La Lega e il PD fanno a gara a chi la racconta meglio, la favoletta della città metropolitana, che ormai si sta dilatando fino a congiungere in una sola metropoli Venezia e Torino.

Vediamo prima cosa significa il termine Città Metropolitana.

La città è per definizione un territorio ben delimitato, di solito densamente abitato, normalmente con una storia e delle caratteristiche specifiche ben definite.

Metropolis è anche un film muto del 1927 diretto da Fritz Lang, ma etimologicamente vuol dire patria, madrepatria, città madre, capitale, dal greco meter, che vuol dire madre e polis, che vuol dire città.

Con una serie di leggi, a partire dal 1990, è stato inserito nell'ordinamento della Repubblica Italiana il concetto, perché per ora non c'è niente di definito, di "città metropolitana".

"Una città metropolitana comprende una grande città e i comuni che ad essa sono strettamente legati per questioni economiche, sociali, culturali, territoriali e di servizio. Per l'ordinamento giuridico il territorio della città metropolitana coincide con il territorio di una provincia o di una sua parte e comprende il comune capoluogo. Per il Veneto la città designata è Venezia. All'ente sono attribuite le funzioni della Provincia e parte delle funzioni di interesse sovracomunale proprie dei singoli Comuni. Con l'istituzione della città metropolitana la provincia di riferimento cesserà di esistere".

In Italia non è ancora stata istituita nessuna città metropolitana, poiché nel 2008 lo scioglimento anticipato delle Camere ha rinviato il compito di istituire le città metropolitane al Parlamento della XVI Legislatura repubblicana. Ad oggi il Governo non ha ancora emanato una disciplina di carattere provvisorio. it.wikipedia.org ...

Negli ultimi mesi ne abbiamo sentite di tutti i colori, con la Lega che progetta sulla linea est-ovest e il PD che punta all'asse nord-sud. Il sogno di Tosi, che vorrebbe Verona Città Metropolitana contrapposta a Venezia, è sostenuto con convinzione da Gianni Dal Moro e dagli altri parlamentari del PD.

Comunque Verona sarebbe al centro, con funzione preminente, di una città metropolitana che vedrebbe come satelliti di volta in volta Rovereto, Trento, Brescia, Mantova, Rovigo, Vicenza, Padova e chissà chi altro.

Peccato che nessuna delle succitate città voglia sentirne parlare, anzi tutte insistono nel farci sapere che non hanno alcuna intenzione di entrare a far parte di questo grandioso progetto, non solo, volentieri uscirebbero anche dalle joint venture esistenti, si tratti di infrastrutture, di fiere o di aeroporti.

Anche un cane capisce che si fa un gran parlare di qualcosa che semplicemente non esiste.

Ci sono voluti 50 anni per tentare di snellire il nostro pesante apparato amministrativo, tentando di eliminare alcune provincie (ancora non è dato sapere se ci si riuscirà) e già si sta pensando di mettere in piedi una nuova struttura amministrativa, che a questo punto andrebbe a sommarsi sia alle Regioni che alle Provincie facendo lievitare ancora di più i costi della politica.

Come se un nuovo presidente e un certo numero di nuovi consiglieri, nuovi funzionari, nuovi impiegati, ecc. potessero per incanto risolvere i problemi che i politici attuali non hanno saputo risolvere fino ad oggi, riuscendo però, questo sì, a dissanguare sia i Veneti che i Lombardi .

Continuino a fare quello che hanno sempre fatto: vadano a chiedere a Biasi i soldi per tirare avanti in qualche maniera, facendo finta di vendergli i pezzi di una città che è già sua da illo tempore.