Il monopolista del social network dedicato al cazzeggio e alla stupidera compie un atto di censura nei confronti del Circolo Pink, realtà impegnata da venticinque anni sul territorio in attività di prevenzione, accoglienza e sostegno oltre che in progetti culturali antidiscriminatori per l'accesso ai diritti di cittadinanza. Incompatibilità evidente tra gli scopi del circolo e lo strumento utilizzato.

Scrivono i ragazzi del Pink: "Questa mattina, cercando di accedere al profilo Facebook del Circolo Pink, ci siamo accorti che l'account è stato disabilitato. Non possiamo mandare o riceverne messaggi ne seguire l'attività della pagina Facebook del Pink con i suoi 1500 contatti."

Non si tratta di  un "sabotaggio" da parte di sedicenti hacker, ma di un atto ufficiale degli amministratori del social network: "Ciao, L'evento "A Verona torna il nazirock" è stato rimosso perché violava le nostre Condizioni d'uso. Il team di Facebook".

Poche ore dopo la rimozione dell'evento (che conteneva semplicemente il testo del nostro comunicato stampa) è stato cancellato definitivamente anche il profilo del Circolo Pink.

Il circolo non demorde, e ha già pubblicato un altra pagina (o profilo, o sanno loro quale altra diavoleria). Rimane intatta la nostra perplessità rispetto a uno strumento che gode di successo e fama immeritati. Affidare le comunicazioni di intere comunità a un solo sito internet di una società privata comporta anche che il 'team' non sappia distinguere tra un evento anti-nazista e l'apologia delle camice brune.

Il nostro suggerimento è sempre lo stesso: disattivate i vostri account su facebook, ne guadagnerete in tempo e in salute. Tanto, degli amici virtuali nessuno sa che farsene.

www.circolopink.it ...