Una certa confusione nelle scarse cognizioni storiche dell'assessore Di Dio sembra essere stata all'origine dell'idea di realizzare il vallo intorno all'Arco dei Gavi.

 

Il vallo di Adriano attraversa l'Inghilterra da est ad ovest all'altezza di Newcastle. Fu fatto costruire dall'imperatore Adriano nel secondo secolo d.C.  per proteggere i possedimenti romani in Britannia dalle invasioni dei Pitti, gli attuali scozzesi. A quei tempi l'Inghilterra si chiamava Britannia e la Scozia si chiamava Caledonia.

Il vallo segna quello che ancora oggi è il confine fra i due stati, almeno secondo l'opinione degli scozzesi.

Il "vallum" era costituito da un muro largo 3 metri e alto circa 4 metri, da un fossato con una miriade di pali acuminati infissi nel terreno e da una strada che correva parallela al muro. A sorvegliare questa fortificazione c'erano alcune legioni con 9000 uomini, tra fanti e cavalieri.

L'arco dei Gavi fu costruito nel primo o, forse, all'inizio del secondo secolo d.C. da L. VITRVVIVS. L. CERDO ARCHITECTVS, un architetto di origine greca nato schiavo, come indica il nome Cerdone, liberato da un cittadino romano di nome Lucio Vitruvio.

E' noto che i Romani del primo secolo d.C. sapevano integrare e valorizzare le risorse umane provenienti da tutto l'impero  molto meglio di noi. Fu dedicato alla gens Gavia, una delle famiglie più potenti della Verona romana.

Eretto sulla via Postumia, a lato della attuale Torre degli Orologi di Castelvecchio (che naturalmente a quel tempo non esisteva), ebbe la funzione di porta della città per chi proveniva da ovest fino al 1805, anno in cui i Francesi lo demolirono per rendere più agevole il passaggio delle loro armate vittoriose. Le pietre che lo componevano furono conservate, le basi e il piedistallo andarono distrutti o dispersi.

Nel 1932 Antonio Avena, direttore dei Musei Civici, con la consulenza di Carlo Anti, si occupò della ricostruzione sulla base dei disegni palladiani. Si decise di erigerlo in una nuova posizione, quella attuale, criticabile e criticata da molti. L'arco appare oggi in una forma integra ma non originale: recenti studi critici e alcune scoperte - ad esempio un elemento angolare di cornice, rinvenuto nel 1961 nel cortile di Castelvecchio - hanno dimostrato errori evidenti nell'interpretazione ricostruttiva.

Ottima documentazione su: www.engramma.it ...

Cosa aveva capito l'assessore Di Dio?

Che i Gavi erano un popolo barbaro sottomesso da Adriano e che per difendere lo storico monumento dai nuovi barbari (writers) niente avrebbe funzionato meglio della vecchia idea dell'imperatore romano: il vallo appunto.

La proposta di un nostro emerito concittadino di risolvere il problema della vigilanza con un paio di telecamere, come si fa dappertutto, era sicuramente meno onerosa e meno impattante, ma del tutto priva dei fascinosi riferimenti storici immaginati dal nostro assessore, da Dio mandato.

I tempi sono quelli che sono ed anche gli assessori. Sembra che, per ora, il progetto non preveda un servizio di guardia composto da legionari a cavallo con mantello verde, ne' i pali acuminati infissi sul fondo del vallo, ma siamo solo all'inizio dei lavori.

Chissà se i nostri architetti, nati liberi ed arricchiti grazie agli incarichi pubblici, sapranno reggere il confronto con il loro collega greco/romano.