La vicenda del manager italo-canadese presenta delle strane analogie con la storia che i Fratelli Grimm ripresero da una raccolta di fiabe popolari pubblicata da Charles Perrault nel 1697.

L'economia italiana sta cadendo in picchiata. L'OCSE rileva un calo del 7% su base annua, contro un calo del 4,9% della Francia e del 6,6% della Germania. Il tasso di interesse pagato sui BOT a 12 mesi è passato dal 3,57% del 11 ottobre al 6,087% di fine novembre.

L'andamento del mercato auto in Italia segna la peggior performance in Europa. I primi 11 mesi dell'anno del mercato auto Italia mostrano un segno complessivo negativo (-10,60%), ma non tutti piangono... anzi Hyundai registra un +23,56% e la stessa Volkswagen conquista un + 1,59%.

A novembre Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) 67.640 nuove vetture, segnando un calo dell'11,7% rispetto alle 76.612 di un anno fa.

L'Uomo della Fiat (o della Chrysler?) è riuscito nel non facile compito di disintegrare la rappresentanza sindacale nelle sue fabbriche (e di conseguenza anche in quelle degli altri), ha ripetuto fino alla noia che lui le macchine le fa dove più gli conviene e che non accetta condizionamenti né tattici né strategici da parte di nessuno e ha concluso nei giorni scorsi che: "Bisogna convincere il resto del mondo a fidarsi di noi".

Appunto, sembrerebbe che la fiducia nella FIAT e nel "sistema Marchionne" sia bassina, ma soprattutto pare che ci sia una enorme distanza fra i grandi programmi di intervento socio/industrial/manageriale di Marchionne e i risultati delle vendite.

Ci ricorda una edizione popolare della storia di Cappuccetto Rosso, in cui la simpatica bambina faceva notare alla nonna come avesse la faccia piena di peli, le orecchie lunghe, i denti gialli, i vestiti in disordine, e avanti e avanti, finchè la nonna, spazientita, stoppava la nipotina con queste parole:

"Senti, Capuceto Rosso, sito vegnùa qua par catàr to nona o par rompar i coioni?"