Un inverno mite ed una primavera anticipata ci hanno portato una Pasqua quasi sfiorita. Comunque le festività vanno festeggiate, il clima è propizio e ai problemi penseremo più avanti.

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La Pasqua è una festività cosiddetta mobile: la sua data varia di anno in anno perché è correlata con il ciclo lunare.

Il calcolo della data della Pasqua cristiana segue approssimativamente quello della Pasqua ebraica, ma se ne discosta per due motivi: il primo è che essa si festeggia sempre di domenica, il secondo è che per il calcolo convenzionale del plenilunio non viene usato il calendario ebraico, ma il calendario lunisolare ecclesiastico.

Il primo Concilio di Nicea (anno 325) stabilì che la solennità della Pasqua di Resurrezione sarebbe stata celebrata nella domenica seguente il primo plenilunio che viene dopo l'equinozio di primavera.

Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile. Supponendo infatti che il primo plenilunio di primavera si verifichi il giorno dell'equinozio stesso (21 marzo) e sia un sabato, allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo, ovvero il 22 marzo. Qualora invece il plenilunio si verificasse il 20 marzo, bisognerà aspettare il plenilunio successivo (dopo 29 giorni), arrivando quindi al 18 aprile. Se infine questo giorno fosse una domenica, occorrerà fissare la data della Pasqua alla domenica ancora successiva, ovvero al 25 aprile.

Poiché l'osservazione diretta della luna piena può dar luogo a errori (specie in caso di maltempo) e non si poteva prevedere in anticipo, si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita.

Questa regola è basata sul calcolo dell'epatta, definita come l'età della Luna al 1º gennaio, vale a dire il numero di giorni trascorsi dall'ultima Luna nuova.

Il matematico tedesco Carl Friedrich Gauss, nel 1800-1814, mise a punto un algoritmo che era in grado di calcolare direttamente la data di Pasqua con una approssimazione del 99%.

L'algoritmo pubblicato da Spencer Jones nel 1922 nel suo libro General Astronomy è esatto al 100%.

Queste sono le date  in cui si festeggia la Pasqua fra il 2014 e il 2020:

2014 - 20 aprile

2015 - 5 aprile

2016 - 27 marzo

2017 - 16 aprile

2018 - 1 aprile

2019 - 21 aprile

2020 - 12 aprile

Chi è abituato ad osservare il succedersi delle stagioni e la cadenza delle fioriture sa che la settimana prima di Pasqua è molto probabile che i peschi siano in piena fioritura. Naturalmente non tutti assieme, perché vengono coltivati ibridi diversi, con caratteristiche organoletticche (aspetto, colore, forma, aroma, sapore, consistenza) diverse e con diversi periodi di fioritura e di maturazione.

Anche alcune specie selvatiche, ad es. vitalba, sparasine e pungitopi, germogliano nello stesso periodo.

Quest'anno sia i peschi che le specie selvatiche hanno fatto la loro apparizione con un largo anticipo, nonostante le feste pasquali cadano nell'ultima settimana di marzo. Segno che l'inverno è stato molto mite e l'interruzione della vegetazione piuttosto breve.

Discorso analogo possiamo fare per le orchidee selvatiche, che hanno iniziato la fioritura già all'inizio di marzo (vedi galleria dei fiori su home page).

A parte qualche raro contadino rimasto legato ai cicli lunari e gli ancora più rari appassionati di osservazioni naturalistiche, a queste cose non fa più caso nessuno. Il 99% degli italiani pensa che queste siano tutte minchiate o, al massimo, delle fastidiose variazioni che potrebbero intralciare la programmazione delle loro intoccabili vacanze.

Eppure le variazioni del clima sono sempre più evidenti e comporteranno delle conseguenze con le quali, volenti o nolenti, prima o poi dovremo fare i conti.

Comunque . . .