Questo è un comune gelso (Morus alba) come NON siamo abituati a vedere.

Li conosciamo, i gelsi, capitozzati, col tronco tozzo, bitorzoluto, per lo più piantati in filari nelle vigne.

Questo splendido esemplare è destinato ad essere abbattuto dalla civica amministrazione di Preganziol (Tv).

"Perché qui bisogna fare un campo sportivo".

"E non si potrebbe spostare un momentino il campo sportivo, tenere l'albero e farci sotto magari un bellissimo prato, che so, per prendere il fresco d'estate...?

"Ma no, sa, è un albero in fin dei conti così volgare... "

L'autore di questo aneddoto è Ferrante Gorian,  che nacque il 14 aprile 1913. Verrà ricordato con un convegno che si terrà a Treviso proprio domenica 14 aprile 2013. Progettista di giardini, il suo stile architettonico era ispirato al paesaggismo inglese, con la creazione di giardini con ampi spazi prativi e la messa a dimora di piante che andavano a creare macchie colorate e variamente profumate.

Formatosi alla scuola di un maestro del paesaggismo italiano, Pietro Porcinai, migrò dopo la guerra in Uruguay, dove ebbe la possibilità di collaborare con alcuni  famosi architetti brasiliani, quali Burle Marx e Oscar Niemeyer.

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Figlio e nipote di vivaisti goriziani, quando rientrò in Italia nel pieno del boom economico, trovò ampio impiego in numerose città, anche se risiedette fino alla data della sua morte, che avvenne nel 1995, a Treviso. Lavorò a centinaia di progetti, collaborando anche con l'arch. Carlo Scarpa, ma solo ora la critica sembra riscoprire il valore specifico del suo lavoro. La presenza al convegno di Anna Letizia Monti, presidente AIAPP (Associazione Italiana Architetti del Paesaggio) e della  professoressa (veronese) Anna Maria Conforti Calcagni, storica del giardino, testimoniano in pieno il riconoscimento del valore di Ferrrante Gorian quale paesaggista italiano del '900. L'evento ha avuto anche il riconoscimento di IFLA (International Federation od Landscape Architects), con un messaggio della segreteria (che ha sede a Bruxelles) inviato agli organizzatori.

Con l'occasione verrà presentato anche il libro scritto dal figlio Fabio, che riporta notizie sulla famiglia d'origine dell'architetto, sulla sua biografia, sul suo stile e la documentazione di una trentina di lavori, scelti tra quelli di cui era disponibile il materiale iconografico (foto,  planimetrie e prospettive). Molto materiale prodotto da Ferrante Gorian è andato perso poichè lui stesso procedeva periodicamente alla pulizia del suo studio, gettando al macero molti lavori. Gorian se ne andò in silenzio, solo un trafiletto anonimo comparso su una rivista ne riportò la notizia, quattro righe e nulla più.

Sabato 13 sarà possibile visitare alcuni suoi giardini, così come nel pomeriggio della domenica, dopo il convegno.

www.ferrantegorian.com

www.aiapp.net

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