Una poesia di Alda Merini che stordisce per la sua intensità.

 

LA CANZONE DELL'UOMO INFEDELE

(A. Merini)

Il mio uomo è uguale al Signore

Il mio uomo è uguale agli Dei

Se lui mi tocca

Io mi sento una donna

E mi sento l'acqua che scorre

Nei lecci della vita.

Il mio uomo è un puro sangue che corre

Mentre io cavallerizza da nulla

Sto immobile a terra

Il mio uomo è una chitarra felice

E io sono la sua canzone

Ma lui non mi canta mai

Perché?

Aspetto che la chitarra si rompa

Per vivere…

Il mio uomo è un uomo crudele

Il mio uomo è la mia preghiera

E' uguale a Rilke e a Garcia

E' uguale a Savonarola

Ma il mio uomo tocca altri inguini ed altri capelli

E' generoso con le fanciulle dorate

E lascia me povera

Di vecchiezza e di vita a morire per lui.

Il mio uomo se si denuda

Ha il petto villoso come le aquile

Ma un rostro che ferisce a fondo

E punisce i pentimenti d'amore

Allora io gli mostro le mie carni ferite

E maledico la sorte,

ma se il mio uomo sorride

io torno a fiorire e divento una bianca luna

che si specchia nel mare.

da Vuoto d'amore, © 1991 Giulio Einaudi Editore SpA, Torino