Gentilissimi, inviamo in allegato l'invito alla presentazione del volume FLORA DELLA REGIONE VERONESE che si terrà Giovedì 3 dicembre alle ore 17.00 nella Sala Conferenze del Museo di Storia Naturale a Verona. Vi aspettiamo.

Francesco Bianchini ha portato a termine con l'aiuto di Francesco Di Carlo un'opera di primaria importanza per la descrizione delle specie vegetali presenti nella nostra provincia. Quello che viene presentato giovedì è l'XI° e ultimo volume di un'opera iniziata nel 1969 con l'edizione del I° volume della FLORA DELLA REGIONE VERONESE.

Il suo lavoro continua un'illustre tradizione iniziata nel 1566 con IL VIAGGIO DI MONTE BALDO di Francesco Calzolari.  Nei secoli seguenti Verona attirò numerosi studiosi dall'Italia e dall'Europa.

Jean Francois Seguier, francese di Nimes (1703-1787), regalò a Verona la sua prima FLORA.

Nel 1824 Ciro Pollini, pavese di nascita, ma trasferito a Verona, pubblicò in 3 volumi FLORA VERONENSIS, illustrando le caratteristiche topografiche e geologiche dell'area studiata nelle sue escursioni, con particolare attenzione al monte Baldo.

Da Nizza venne a Verona nel 1869 Agostino Goiran, che pubblicò fra il 1897 e il 1904 LE PIANTE FANEROGAME DELL'AGRO VERONESE, elencando "tutte le specie, forme, varietà o variazioni che, spontanee o inselvatichite, crescono oggidì nell'agro veronese e vennero raccolte ed osservate vive".

Della fondamentale funzione del Museo di Storia naturale della città di Verona abbiamo scritto nelle scorse settimane.

Il volume è corredato dalla dotta presentazione di Luigino Curti e dai commenti di Filippo Prosser, autore di un volume imprescindibile per la provincia veronese: FLORA ILLUSTRATA DEL MONTE BALDO. Durante la presentazione F. Prosser tratterà il tema "Le flore testimoni dei cambiamenti ambientali: esempi dalla provincia di Verona".

La presentazione dell'opera sarà anche l'occasione per esprimere a Francesco Bianchini e al suo valido collaboratore la gratitudine e il riconoscimento di tutti gli appassionati naturalisti veronesi.

Invito 

foto di Gaetano Berzacola