision softly creeping

Left its seeds while I was sleeping

And the vision

That was planted in my brain

Still remains

Within the sound of silence

In restless dreams I walked alone

Narrow streets of cobblestone

Beneath the halo of a street lamp

I turned my collar to the cold and damp

When my eyes were stabbed

By the flash of a neon light

That split the night

And touched the sound of silence

And in the naked light I saw

Ten thousand people, maybe more

People talking without speaking

People hearing without listening

People writing songs that voices never share...

And no one dare

Disturb the sound of silence.

"Fools," said I, "you do not know

Silence like a cancer grows."

"Hear my words that I might teach you,

Take my arms that I might reach you."

But my words like silent raindrops fell,

And echoed in the wells of silence.

And the people bowed and prayed

To the neon god they made.

And the sign flashed out its warning

In the words that it was forming.

And the signs said: "The words of the prophets

Are written on the subway walls

And tenement halls,

And whisper'd in the sound of silence."

Ehilà, vecchia amica oscurità,

sono di nuovo qui per parlarti

perché una visione arrivando dolcemente

ha lasciato i suoi semi mentre dormivo

e la visione

che si è piantata nella mia mente

rimane ancora

dentro il suono del silenzio

In sogni senza riposo camminavo da solo

in strade strette acciottolate

nell'alone di luce di un lampione

sentivo il mio colletto freddo ed umido

quando i miei occhi furono abbagliati

dal lampo di una luce al neon

che spezzò la notte

e intaccò il suono del silenzio.

E nella luce fredda vidi

diecimila persone, forse più.

Persone che parlavano senza dire nulla

persone che ascoltavano senza capire

persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare assieme

e nessuno osava

disturbare il suono del silenzio

"Pazzi" dissi io "voi non sapete

che il silenzio cresce come un cancro"

"Ascoltate le parole che io vorrei insegnarvi.

Prendete le mie braccia così che possa raggiungervi."

Ma le mie parole cadevano come gocce di pioggia silenziose,

e l'eco usciva dai pozzi del silenzio.

E la gente si inginocchiava e pregava

il dio neon che aveva creato.

E l'insegna lampeggiava il suo messaggio

con le parole che lo formavano.

E il messaggio era: "Le parole dei profeti

sono scritte sui muri della metropolitana

e negli androni dei palazzi,

e diventano un sussurro nel suono del silenzio."