L'esposizione di due drappi bianchi con le scritte BASTA CEMENTO e ACQUA E ARIA SANE ha scatenato la reazione burocratica della Giunta Dal Negro che, appellandosi all'art. 48 del regolamento comunale, ha intimato all'autore del misfatto la rimozione dei teli "offensivi del decoro".

Gabriele Fedrigo, noto per aver pubblicato il libro NEGRARIZZAZIONE, è l'autore del misfatto. E' lui che, una volta presa visione del contenuto del Piano degli Interventi della Giunta Dal Negro, ha espresso pubblicamente la propria indignazione esponendo i due drappi alle finestre del proprio appartamento a San Vito di Negrar.

I drappi sono ben visibili, per chi sale verso Negrar, alla destra del progno prima del Semaforo di San Vito.

Il Regolamento Edilizio, aggiornato nel 2010, è molto generico:

ART. 48 - DECORO DELLE AREE SCOPERTE

Le aree visibili da luoghi aperti al pubblico non devono pregiudicare il decoro urbano.

E' ammessa l'affissione di manifesti, cartelli, elementi pubblicitari, ecc., unicamente negli spazi indicati dal Comune escludendo l'affissione su edifici ed aree sottoposti ai vincoli previsti dalla Legge 1 giugno 1939 n. 1089.

In compenso il Regolamento Comunale di Polizia Urbana parla chiaro:

ART. 18 - Esposizione di panni e tappeti

2) Nel centro storico è vietato stendere fuori dalle finestre o sopra la linea del parapetto di terrazzi o balconi prospicienti gli spazi ed aree pubbliche o comunque visibili dalle medesime, tappeti, panni ed oggetti similari.

3) La violazione di cui al comma precedente comporta la sanzione amministrativa da € 25,00 a € 500,00 e l'obbligo della rimessa in pristino dei luoghi.

Ora potrebbe succedere che il sindaco Dal Negro, utilizzando naturalmente gli uffici comunali e la Polizia Urbana, spedisca a Gabriele Fedrigo una multa di € 500,00 per aver pubblicamente espresso il proprio disappunto rispetto alle scelte amministrative della sua giunta.

Giustamente Fedrigo si appella alla Costituzione,

all'art. 9:

all'art. 21:

Va tenuto in debito conto che il Piano degli Interventi del Comune di Negrar non è stato il frutto di una concertazione che abbia coinvolto tutte le forze politiche e le associazioni rappresentative del territorio, ma caso mai il frutto di accordi pubblico/privato conclusi nel segreto di private stanze e ratificati nella sede del Consiglio Comunale alle ore 4 mattutine.

Nella mente ottenebrata di questi amministratori i due teli stesi a San Vito disturbano il decoro della Valpolicella molto più degli sbancamenti, delle cave, dei capannoni, delle lottizzazzioni e dei cantieri abbandonati che da anni deturpano la fisionomia di una delle più belle vallate veronesi.

Invitiamo tutti i cittadini di Negrar e della Valpolicella a sottoscrivere la lettera che Gabriele Fedrigo ha fatto pervenire ieri al Comune di Negrar e a spedirla a loro volta al sindaco Giorgio Dal Negro, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

pdf lettera di Gabriele FedrigoVs protocollo 9786 del 16 aprile 2014