Il sindaco Tosi e altri amministratori del nord promuovono la rete popolare. L'antipolitica di destra tenta di mettere un argine al declino di Lega e PDL.

Il 13 novembre , qui a Verona  ci sarà l'assemblea di della sedicente Rete Popolare, cui parteciperà il nostro amato sindaco Tosi.

Nato col malcelato intento di cavalcare l'antipolitica, il movimento si riconosce completamente nella figura del giornalista e politico Oscar Fulvio Giannino, già portavoce di Giorgio La Malfa segretario del PRI.

La convocazione all'assemblea è dunque zeppa di parole d'ordine letteralmente 'rubate' alla tanto invisa sinistra: Lavoro, Bene Comune (attenzione, non Beni Comuni, altrimenti Giannino, fresco sconfitto dal referendum dell'Acqua, deve fare gli scongiuri), additivate da slogan tipici della destra catto-liberale, come Impresa e Famiglia. Tutti rigorosamente con l'iniziale maiuscola.

Popolare, va detto, non si riferisce a una non meglio precisata matrice proletaria del movimento, bensì al fatto che il movimento vuole connotarsi come espressione 'dal basso', trascurando il fatto che l'alfiere Giannino, aldilà del suo passato repubblicano, è oggi uomo di punta della corazzata informativa di Confindustria, il Sole24Ore.

Da questo pulpito privilegiato, Oscar Giannino sta martellando ogni giorno le coscienze con slogan liberali e antistatalisti, mutuati da una cultura anglosassone arroccata sugli interessi di pochi super ricchi.

È un ottimo porto di approdo per chi come Tosi, scampato miracolosamente al crollo del suo partito e della politica italiana, cerca le basi per la sua futura carriera politica. Il movimento di Giannino è abbastanza inquadrato nel sistema per rassicurare le menti più reazionarie, e abbastanza qualunquista per infiammare l'intolleranza antipolitica del popolino.

Esattamente come lo fu la Lega.